L'Italia chiamò e tutto tacque: l'eliminazione il risultato più giusto

Inevitabile, come la tempesta di critiche che si è scatenata a partire da ieri sera, sui social e nei bar di mezzo paese. La sconfitta con la Svizzera, con conseguente eliminazione da Euro 2024, era l’unico risultato possibile considerando la caduta libera che vede protagonista il movimento calcistico italiano da almeno dieci anni a questa parte.

 

Un paese che non è più in grado di sfornare talenti, per carenza e inadeguatezza di vivai e primavere, e che, quando miracolosamente riesce a produrne uno, lo manda a giocare all’estero o lo relega in squadre di serie minori è chiaramente destinato al fallimento, come accaduto con la mancata qualificazione agli ultimi Mondiali e come avvenuto ieri sera con l’uscita agli ottavi di finale di un Europeo (20 anni fa l’ultima volta). È da tempo che ce lo diciamo, calcisticamente parlando, questo paese necessita di un cambiamento radicale e quest’ultimo deve partire dai piani alti della FIGC.

 

Non sono chiaramente esenti da colpe i calciatori, che ieri si sono resi protagonisti di una prestazione ignobile. E non è la mancanza di gioco a preoccupare, né tanto meno le difficoltà spesso riscontrate anche nel fare passaggi semplici, ma l’assoluta mancanza di grinta. Non c’è nulla di più brutto che vedere undici giocatori non sputare sangue per la maglia del proprio paese. Inaccettabile.

 

Ovviamente, non è incolpevole neanche il ct Luciano Spalletti. Il tempo a disposizione per preparare la squadra sarà anche stato poco e il materiale umano non è certamente paragonabile a quello di altre rappresentative, ma quando convochi giocatori attempati come Jorginho ed El Shaarawy, ti ostini a schierare dal primo minuto un irriconoscibile Di Lorenzo e dimostri totale incapacità di gestire la partita con continui cambi di modulo, le colpe ricadono anche sulla tua testa e devi accettare le critiche.

 

Sarà anche in parte vero che non è un risultato così scandaloso come sta già venendo fuori da qualche ora – per tutti le motivazioni sopra elencate –, ma un manto di vergogna ricopre attualmente l’Italia, che si è fatta letteralmente incartare da una Svizzera non del tutto irresistibile.

 

L’Italia chiamò e tutto tacque.

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