Il no di Dybala ed un campanello d’allarme che inizia a farsi sentire

Parliamoci chiaramente, le ultime settimane sono state vissute con il sogno, quello che un pó il tifoso del Napoli ha perso negli ultimi anni. La partenza di capisaldi come Insigne, Mertens e Koulibaly ha fatto vivere nella speranza di un colpo da teatro, che potesse far dimenticare il dolore e riaccendere l’entusiasmo. Ciò accadde con la partenza di Sarri, che fu prontamente sostituto da Carlo Ancelotti, che con il suo palmares fece subito ingoiare il rospo di una perdita così importante ai tifosi del Napoli, eppure i due anni con l’allenatore di Reggiolo non son stati poi così entusiasmanti. Paulo Dybala rappresentava “il sogno”, l’acqua che potesse spegnere un incendio che brucia tremendamente. Il ritorno di un argentino, allo stadio intitolato al più grande argentino di tutti, era una speranza, per poter ripartire e poter credere ancora in questo progetto. Detto ciò, non è detto che Dybala sarebbe stato funzionale, che avrebbe fatto sfracelli e fatto per forza innamorare la piazza azzurra. Così come accaduto con Ancelotti, il solo grande nome a volte non è abbastanza, ma non è questo il punto; Il si di Dybala alla Roma, che non gioca in Champions League a differenza degli azzurri, fa suonare un campanello d’allarme forte ed incessante nelle orecchie dei tifosi del Napoli, perché ciò che ha portato Dybala a rinunciare ad uno stipendio più alto e la possibilità di giocare la Champions è la mancanza di un vero progetto. La Roma, insieme a Mourinho, ha convinto l’argentino sulla base dell’ambizione, sulla voglia di crescere e di raggiungere l’obiettivo finale: quello di vincere. Sulla stessa base, infatti, sono stati venduti i 36mila abbonamenti ancor prima del gran colpo di mercato. Napoli vive oggi nella sfiducia, nella non ambizione, nella paura che si voglia rimanere lì dove si è, senza capire peró che le avversarie iniziano a crescere, i tifosi sono colpiti dal disincanto e si rischia in questo modo un tracollo verticale che non farà bene a nessuno.