Virtuosi e vincenti

La diciottesima vittoria del Napoli comincia con Osimhen che scavalca le gradinate per scusarsi con una bambina di La Spezia, colpita da una sua pallonata. La settimana della diciottesima vittoria s’era, invece,  aperta con Spalletti che spronava dei ragazzini a non marinare la scuola per assistere all’allenamento del Napoli. Non sono causalità e nemmeno pillole da libro "Cuore", o forse lo sono pure. Già per questo il Napoli meriterebbe lo scudetto che si sta conquistando sul campo. Perché il calcio, travolto come non mai da un mare di tormenti e scandali, anche così può riconquistare i suoi, ormai smarriti, spazi virtuosi. Senza andare per altre strade. Come, del resto, dimostra di saperlo fare il Napoli, partita dopo partita. Dando così un senso di storicità non solo al proprio campionato. Guardiamo all’ormai povera, calcisticamente, Milano. Dopo due stagioni in cui il derby di febbraio aveva deciso il campionato, Inter e Milan si sono incontrate per spartirsi le briciole che il Napoli ingordo ha lasciato sul tavolo. Contro lo Spezia il segno sul campionato lo hanno, invece, lasciato i due artefici dell’attacco napoletano: Osimhen e Kvaratskhelia, ovvero la premiata ditta assist e gol. Il caro georgiano è in doppia cifra sia nella graduatoria  passaggi vincenti che nelle reti. E Kvara è ormai uno specializzato nel servire palle-gol. In lui coincidono pazienza e resistenza, nel senso che se ha la pazienza di resistere all’impazienza di segnare o dribblare, costi quel che costi, ogni suo palleggio finisce con un punto nella classifica del Napoli. Dell’altro, ormai, c’è da aggiungere ben poco, se non quel gol del 2-0. E su questo colpo di testa, non il primo del suo genere, basterebbe scomodare “Il sogno di Footbolandia”, il libro di Jorge Valdano : … saliva dalla terra o scendeva dal cielo per colpire il pallone in piena fronte con il portiere come vittima e la rete come destinazione finale. (Jorge Valdano)

Dislike non mi piace
0

Calciomercato

Le Opinioni

Serie A

Scroll to Top