Spalletti: "Ci girano le scatole, volevamo rimanere a +8; fiducia totale in Kvara"

Da pochi minuti è terminata la conferenza stampa di Luciano Spalletti, alla vigilia di Sampdoria-Napoli che si terrà domani alle ore 18 al Luigi Ferraris di Genova. Il tecnico azzurro, prima di rilasciare le dichiarazioni sul match, ha dedicato un minuto di silenzio in ricordo di Mihajlović e Vialli. Dopo questo toccante momento, Spalletti ha dichiarato quanto segue: Su Vialli: "Non vi faccio buttar via una domanda e comincio col ricordo di Gianluca: il ricordo personale che lo rappresenta è nella stagione '85, a Chiavari. Era la Sampdoria sua e di Mancini e si usava fare amichevoli perché non c'erano tutti questi infrasettimanali e su un lancio mi trovai a correre su di lui, fece venti metri all'indietro per rialzarmi e tirarmi su, già lì si vedeva molto bene da giovane la capacità di essere un leader, senza farlo mai pesare a nessuno, è stato un uomo di grande carisma, precursore di grandi idee". Cosa ha imparato il Napoli da Milano? Vedremo uomini diversi domani? "Abbiamo imparato che potevamo avere 8 punti di vantaggio e ne abbiamo soltanto cinque E' giusto ciò che dicono tutti, una sconfitta ci può stare. il nostro campionato è positivo, abbiamo fatto bene, ma la verità è che a noi ci girano le scatole e devono girarci, non abbiamo fatto quello che avremmo voluto fare e noi non vogliamo accontentarci della classifica e del vantaggio che c'è tra noi e le altre. Noi vogliamo giocare anche le gare difficili contro squadre allestite per vincere lo Scudetto con la stessa voglia delle altre giocate per fare risultato pieno, ma in quest'ultima non lo abbiamo fatto. Sulle scelte non è che arrivano ora per la prestazione, ma erano già state un po' previste prima di Milano. Si va a fare delle valutazioni perché ci saranno 3/4 cambiamenti, come giusto che sia". Sulla personalità della squadra: "Di Lorenzo, Rrahmani, Anguissa, Mario Rui, Osimhen che è un leader nel modo di saltare addosso all'avversario perché ci va con quella ferocia e determinazione, sono calciatori forti anche nel carattere come Elmas, altri più taciturni e più buoni che prendono le stecche senza protestare. Ma sono calciatori forti che hanno la stoffa del calciatore forte caratterialmente e leader". Quanto è un fattore ricominciare con avversari che hanno moduli e caratteristiche simili? "Sì, sono sistemi di gioco in base alle caratteristiche, noi abbiamo delle complicazioni, come le hanno loro sul 4-3-3, dipende come si va ad incastrarsi nelle contrapposizione. Anche a Milano, loro ti danno quello spazio lì sui terzini e devi essere bravo a scavare dentro la difesa e devono scegliere se far uscire il quinto o meno e si aprono degli spazi, ma l'abbiamo fatto al di sotto delle nostre possibilità, ma non abbiamo fatto male al di là di quelle due occasioni all'inizio in cui abbiamo sbagliato noi in costruzione, poi abbiamo avuto delle circostanze in area nonostante loro l'abbiano affollata molto. Dovremo migliorare nelle prossime partite, ma non sarà una delle più facili al di là del modulo perché loro erano in difficoltà ma hanno fatto una buonissima partita, noi stavamo facendo bene ed abbiamo fatto una partita al di sotto e troveremo un ambiente particolare per l'ultima gara e per queste situazioni che sono accadute". Sulla prestazione di Rrahmani: "Rrahmani l'ho visto bene, è andato a giocare a campo aperto lui e Kim con i due attaccanti dell'inter. Sul gol è stato bravo Dzeko a crearsi quello spazio poi ci vuole fortuna che ti capita dietro spalle difensore, per cui sono contento di Amir. Chiaro che caricarlo di '90 minuti tutti insieme potrebbe essere sbagliato. E' una valutazione che stiamo facendo". Kvara ha ricevuto un trattamento ruvido, ma anche nei test è parso aver perso smalto ma anche di grinta. Quando tornerà quello vero? "Io divento il primo difensore, era quello che prima gli chiedevo ma voi ritenevate non fosse giusto appuntargli qualcosa. Il calciatore di grande qualità di solito è così, se non gli partono quei numeri che sa fare diventa facilmente sotto osservazione. Per me non ha fatto male, è entrato dentro l'area cercando di crearsi lo spazio, è stato uno di quelli che ha calciato, si è preso responsabilità perché si poteva anche passarla e deve solo ritrovare confidenza perché in allenamento si vede che fa le stesse cose a cui ci ha abituato e c'è fiducia che le rimetta in pratica".

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