Quella voglia che ogni tanto scema

L’unica delusione per il Napoli, in questa serata calda dal sapore di miele, è lo smarrimento mentale che per un po’ di minuti lo ha accompagnato, gol dell’1-1 del Genoa incluso. Il riscatto totale annunciato (mente e corpo) ogni tanto resta nell’ombra, tant’è che quelli del Napoli sembrano giocatori qualsiasi. Ma non è da una partita che si giudica un giocatore oppure una squadra. Tuttavia lassù in Liguria non è stato tutto facile per la banda del Ringhio.
È mancata la testa, non la qualità. E l’una senza l’altra se sommate insieme si annullano, insomma fanno zero. 
S’avverte l’impressione, ma spero di sbagliare, che dopo un iniziale entusiasmo post stagione rovinata, l’interesse
per una riprogettazione complessiva della struttura squadra, a partire da una diversa gestione della partita, sia già scemato. Di certo, però, non è calata la serie ripetute di vittorie della breve, ma intensa, era Gattuso. E questo non può che far bene, per chi sino a qualche settimana fa si sentiva ormai escluso da tutte le competizioni. E, invece, è arrivata la Coppa Italia e la green card per l’Europa League, ma pure la risalita in classifica e l’impalpabile caccia al quinto posto. Un “traguardino” più che altro per tenere in tensione caratteriale una squadra che sembrerebbe cambiare poco nell’organico, ma che, invece, osserva le partenze annunciate (Allan, Callejon, Koulibaly e Milik) che si incrociano sui dubbi intorno a Politano e, per certi versi, anche su un Lozano apparentemente ritrovato.
Perché, per ora, altro non c’è nel domani del Napoli, che gli indizi che vengono dal calcio mercato.

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