Spalletti, apostolo del nuovo Napoli

Si è detto e scritto che la squadra di Spalletti è lo specchio di un nuovo Napoli. Ed è così. Ma ciò non spiega ancora perché stia vincendo tanto e, soprattutto, bene. Nel laboratorio azzurro c’è tanto studio delle situazioni, in tutte le occasioni di una partita: nella dinamica, ma anche nella staticità, cioè a palla ferma. Esiste pure un baricentro di gioco più alto: così si è arrivati alle 14 reti di questa bella cooperativa del gol (sinora in dieci sono andati a segno) e di un gruppo di ragazzi e della loro vita professionale che sta cambiando. E la cooperativa parte da qui. Perché questa del Napoli è una  storia concreta. Fatta di gioia della partecipazione e della condivisione. Il tecnico ha già messo in campo tutti i giocatori della rosa, compresi secondo e terzo portiere: e tutto ciò, alla quinta giornata e qualche amichevole,  è più di un indizio. Il Napoli ha eseguito tutte le sostituzioni possibili: 25 su 25 in campionato. Che non si traducono in improvvisazione, ma vuol dire fidarsi delle capacità individuali e del livello di autostima raggiunto da alcuni giocatori. L’esempio migliore, paradossalmente, arriva da Fabian Ruiz, uno di quelli che sembravano essersi spenti. Invece ha ampliato il suo raggio d’azione e anche la tipologia delle sue giocate. Arriva con molta facilità al tiro ed è perno di un centrocampo di interdizione e di manovra. 
Il Napoli che segna alla media di 2,8 gol a partita,  possiede una velocità di crociera che sembrerebbe difficile mantenere. Che questa folle andatura sia maturata adesso, è la prova di un upgrade del sistema operativo andato decisamente a toccare i punti giusti. Spalletti è uno dei principali apostoli di un calcio a tratti orizzontale, ma pure uno che ha rivisitato cose della nostra epoca calcistica, qui dove verticalizzare l’azione non è più peccato. E per Osimhen e altri, la palla va anche e soprattutto in linea retta. Per questo e altro è molto considerato quando, dalle nostre latitudini, si parla di allenatori. E non è affatto scontato avere attestati di stima.
Sì, perché grazie a lui, oggi in questa gioiosa macchina di vittorie, che è il Napoli,  finalmente c’è una forte idea di calcio.

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