Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha tenuto oggi una conferenza stampa a Castel Volturno alle 11:30, con l'intento di fare chiarezza sulle recenti dinamiche interne al club, in seguito al pareggio casalingo contro il Monza. Nel corso dell'intervento, De Laurentiis ha toccato vari argomenti, dalla gestione tecnica della squadra fino alle strategie future del club, passando per aneddoti personali e visioni imprenditoriali.
"Dopo la gara col Monza vi dissi che la gara era solo mia e 'vi spiegherò perché'. Però ragazzi, qui siamo una famiglia, dopo 19 anni fa male avere sempre una cultura del dubbio. Devo ringraziare Chiariello, mi diverto sempre ad ascoltare, parte e non lo ferma più nessuno. Ultimamente non sono d'accordo, ma nel percorso iniziale ha fatto centro riuscendo a cogliere ciò che era successo. Certe cose non è sempre possibile dirle mentre accadono, uno spera sempre che ci sia una soluzione ai problemi. Mi sono assunto tutte le colpe però avevo fatto bene il contratto a Spalletti, lo stesso di Benitez, e quando ho esercitato l'opzione, e nel mondo del calcio questa opzione giuridica non è capita. Molti pensano sia bilaterale, ma è unilaterale. Quell'opzione è un valore, puoi rifiutare di darla oppure concederla, e l'opzione sia con Benitez che con Spalletti prevedeva un altro ulteriore anno. Io entro un termine predeterminato ho il diritto di esercitarla con una comunicazione scritta. Lì non esiste la carineria, ma è una situazione giuridica. Siamo andati in un ulteriore ritiro a novembre-dicembre in Turchia, siamo tornati e furono mesi meravigliosi a gennaio e febbraio, prima del calo di marzo. La grande scoperta, la grande star era stata Kvara, e Kvara da marzo fino a novembre non ha più segnato e perdere uno così ti può creare problemi. Io devo riconoscere a Spalletti che dopo un primo anno in un cui gli presentai un gruppo di personaggi che non remavano a favore del club, pur essendo professionisti, e come Benitez nel secondo anno ha deciso di dormire qui. Significa anche non disperdere il proprio tempo, svegliarsi di notte, come lui ha confessato nel film che sto finendo di montare e da voi vorrei sapere se oltre a proiettarlo nei cinema, ovviamente a pagamento perché non pensavo costasse così tanto quando sono iniziato, mandarlo anche allo stadio con i maxi-schermi. Ad aprile vorrei far uscire questo film Scudetto. Ma succede ad un certo punto che il bell'impasto non lievita come dovrebbe, ma i punti di vantaggio sono così tanto... ma ci rimango male nell'uscita dalla Champions perché mi aspettavo di vincerla. Se è andata in finale l'Inter a 20 punti da noi, perché non potevamo giocarcela noi. Vincere lo Scudetto importantissimo, ma pure la Champions... in finale mi dava già la partecipazione al mondiale per club della Fifa che vale almeno 100mln di investimenti ulteriori. Al Premio Bearzot al Maschio Angioino il 24 marzo dico Spalletti resterà con noi, lui non smentisce, dopo il 4-0 col Milan, 18 aprile poi Napoli-Milan 1-1 Champions, con la sfortuna, rigore sbagliato. Gli arbitri? Mi ritengo libero e credo di essere ricco, non solo economicamente, anche di finanziare con i miei soldi il nuovo centro sportivo con 12 cambi su 30 ettari che faremo nei prossimi 24 mesi. Ma sono un uomo libero, non me ne frega niente degli arbitri. Poi arriverà un momento in cui tutti dovranno ragionare in maniera diversa. Superlega è un fatto scatenante, che io ho sempre detto che è sbagliata, ma quando ho incontrato Florentino Perez quando ero in clinica a dimagrire ad Alicante, glielo dissi che era il fattore scatenante, primario in una scrittura di un film, perché non si può andare avanti restando lì e l'Italia conta e vota come San Marino, si ragione come monopolio ed è anti-democratico. Perez ora ha avuto la soluzione dalla corte europea che ha aperto ad altre competizioni e si sta studiando una competizione da 5miliardi di entrate per arrivare a 100, ovvero la rivoluzione ed in un'altra sede vi spiegherò. Torno al punto: 3 giorni dopo, il 21 aprile, per tirare su anche il morale di Spalletti dopo le 3 partite col Milan, per dimostrargli che nonostante il calo io fossi con lui, gli mandai giuridicamente l'opzione via pec. Molti dicono 'ma come? manda la pec', l'amicizia è una cosa, un'altra i contratti, altrimenti che li facciamo a fare. Poi dicono che i miei contratti sono lunghi, ma avete visto? Quando abbiamo voluto chiudere quando ci abbiamo messo a farli? Non è vero! Poi c'è chi non ha la cultura dell'impresa e fa contratti pure su un foglio a matita, ma a casa mia è diverso. Gli mandai la pec, mai avrei creduto che nella cena del 12 maggio Spalletti ci comunicasse un anno sabbatico per tornare a fare il contadino e coltivare la terra. Molti mi hanno detto che mi sono mosso tardi, ma qui non è un gioco di società, quando cerchi qualcuno ti può dire pure 'non mi interessa'. Tra avvocati e consulti venne anche il dubbio che Gravina l'avesse già contattato, ma i dubbi son dubbi senza prove. Accuso me stesso perché il mio errore era far valere l'opzione, Spalletti doveva restare, poi si andava allo scontro fortale, ci sarebbe stata una causa, ma intanto dovevo tenere il punto fermo, ma se dici di amare così tanto non penso non avresti allenato. Di Kim si sapeva già, perché arrivava solo con quelle condizioni, poi non lo conosceva nessuno, ora sembra si sia vinto solo per lui togliendo valore a tutti. Sbagliai ad accettare per riconoscenza per lo Scudetto".
Il patron ha aggiunto un'ulteriore precisazione: "Non vi dimenticate che l'altro anno è stato anche più semplice, anche i successi avuti, meritatissimi giocando un calcio molto bello, ma quest'anno col Liverpool di quest'anno o l'Ajax di quest'anno avremmo avuto problemi maggiori. O forse no...".
Interrogato sulla motivazione tecnica dietro la decisione di Spalletti di prendersi un anno sabbatico, il presidente ha risposto: "Forse lui ha immaginato, come dicevo, dormendo qui e svegliandosi alle 5-6 di aver tirato fuori il massimo dal gruppo. Poi non sto nella sua testa. Poi uno che non aveva vinto, lasciando perdere la Russia che è un altro calcio, dopo problemi con gli spogliatoi, filato tutto liscio qui, esci fuori da grande vincitore. È umana come interpretazione, l'unica non malevola che voglio dare. Poi se già pregustava l'incontro per la nazionale... sono illazioni che non posso fare, posso averla nei miei pensieri".
De Laurentiis ha espresso ottimismo per le prestazioni future del Napoli, sottolineando l'importanza di lavorare verso obiettivi a lungo termine per competere con i migliori club a livello mondiale: "Io sto immaginando quello che c'è da fare per il 2030 per avere una società economicamente per competere con le più forti del mondo. Questo è il mio obiettivo. Molti ci hanno accusato di non aver investito sui giovani, il vivaio, ma avere una seconda squadra e tirare fuori i vari Cheddira, Folorunsho ecc di proprietà Napoli. Sul pezzo ci stiamo. Io non mi sono mai permesso di dire 'che città è questa', 'che sporcizia...' ecc, sono sempre stato un alfiere della napoletanità come mio padre mi ha insegnato, ma molti di voi non agite da tifosi del Napoli per me. La critica è necessaria, ma dovreste accompagnare la società in un percorso perché in 19 anni non vi abbiamo mai tradito. Io chiudo il bilancio a +80 di utili e 147mln di riserva a bilancio, non è che me li metto in tasca, anche perché fortunatamente non mi servono. Ma leggo sempre acredine, non so per quale motivo, invidia o cos'altro. Non per le critiche per me o per i miei collaboratori, di primo livello, come Giuntoli preso dal Carpi, cresciuto con noi per 8 anni, nascondendomi addirittura che era juventino sfegatato (ride, ndr) e sapendolo non l'avrei neanche trattenuto, nonostante il bene per lui, la compagna ed il figlio. Per Cristiano sono sempre pronto a dargli una mano, ma certe cose non tollero, ma è un'altra storia...".
In risposta a una domanda sul perché si sia "fatto fare" dalla situazione con Spalletti, De Laurentiis ha affermato: "Mi sono voluto far fare, non mi ha fatto... l'ho esercitata come cura due giorni dopo l'ultima gara col Milan e questo mi ha indisposto ancora di più successivamente. Mancanza di sensibilità senza dirglielo? Quando lui firma il contratto con quell'opzione, mica devo avvisarti. Il fatto di dirlo a tutti al Maschio Angioino al Premio Bearzot non è un avviso? Se uno ha un carattere irrequieto... ha bisogno di andare a briglie sciolte ed il fatto della nazionale è più congeniale forse per lui".
Sulla questione se la decisione di Spalletti di lasciare il Napoli e la possibile rinuncia di Thiago Motta dipendessero dalla sua gestione, il presidente ha espresso il suo disaccordo: "Io non ho letto gli articoli di Canovi che c'erano in rassegna stampa. Thiago Motta era nella lista dei possibili allenatori da Napoli, ma già in una conversazione di circa 6 ore a Roma mi disse che lui puntava ad allenare squadre di cui non dico il nome fuori dall'Italia. Quando tu vai a scegliere un allenatore è bilaterale. Quando è venuto da me l'avvocato di Luis Enrique siamo stati 3 giorni a parlare, poi ha preferito il Psg, ci sono dei club che essendo più blasonati hanno più attrazione e io non mi arrabbio mai. Vedi anche Dragusin, al quale ho offerto più soldi del Tottenham, ha preferito l'Inghilterra pure a fronte del Bayern e non puoi combattere. Un'altra cosa che non sopporto è leggere che faccio il tuttologo, faccio tutti i ruoli, ma io mettetevelo in testa: faccio l'imprenditore, non il prenditore. Io ho fatto tutti i ruoli prima di fare il produttore di 400 film, interessandomi di tutti gli aspetti, anche del manifesto per promuovere il film. E ultimamente quando è uscito il 30 dicembre Vacanze di Natale dopo 40 anni, abbiamo battuto due film americani per media sale. E lo sto facendo anche per il film che montiamo per il Napoli, è la mia cultura. Non mi si può dire che intervengo troppo, io voglio capì i problemi per intervenire rapidamente. Io ci ho messo i 37mln famosi, tutti in assegni circolari, li ho messi solo io per fare in fretta. Io faccio, poi lascio spazio ai miei collaboratori. Sento dire 'società spoglia', ma spoglia di che? Noi abbiamo tanti collaboratori, Meluso, una persona di tutto rispetto e io vi avrei mandato già a quel paese per ciò che avete scritto e detto, lui (Micheli, ndr) adorabile e tutti i giocatori sono farina del suo sacco. Avete detto che Lindstrom non è uno che poteva giocare come ala, ma era un trequartista quanco ha giocato anche lì ed è un plus non un minus. Vi daremo anche delle schede per bandire le fregnacce dette".
Sull'unicità della sua gestione e sulla complessità della città di Napoli: "C'è De Laurentiis che ha gestito il Napoli in questi 19 anni, che ha portato i giocatori più importanti trattando in prima persona, lo stesso Spalletti non l'ha portato il ds, ma quando Gattuso non si sentiva bene, andai a trovare Spalletti a Milano e lo convinsi suo malgrado se non si fosse risolto il problema di Gattuso lui sarebbe subentrato anche se non entusiasta. Andammo avanti fino a giugno, subendo il pareggio di Faraoni costato la Champions, ma avendo le spalle forti siamo andati avanti lo stesso su Spalletti. Dopo il terzo posto, anziché ringraziarlo, gli hanno fatto gli striscioni per invitarlo ad andare via. Questa è una città complessa. Io penso di portare avanti quest'anno secondo la mia cultura, se non ci fossi io lo stadio non si farebbe, il centro sportivo come lo voglio uguale a quello del City non si farebbe. Ci sono i miei soldi personali a garanzia, ho bisogno solo di leggere non così restrittive".
In merito alla Lega Calcio e alla sua visione per il futuro, De Laurentiis ha detto: "Lo dico da tempo, la Premier è l'unica che fattura certe cifre e l'unica che va in tutto il mondo e porta le famiglie allo stadio, ma noi non ne vogliamo sapere perché i politici vogliono solo i voti di chi pensa allo stadio come terra franca. Azzerare la Melandri che ha rovinato cinema e calcio, dal 2016 in Germania non esiste il divieto di vendere a più piattaforme e sei costretto a creare bandi ad uso e consumo di un minor introito. Abbiamo svenduto per i prossimi 5 anni il campionato italiano a DAZN e Sky, mi sono imposto dicendo che DAZN ha dato x mln più il 50% dell'introito in più, da tutto, non solo dal mondo del calcio, voglio leggere la stesura ed ho chiamato l'avvocato per partecipare. La Lega è inesistente, poi i miei dicono che non devo dirlo, ma non è strutturata come un'impresa. Il problema non è neanche le 18 squadre, possono essere 20 o 16, ma bisogna capire quali squadre perché quelle di là sono sempre le stesse, non è competitivo per tutti. La democraticità c'è solo quando vi fa comodo. Vogliono copiare l'Nba, ma lì nessuno retrocede, tutti possono crescere e fortificarsi. Dicevo da una vita delle 5 sostituzioni, dico da una vita delle espulsioni a tempo ed ora iniziano a sperimentarlo, ma qui la logica non esiste".
Riguardo ai rapporti con Spalletti e le decisioni future, De Laurentiis ha espresso il suo punto di vista: "Ma che rapporto dovevo avere? Io ero molto assente, ero dietro Verdone per le due stagioni successive con Paramount in america. Io non ho mai avuto contrasti, immaginate male. Era un rapporto presidente, allenatore, non c'era questo confronto quotidiano. Non entro nel merito delle sue convenienze, ma se uno mi dice 'presidente, voglio tornare a curare le mie cose, è stato faticosissimo, mi lasci andare' poi però torni ad allenare la nazionale, c'è una contraddizione o no? E se invece di ADL fosse stato 'ma chi mo fa fa' uscendo da vincitore dopo 33 anni, avrà pensato chi mi garantisce di non prendere le pernacchie con un terzo posto? È umano, l'unica cosa che mi ha edulcorato, ma ripeto l'errore è stato mio: non avrei dovuto concederlo. La penale? In mano agli avvocati, sono cose che non sto guardando. I soldi sono un mezzo, non un fine. Su Garcia però sento dire che ho preso un bollito, ma io vi farei causa se fossi l'allenatore. Sono tutti bolliti, ma mangiamolo! È stato il miglior allenatore Ligue 1 nel 2011 e miglior tecnico francese 2012, 2013, alla Roma secondo con 85 punti, poi lo replica e viene esonerato e ci sono molti pettegolezzi sulla situazione ma non ci entro, in una piazza non semplice. 2017 finale di Europa League persa con l'Atletico quando era al Marsiglia, 2019 non così fuori dla sistema fa la semifinale Champions eliminando Juve e City ai quarti. Cosa avrei dovuto fare quando lui disse di non aver visto le partite, lo presi come un gioco, ma dimostrò di andare su un suo percorso. Spalletti quando gli portammo i nuovi, li ha adoperati subito, perché lui no? Se lo avessi subito esonerato, voi e la piazza cosa avreste detto? Se avessi portato subito Mazzarri, cosa avreste detto? ADL è impazzito, ma ho cercato di dare a Garcia delle opportunità e quando ha ascoltato come a Lecce abbiamo vinto 0-4, ma non perché sono stato bravo io, ma ero qui e poi faceva cose molto discutibili. L'ho mandato via perché scesi prima della gara dissi che sbagliava e uno che dice mi lasci fare o lo cacci subito... all'intervallo dissi 'ma ti vuoi far mandare via?' e sto cavolo di Empoli ci crea sempre problemi (ride, ndr), pure a Spalletti due volte il primo anno. Quello sì che è un vero vivaio e ci puntano tutto".
Sulla possibilità di non esonerare Garcia in seguito al risultato con l'Empoli, De Laurentiis ha precisato:
"Non si vede bene da lì, ma dopo il gol preso sono andato negli spogliatoi. Fortunatamente i vari acquisti uno ha segnato, poi hanno detto che è autogol, Lindstrom assist, Mazzocchi bravissimo, poi finalmente Kvara che si sposta al centro. Mazzarri ha l'umiltà di capire, quando io gli ho chiesto di replicare il gioco di Spalletti ma è un errore perché le squadre avversarie ti fanno tana dopo un po', allora con Kvara più centrale è tanta roba e bisogna concentrarsi su difesa e centrocampo. Per voi è tutto facile dopo, per chi la imposta no".
Quanto al messaggio che intende trasmettere con questa conferenza stampa, il presidente afferma:
"Vi spiegavo perchè mi sono prese le colpe dopo il Monza. Ripeto, dovevo confermare Spalletti e poi vedere cosa succedeva, è l'errore che scatena tutto il resto. Garcia non era per niente bollito viste le credenziali, aveva fatto meglio di Spalletti in Europa se analizziamo le stagioni. Il discorso è che noi combattiamo in un contesto sbagliato, con molte modifiche da fare, ma siamo l'unica squadra in Italia con un bilancio in attivo, contro squadre indebitate per 1miliardo e che non dovrebbero neanche iscriversi. Ce la mettiamo tutta, ma fatturiamo il 50% di Juve Inter e Milan e quindi dobbiamo essere perfetti, non dobbiamo sbagliare nulla altrimenti perchè dovrei mettere i miei soldi per lo stadio ed il centro sportivo con 12 campi. In Lega sento però 1 ora del calcio femminile con 6 squadre di Serie A, portandole al professionismo con tutti i costi del caso, ma io dico non vi fate i conti. Poi molti neanche ci sono: tranne me e Lotito, forse Setti e Percassi, neanche Commisso, ma i proprietari dove sono? Nel Consiglio c'è l'Empoli, l'Atalanta, Milan e Verona che prendono le decisioni perchè questo fa comodo a Lotito".
Riguardo alla preparazione di Garcia e la scelta di non esonerarlo prima, De Laurentiis riflette:
"Ce l'ho scritto qui, non ne ho parlato perché altrimenti dite arrivo fino al preparatore. Hai ragione, ma esonerare è sempre doloroso per l'esonerato, anche se continua a prendere soldi, e per chi esonera. A Rongoni feci una testa così per concertare con Sinatti, ma da francese con la puzza sotto il naso mi fa mandare via Sinatti che mi dice di non voler stare sotto Rongoni, gli dissi che era fondamentale ma litigano e dobbiamo mandarlo via. Grandissimo errore, dovevo dire a Garcia fuori tu o Rongoni. Spesso ho pensato di doverlo mandare prima, anche alla Luiss dove mi assicurarono che non sarebbe uscito niente. Fui accusato di aver tolto potere a Garcia nello spogliatoio, ma avete vostre regole ma sono tutte cazzate. Il giocatore oggi è una macchina che fattura per se stesso, è sempre intenzionato ad andare bene. Mentre dicendolo magari Garcia cambiava qualcosa".
Sul rinnovo di Kvaratskhelia:
"Ho chiamato il gruppo di Kvara 3 mesi fa e ci siamo riuniti nel mio ufficio, gli ho scritto cosa volevo fare, come allungare il contratto e lui mi ha detto di non preoccuparmi, che Kvara sta bene qui e di riparlarne a fine campionato".
Sullo stadio e sul centro sportivo:
"Tra un anno e mezzo lasceremo Castel Volturno. Devo iniziare i lavori. Mi manca Los Angeles e mi sto inventando serie televisive italiane perché tra 3-4 mesi devo finire la progettazione del centro sportivo a cui seguirà la scelta delle ditte e acquisto dei 30 ettari. Sullo stadio l'ho detto al Sindaco: o ci mettiamo d'accordo nei prossimi 120 giorni o lo faccio altrove, non è la solita provocazione. Sul centro sportivo: Afragola ha l'implementazione della stazione e la metropolitana fin lì, è chiaro che ho due situazioni da valutare: Afragola o litorale di Pozzuoli. Su una ci arriva la circumvesuviana. Sullo stadio senza novità lo costruirà ad Afragola, c'è poco da fare. Le Leggi si applicano per i nemici e si interpretano per gli amici, ma il calcio non ha amici, non so perché".
Sulla Superlega:
"Mai fatto, sempre battuto per la democraticità del mercato. Dovresti arrabbiarvi per il Monopolio della Fifa, ma siccome c'è chi prende soldi come vice-pres. della Fifa... bisogna sempre sottostare agli altri. Ma secondo voi è giusto interrompere il campionato a marzo quando ci sono ancora Champions, EL e Conference, e Coppa Italia, prendono di nuovo i giocatori per due amichevoli con l'Italia negli Usa? Ma non potevano farle a Coverciano? Florentino? Parliamo da tanto, ma l'idea della Superlega è sbagliata, serve un campionato parallelo al campionato nazionale che è prioritario a qualsiasi competizione perché rispetta il tifo che è alla base di ogni movimento. Poi si può fare un campionato europeo per svecchiare le competizioni attuali? Tutti i martedì, mercoledì e giovedi potresti ottemperare agli impegni. In Lega mi dicono sono richieste di DAZN e Sky, ma è un errore: si deve giocare alle 18 quando i bambini devono andare a scuola, il sabato sera si può giocare più tardi, alle 23. Mica stiamo nel freddo in Svezia, ma non sanno fare neanche i calendari"
Sulle chance di Mazzarri di restare anche la prossima stagione:
"E' un amico di famiglia, perciò è qui. Ha capito che quando decise di provare l'Inter, fece un errore di valutazione. Siamo sempre visti come di passaggio, io che da Hollywood vengo qui sono di passaggio? Vorrei vivere a Napoli, lasciare anche Roma, mio figlio vive in una casa bellissima che guarda Capri, ma dove trovi un altro posto simile? E' una roba che amo. Los Angeles la amo, ma hai solo te stesso. Qui a Napoli come fai a vedere tutto ciò che ti offre? Su Mazzarri fatelo lavorare in pace, sarà quel che sarà. Poi vi pare che ora ho Mazzarri, dal 18 avrà tutti, si ripartirà e si valuterà... io vado già a cercare un altro? C'è tempo, ad aprile vedremo"
Sulla situazione Zielinski:
"Ma tu le vedi le partite? Il rendimento di Piotr l'avete visto? Non si può premiare chi dice in estate presidente voglio restare, ma io non rimprovero lui, ma il suo agente Bolek perchè se io ti offro tanti soldi, da farti il più pagato della squadra, e lui ci vuole guadagnare e lo vende... io ho una diversa considerazione. Se non ti alleni e non ci metti la foga, se ha paura di infortunarsi perché non ha ancora firmato tutte le carte, io non posso tenere il dubbio. Traoré ha un riscatto della madonna, come faccio a capire se devo riscattarlo o meno? Ho dovuto fare un sacrificio con la morte nel cuore per Demme, a cui voglio bene, ci ha dato tanto, può avere minori capacità di altri ma non dimenticate che con Gattuso giocava al posto di Lobotka. Demme si fece male... da quel momento Lobotka non è stato più cambiato ma Demme è stato disponibile, un soldato quando ha giocato".
Sulle responsabilità:
"Le responsabilità cadono su di me, non posso prendermi solo gli onori, ma anche gli oneri. io dico sempre consigliatemi, li ascolto, ma poi decido sempre io. Io vengo dal cinema, ieri ho fatto 9 ore di riunione su un progetto, non è che qui si parla 9 ore di una partita e quindi lascio molto spazio, poi prendo le decisioni".
Senza la Champions sarebbe un fallimento o un'opportunità?
"Lo Scudetto se non sei abituato è un qualcosa di straordinario, lo dissi anche in campo che bisognava puntare all'Europa, era difficile ripetersi. A Napoli anziché aspettare gli altri sei tu che devi fare cambi per dare nuove motivazioni. Forse ci torneremo tra altri 3 anni, ma non è che se non vado in Champions non provo a tornare a vincere. Io che vinco al cinema da 50 anni ed ora con le serie tv, Verdone è primo su Amazon dopo 3 anni... io sono abituato a vincere, ma non a tutti i costi e con impegno e investimenti giusti. Sapendo di 19 concorrenti".
L'ambiente Napoli non sembra tranquillo, con parecchi scontenti, pronti ad andare via. Si è chiesto se la causa è il suo carattere arrogante?
"L'ho detto prima. Io ho detto che sono un imprenditore e partecipo, come in tutte le mie aziende, da quella dei gelati di cui mi occupo, le sale cinematografiche, l'immobiliare, l'automobilismo, me ne occupo personalmente. Lei forse ha frequentato il calcio che non è mai stato interpretato come lo interpreto io. Altri club hanno grandi personaggi di spessore che hanno rapporti con giornali e media e quindi ne parlano benissimo, ma hanno 1 miliardo di debiti, ma io a casa mia non lo tollererei mai. A lei non piace che il calcio sia diventato nel tempo un'industria dell'intrattenimento, ma io vengo da lì, dai sogni. Sbaglierò dal suo punto di vista, ma i soldi sono miei, quando mando a fanculo il signore di Torino che non mi vende maglie negli Usa e dico a mia figlia di interessarsi dello sponsor, chiamo Armani e non può dirmi di no, temeva di non avere successo e l'abbiamo avuto senza precedenti. Tutto quello che tocco... quando farò lo stadio sarà bello, come il centro sportivo. In una città con vari fallimenti, senza continuità, io vi ho portato in Europa per tutti questi anni, pure sopra la Juventus, e senza imbrogliare. Un signore pulito, che ci mette la faccia, mi aspettavo questo dalla platea... io ne vado fiero, perché mando a quel paese tizio o caio, perché me lo posso permettere? A differenza di altri. Io non sono l'uomo del compromesso, mai. Poi chi mi conosce mi dice sempre che non è vera la storia del carattere. Poi mia moglie non sarebbe rimasta con me 50 anni (ride, ndr). Glielo dimostrerò, datemi l'appello (ride, ndr)".
L'errore sulla sostituzione di Kim e la situazione Giuntoli.
"Non furono 57, ma netti 42, intanto. Lo sapevamo per via della clausola, Giuntoli è stato separato in casa da novembre, voleva la Juve, volevo farlo restare, ma uno si guarda allo specchio e poi lo libera. A gennaio, l'abbiamo visto anche quest'anno, non si trovano centrali, sono rarissimi, poi chi ha il sinistro non può giocare a destra, chi ha il destro ho imparato che può giocare anche a sinistra e Kim infatti era destro e malvolentieri giocava a sinistra. Non è facile trovare difensori centrali, bisogna cercarli già per la prossima estate, ma non è semplice. Poi la situazione degli extracomunitari non ti dà libertà, devi trovarlo bravo, giovane, senza coppa d'Africa, ci sono tante problematiche".
Attraverso questa conferenza stampa, De Laurentiis ha voluto mettere in chiaro la sua visione e le sue scelte, sottolineando la complessità e le sfide di gestire un club di calcio come il Napoli, tra decisioni tecniche, gestionali e visioni future.
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