Arriva l'ufficialità per la firma di Gianluigi Buffon, ex portiere e capitano della Juventus, con il Psg: contratto di un anno con opzione di rinnovo fino al 2020.
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Arriva l'ufficialità per la firma di Gianluigi Buffon, ex portiere e capitano della Juventus, con il Psg: contratto di un anno con opzione di rinnovo fino al 2020.
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Caduta di stile senza precedenti, ammesso e non concesso che l’esimio Michele Criscitiello conosca il significato di questa parola.
Il direttore di Sportitalia non è nuovo ad uscite di questo tipo, in cui palesa tutto il suo odio nei confronti del popolo partenopeo ma, se posso permettermi, questa volta ha fatto il passo più lungo della gamba.
Fin quando si vuole far passare quello sketch da quattro soldi relativo al mercato di riparazione del Napoli, di cui sono stati protagonisti esemplari lui e Tancredi Palmieri, altro grande volto del giornalismo italiano, mi può anche andare bene. D’altronde, etichettare suddetto siparietto a ennesima prova del loro disprezzo nei confronti di un popolo intero sarebbe forse presuntuoso e, gli stessi Criscitiello e Tancredi, come poi hanno fatto, potrebbero difendersi dicendo che si è trattato di una genuina e simpatica gag, nonostante credo che ne abbiano tratto divertimento solo ed esclusivamente loro.
Ciò che, da giornalista e napoletano, non posso proprio accettare è il modo in cui il direttore di Sportitalia ha interrotto le comunicazioni con Manuel Parlato, negandogli quella libertà di parola ed espressione che è alla base della nostra professione. Ancora peggiore, ho trovato il tono dispregiativo con cui gli ha riferito testuali parole: “vai a lavorare a Canale 21”, come se operare in una televisione regionale fosse qualcosa di cui vergognarsi e non andare fieri.
Ecco, a tal proposito vorrei rammentare al signor Criscitiello che a Canale21 lavorano giornalisti molto più professionali di quanto lui non potrà mai essere, oltre che di grand lunga più competenti di quelli che lui invita nel suo programma. Giornalisti veri, che mai si sono resi protagonisti di una caduta di stile così becera come la sua.
Per chiudere, vorrei chiedere al signor Criscitiello, il collega Manuel Parlato il “simpaticone” non lo può fare, però lui e il suo collega Palmieri le battutine da quattro soldi sulle canne all’indirizzo di giovani giornalisti sì? Quanto meno, il direttor Criscitiello un po’ di coerenza la potrebbe dimostrare, una volta ogni tanto.
Solidarietà al collega Manuel Parlato e a Canale21, programma che seguo sempre con grande interesse.
MERET 7: A pochi minuti dall’inizio della gara decide che Yildiz non deve segnare e si rende protagonista di una parata clamorosa. Salvifico.
DI LORENZO 7: Attacca e difende con la stessa grinta e grado di successo. Costantemente in sovrapposizione sulla fascia destra. Treno merci.
RRAHMANI 7.5: Mani addosso e fiato sul collo dell’attaccante avversario per non farlo mai girare. Kolo Muani deve ringraziare la buona sorte per la rete. Bulldog.
JUAN JESUS 7.5: Applicazione e tanto impegno, la ricetta della difesa perfetta. Le mia più sentite scuse a JJ, che oggi ha giocato anche con gli acciacchi. Pilastro.
SPINAZZOLA 8: Pedalando con la testa bassa ed impegno si è meritato anche oggi la maglia da titolare. Un’arma in più in fase offensiva. Underdog.
ANGUISSA 8.5: Nel primo tempo sbaglia qualche appoggio semplice e dalla sua deviazione fortuita nasce il gol bianconero, ma disputa una ripresa, per intensità, alla Ruud Gullit. Centrocampista bomber.
LOBOTKA 6.5: Gioca buona parte della gara con l’uomo addosso, per questo fa molta fatica a verticalizzare. Cresce nel secondo tempo. Maestro. (GILMOUR: S.V.)
MCTOMINAY 7.5: Si guadagna il calcio di rigore e macina chilometri al pari di un maratoneta. Emerge ancora una volta nella ripresa. Gladiatore.
POLITANO 7: La medaglia al merito per Matteo, che anche stremato non si risparmia la solita corsa indietro con tanto di intervento pulito sul pallone. Stoico. (MAZZOCCHI 6.5: Conceicao non riesce a rendersi mai pericoloso, merito della marcatura a uomo di Pako.)
LUKAKU 7.5: Una partita intera a fare amicizia con Gatti. Quando arriva il momento, si fa trovare pronto e segna l’ennesimo gol decisivo di quest’anno. Top player. (SIMEONE 6.5: Entra in campo con la fame dei più giovani. Riesce a tenere alcuni palloni fondamentali.)
NERES 7: Meno dentro al gioco rispetto al solito, ma quando tocca palla dà sempre l’impressione di poter inventare la giocata. Mago. (NGONGE S.V.)
CONTE 8.5: Schiera il Napoli con Spinazzola e Juan Jesus titolari, due dei migliori in campo di questa sera. Contro gli infortuni e una rosa evidentemente da limare in molti reparti. Quanta fiducia ripongono in lui i suoi uomini. Comandante.
MERET 6.5: Retegui tira fuori dal cilindro un gol clamoroso, ma Alex si fa fregare sul palo di sua competenza. Grandiosa la parata su De Ketelaere nella ripresa.
DI LORENZO 5.5: Lookman è la sua bestia nera e la partita di questa sera, in cui si è fatto saltare spesso dall’attaccante nigeriano, lo ha confermato. Ha vissuto serate migliori.
RRAHMANI 6.5: Ennesima partita disputata con enorme diligenza. Si spende molto per aiutare i compagni di reparto in fase di non possesso.
JUAN JESUS 7: A dir poco perfetto. Pulito negli anticipi su Retegui e attento nei contrasti di qualsiasi natura. Indifferente alle critiche.
OLIVERA 7: Limita alla grande un cliente scomodo come Bellanova. Molto presente anche nella manovra offensiva dei partenopei.
ANGUISSA 7.5: Ripete la prestazione clamorosa di una settimana fa. Tanti palloni recuperati e due assist serviti che assicurano la vittoria alla sua squadra.
LOBOTKA 6.5: Meno lucido delle altre volte e, a confermarlo stesso è lo Conte, che alla fine decide comunque di non sostituirlo. Indispensabile.
MCTOMINAY 8: Prestazione gigantesca con cui conferma di essere il miglior centrocampista della Serie A. Fa cose difficili con una semplicità imbarazzante e dà guerra in mezzo al campo. Gladiatore.
POLITANO 7: Torna finalmente al gol dopo mesi e lo fa in grande stile, con un colpo da biliardo. Preziosissimo in fase difensiva. (MAZZOCCHI: S.V.)
LUKAKU 7: Hien non gli toglie le mani di dosso per tutta la partita e, alla fine, si prende la sua rivincita con il gol vittoria. (SIMEONE: S.V.)
NERES 7: Ammonito per essersi fatto maltrattare la caviglia. Protagonista indiretto delle prime due manovre che portano ai gol degli azzurri. (SPINAZZOLA 6: Entra in campo dimostrando ancora una volta grande attenzione e applicazione.)
CONTE 8: Un’altra prestazione gargantuesca del suo Napoli. Cattivo, aggressivo, caparbio e vincente. Squadra che esce con eleganza e concretezza dalle situazioni di difficoltà. Vittoria di un ‘importanza capitale.
Ti presentasti un giorno di mezza estate col tuo nome impronunciabile, la faccia da bravo ragazzo e la barba incolta. In mezzo al campo, ti mettesti in mostra sin da subito, indossando i tuoi calzettoni perennemente abbassati, palesando la pronunciata vena sul collo – simbolo dello Scudetto che fu – e un talento cristallino che mi colpì nel profondo. Fu amore a prima vista. Da lì in poi un’escalation difficilmente spiegabile a parole: la rete all’esordio contro l’Hellas Verona, la doppietta al Monza alla prima davanti ai tuoi nuovi tifosi e la prestazione clamorosa – tua e di tutta la squadra – che annientò completamente la Juventus. Le tue prime notti europee, le giocate sensazionali contro il Liverpool, la rete all’Ajax in quel 6-1 indimenticabile e l’assist di tacco contro il Francoforte. Per arrivare allo slalom contro l’Atalanta, la sera in cui mi resi conto di trovarmi dinanzi ad un talento generazionale, un fenomeno come raramente se ne vedono dalle nostre parti. Un ragazzino di vent’anni venuto dalla Georgia che, a suon di gol e assist, riuscì a regalare ad un popolo intero la gioia di tutta una vita: lo Scudetto, 33 anni dopo.
Lo sapevo che qui a Napoli non avresti avuto vita lunga, i sogni di gloria sono da tutt’altra parte, ma mai mi sarei aspettato un addio così, in sordina, nel bel mezzo di un campionato che ha ancora molto da raccontare. La delusione c’è ed è anche tanta, perché al giorno d’oggi le storie d’amore non sembrano meritare più un lieto fine. Ti ho amato, Khvicha, e continuerò a farlo in eterno, perché, alla fine, la gratitudine per ciò che hai fatto e significato per noi tifosi partenopei in questi due anni e mezzo è molto più forte del dolore e del retrogusto di tradimento che ha lasciato questo tuo addio.
Secondo molti, nel calcio di oggi, non c’è più spazio per il romanticismo, ma nei tuoi piedi e nelle tue giocate, Khvicha, io ho scorto amore e poesia, che mi hanno fatto infatuare nuovamente di questo sport stupendo. A Napoli, riecheggerà in eterno il nome di Khvicha Kvaratskhelia da Tbilisi, il fuoriclasse georgiano con la 77 sulle spalle che ha incantato il mondo intero.
Dopo la schiacciante vittoria per 6-1 del Napoli sul Sassuolo, i calciatori hanno espresso la loro gioia e il loro orgoglio attraverso i social media. Amir Rrahmani, il difensore kosovaro che ha segnato il gol del pareggio innescando la rimonta, ha condiviso la sua felicità su Instagram con un post entusiasta: "Questi siamo noi!". Anche Kvaratskhelia ha partecipato all'esultanza collettiva, lodando l'impressionante performance di squadra con un incoraggiante "Che performance di squadra oggi, andiamo!".
Marek Hamsik, figura emblematica sia per la città che per il club di Napoli, dimostra nuovamente il suo legame con l'ambiente. Oggi, l'ex capitano del Napoli ha partecipato al pranzo Uefa organizzato in occasione dell'incontro Napoli-Barcellona.
Nonostante le speranze di Calzona di includerlo nello staff tecnico, lo slovacco ha preferito non accettare. Tuttavia, Hamsik sarà presente allo stadio Maradona per assistere all'andata degli ottavi di finale della Champions League. "Un pranzo Uefa incantevole a Palazzo Petrucci, con ospiti affascinati dalla vista di Napoli! Forza Napoli Sempre!!" ha condiviso su X (Twitter) Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, postando una foto con il presidente del Barcellona Laporta e Marek Hamsik.
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