A volte ritornano, come Walter Alejandro 'El Mota' Gargano, centrocampista uruguagio che fino all'estate del 2014 veniva etichettato come il nuovo Quagliarella, visto che dichiarò, una volta passato all'Inter, di aver sempre sognato di indossare la maglia neroazzurra. Era il 19 agosto quando allo stadio San Paolo andava di scena l'andata del turno preliminare di Champions League, il Napoli affrontava l'Athletic Bilbao: finì uno a uno con le reti di Muniain e Higuain; in quella partita Benitez schierò a sorpresa titolare Gargano che, per tutti i 90', fu bombardato dai fischi dei tifosi napoletani, disputando una buona gara. Il ritorno è storia recente: la compagine partenopa viene eliminata dai baschi e si ritrova a giocare nell'Europa minore. Nonostante le difficoltà iniziali, e un destino quasi certo (la cessione), El Mota riesce a conquistarsi la fiducia del tecnico spagnolo risultando uno dei migliori in più occasioni, trasformando le offese dei sostenitori azzurri in applausi, quelli che riceveva prima di approdare alla corte di Stramaccioni, diventando fondamentale nello scacchiere azzurro. Molti nutrono ancora qualche dubbio su di lui, ma, il piccolo mediano ha sempre dato man forte ai compagni, specie in Supercoppa, quel trofeo che a Pechino gli era sfuggito, a Doha contro la Juventus dove, con una grande prova (realizzando anche uno dei tiri dal dischetto) ha messo in ginocchio per una notte la Vecchia Signora. L'importanza dell'uruguayno è fondamentale, basta pensare alla sconfitta di Palermo, i siciliani avevano il totale controllo del centrocampo, Rafa preferì schierare in mediana Jorginho e Davi Lopez, ma la prestazione fu disastrosa. Manca ancora molto alla fine della stagione, l'importante è non dimenticare come il figliol prodigo sia tornato più determinato che mai.