L’aggancio alla Juve non è il traguardo

Terzo posto, 20 punti agganciata la Juve. E poi: nove vittorie, un pareggio e tre sconfitte, il tutto tra campionato ed Europa League. E poi ancora: appena una lunghezza separa gli “azzurroargentini” (come da maglia al seguito)  dal passaggio al turno europeo. 
Se il Napoli fosse un’attività economica, avesse un suo fatturato, sarebbe trattato
certamente meglio. Almeno al pari di altri settori impegnati nella quotidiana sfida alla concorrenza. Invece qualche alzata di spalle per un po’ di problemi che si porta appresso s’intravede ogni tanto. Valutazioni oggettive, tant’è che Gattuso ne fa un suo karma.”Bisogna fornire segnali di continuità”, dice l’allenatore, anche dopo la partita, con vittoria incorporata, di Crotone. Già, la squadra di Stroppa nel suo piccolo (due punti nelle nove partite in serie A) ha tenuto banco per i primi 20’ e il Napoli ha sofferto. Tuttavia gli è bastato un doppio prodigio prima di Zielinski (tunnel e assist) e dopo d’Insigne, con il suo colpo capolavoro per sciogliere qualche nodo di troppo. Il resto è una strenua resistenza del Crotone, lentamente seppellito dai quattro gol.
Insomma, partita andata come doveva andare. 
Ma è da sottolineare in che modo la mediana con Bakayoko, Demme e Zielinski non abbia alternative più valide. 
E non perché Fabian Ruiz  non sia adatto e/o meno peggio di altri, ma per dirla alla buona: la necessità aguzza l’ingegno. E le capacità del Napoli verranno fuori di qui a poco.
Sotto con Real Sociedad, Sampdoria, Inter e Lazio, che diranno parecchio su cosa può e deve fare il Napoli. Alcuni dubbi restano, ma la classifica c’è, parla, e dice che per ora la banda del Ringhio  si trova lassù con merito. Insomma, il Napoli sta confermando la retta via e soprattutto le impressioni di settembre, con pronostici e vaticini vari.

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