uno scatto da scudetto Come quelli dì Osimhen Ma se non ci fosse Mertens

Fossero solo i numeri a spiegare questo 2021 del Napoli, si farebbe torto alla totale forza di una squadra. E i 24 punti assoluti (ha fatto meglio solo la Juve) messi insieme da inizio anno, diventano uno dei tanti aspetti

di un campionato che continuerà a celebrare il Napoli alle prese con la sua “storia importantissima”  (Spalletti dixit).

Già, ma quali sono gli altri meriti di Insigne e compagni? Eccoli, tra i tanti. Cominciamo interpretando le ragioni della vittoria sull’Udinese, in rimonta e in recupero di energie,. La si può leggere con gli occhi della lucidità di un gruppo che, mai come in queste residue partite, tocca alti livelli di autostima.

E poi c’è Osimhen con i suoi undici gol in venti partite, e i cinque realizzati con colpi di testa. È senz’altro lui il valore aggiunto di questa parte di stagione. Possiede mezzi e doti per poter segnare sempre, perché è un centravanti d’attacco e d’avventura, basico ed efficace, fisicamente difficile da marcare. Beh, che altro aggiungere? Se non che, mai come adesso, tocca a lui continuare nella crescita calcistica, soprattutto migliorando tecnica e acume tattico. 

Dedicati i titoli d’apertura a Osimhen, andiamo a toccare la ciccia di questa vittoria. E come, da anni, spesso e volentieri accade, certi successi hanno  un nome: Mertens. Senza la sua verve, la sua qualità, le sue importanti indicazioni, chissà come sarebbe finita pure questo Napoli-Udinese. Egli è il leggibile artefice di un passo avanti in una partita molto complessa, così come avvenuto altre volte. Ma mettiamoci il cuore in pace, per Dries Mertens non ci sarà più Napoli nel suo futuro. I segnali del rinnovo di contratto non sono flebili: non ce ne sono e, a quanto pare, non ci saranno. Bisognerebbe crearne l’avatar, ma non si può. Che dire? Ecco Mertens, dimenticatelo. Almeno con la maglia azzurra. Per il resto rimarrà sempre il nostro caro insostituibile Ciro.