State calmi, se potete. Il Napoli sta per abbracciare Napoli in quello che sarà il giorno più bello da trentatré a questa parte. Battuta la Juve con un colpo micidiale di Raspadori a un amen dalla fine, che brucerà chissà per quanto ad Allegri e compagnia. Ma tant’è, problemi della Juve. Ora al Napoli non resta che assaporare le ore che lo dividono dalla partita di sabato. Ecco perché. Potrebbe ricevere lo scudetto in anticipo se dovesse vincere sabato con la Salernitana. E se la Lazio, domenica, perdesse o pareggiasse con l’Inter. Cinque punti, solo piccoli, normalissimi cinque punti separano il Napoli dal suo trionfo.
Da Torino sono arrivate conferme e pochi dubbi sul momento della squadra. Ammettere che la grande e operosa stagione del Napoli riduce la facilità nel superare le sfide o incentivare il credo d’essere comunque insuperabili? Per assicurarsi un gran finale si dovrebbero. in realtà, fare entrambe le cose. Ma non sempre è possibile, pur se la Spalletti band contro la Juventus ha dimostrato di essere sempre sul pezzo. Già, perché l’umore del Napoli è ottimo e di paventati effetti della Champions non v’è traccia. Insomma, l’eliminazione non ha depresso nessuno, piuttosto avrà tolto un peso. Al netto degli infortuni (Mario Rui, Politano e Simeone) la squadra di salute ne ha tanta e sta bene. Nelle ultime quattro partite - le due con il Milan, lo 0-0 con il Verona e questa con la Juve - ha superato il 70% di possesso palla, impicciandosi qualche volta in area, come stasera, dove ha segnato la quasi totalità dei gol stagionali. Può succedere, se Osimhen non c’è o non sta al massimo e se Kvaratskhelia deve dribblare fitti boschi di gambe per trovare un barlume. Anche la Juve ha fatto massa là dietro, ma ormai Spalletti (che alla vigilia non ha parlato, anche per non affrontare questioni spinose su un futuro per niente deciso) sa come si vince e che, ormai, è solo una questione di tempo, magari di una settimana appena.
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