Qualcosa di meno ed era prevedibile. Perché questo è un campionato che si muove su un filo, come l’equilibrista. Campionato sfacciato: qui dove l’incertezza è molto più del certo. Il Napoli esce dalla partita infinita col Sassuolo con un punticino che all’inizio sembrava poco, ma che alla fine, per come si erano messe le cose, è sempre una porta aperta nella corsa tra le squadre che stanno lassù. Ma, chissà, forse è solo un pegno di ottimismo, dopo un match lasciato andar via o, fate voi, buttato via. Perché spegnersi dopo il 2-0 è stato il peccato veniale del Napoli. Già, spegnersi: ma perché? Cambi affrettati? Spalletti forse ha tolto troppo presto Mertens e Lozano, dopo aver sostituito Insigne e perso Fabian Rui. Magari con Insigne (al di là del suo malanno) e Ruiz gli azzurri avrebbero gestito palla in modo diverso. Ma c’è un altro lato oscuro: il capitolo senza fine, ovvero gli arbitri. Ed è questione antica e dibattito eternit. Tuttavia stavolta il “maitre a penser” designato ha non solo pensato male, ma ragionato peggio. L’errore (che ha portato al 2-2) sul fallo da concedere al Napoli, trasformato in punizione contro, é più che un errore è una… parolaccia. Bah, meglio fermarsi qui; fra tre giorni si gioca ancora e (speriamo) anche questa nottata passerà. Certo rimangono gli infortuni e gli ostacoli di sempre.Ma se il Napoli punta ai traguardi di lassù, dovrà e saprà andare oltre.
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