Stessa spiaggia, stesso mare...

Partenza in salita per il Napoli targato Sarri. Sconfitta a Sassuolo e tanti punti negativi in comune con la squadra dello scorso anno. Il primo Napoli ufficiale sembra la fotocopia dell'undici dell'era Benitez. Sconfitta contro una "piccola", che ha messo in campo più grinta e determinazione. Dell'annunciato Napoli operaio nemmeno l'ombra. La squadra ha subito la rete decisiva in un momento di dominio territoriale, facendosi beffare in contropiede su un errore di piazzamento della retroguardia, proprio come accadeva spesso lo scorso anno, specie durante le trasferte provinciali. E' chiaro che non si può processare la squadra dopo la prima gara. Certi automatismi vanno assimilati, ma non è giustificabile rivedere gli stessi errori, le stesse situazioni della scorsa annata dopo quaranta giorni di lavoro. Tanto sudore per nulla, verrebbe da dire, punzecchiando qualche nostalgico del calcio italiano che vinceva tempo fa, rispecchiandolo in Sarri. L'allenatore non è esente da colpe ma è ingiusto scagliarsi contro di lui e dopo appena una gara. Sarri non ha mai allenato un organico importante e in una piazza che ha più attenzioni rispetto alla provincia. E' naturale attendersi qualche errore dovuto all'inesperienza. Sostituire al 60' Higuain non è come farlo con Maccarone, senza entrare nel merito della scelta. Questo Napoli non sembra adatto al 4-3-1-2 ma il tecnico è convinto che sia la soluzione più equilibrata ed è giusto che lui vada avanti per la sua strada, con le sue convinzioni. Del resto, era ben noto che lui conoscesse questo modulo più degli altri, come il contestatissimo Rafa conosceva il 4-2-3-1. Chi ha scelto Sarri sapeva di alzare l'asticella del rischio, semplicemente perché il toscano non aveva esperienza in piazze importanti. Il primo Napoli ha dato qualche indizio anche sulle scelte di mercato. Sono stati spesi trenta milioni, fino ad ora, senza potenziare principalmente il reparto più carente da un quinquennio a questa parte. Il Napoli ha grosse difficoltà sugli esterni bassi, che nel modulo scelto da Sarri devono avere maggiore propensione offensiva rispetto allo scorso anno per dare profondità alla manovra sulle corsie laterali. Il Napoli di Sarri non gioca con le ali e la profondità sulle corsie va ricercata con la spinta degli esterni bassi e i tagli delle punte, che sono scientificamente e statisticamente calcolati in un atleta che gioca novanta minuti, fatte salve prestazioni al di sopra della norma in tal senso come quelle che offriva Cavani. Pertanto, se il tecnico vuole insistere con questo modulo, c'è bisogno di inserire almeno un esterno che sappia spingere, difendere e appoggiare la manovra per gran parte della gara. Chiriches e Valdifiori sembrano buoni innesti ma la squadra va completata nel reparto arretrato, altrimenti Sarri dovrà adattarsi in fretta all'organico a disposizione per non rivivere stessa spiaggia e stesso mare...

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