Sarri si racconta: "Io tifoso del Napoli in Toscana"

Maurizio Sarri senza peli sulla lingua nell'intervista per Sky. Durante la lunga chiacchierata con il giornalista Paolo Condò, il tecnico ha parlato dei suoi inizi, della sua passione per i colori azzurri e del suo presente: "Io lavoravo in banca, questo mi ha permesso di girare un po' per l'Europa: era una banca affiliata al Monte dei Paschi di Siena, anche se adesso non è visto di buon occhio per le ultime vicende. Quando decisi di cambiare mestiere la mia famiglia, specialmente mia moglie, non mi pressarono e mi lasciarono libero di fare la mia scelta. Ho cominciato dalle categorie minori, partendo dalla serie D: quell'anno vincemmo la Coppa Italia di categoria e, grazie al secondo posto, fummo promossi in C2 grazie ai play off; l'anno seguente ancora una promozione, questa volta in C1, e pensare che eravamo partiti dall'Eccellenza: quelle categorie erano molto diverse da queste di oggi. Io come Sacchi? Mi lusinga questo paragone, però Arrigo ha vinto tutto con quel Milan straordinario, io ancora niente di importante. Il Milan degli olandesi, il Barcellona di Guardiola e l'Ajax hanno sicuramente iscritto capitoli importanti della storia del calcio, non escludo anche la nazionale olandese che, purtroppo, non vinse mai niente. Il mio punto d'arrivo è sempre stato il Napoli, infatti fin da piccolo ho tifato per la squadra della città in cui sono nato, ricordo che ai tempi ero l'unico: quando fui chiamato dalla società azzurra fui emozionato, era uno dei giorni più belli della mia vita. Gli inizi al Napoli? Trovai uno spogliatoio silenzioso e triste, dissi ai ragazzi che questo sport è prima di tutto un divertimento. Io non ho formato campioni come ad esempio Koulibaly, io ho solo cercato di farlo rendere al massimo, poi il resto dipende da lui, come anche Albiol, dapprima era su buoni livelli, ora è cresciuto tanto. Higuain? Credevo scegliesse la Premier League, invece ha fatto la scelta peggiore, non volevo parlargli in quel momento, però i figli fanno senza arrabbiare i propri genitori. Nei prossimi mese ci attende un impegno fantastico, affronteremo il Real Madrid in Champions, sarà una gara emozionante per me, un allenatore che fino a qualche tempo fa allenava nelle serie minori: loro sono favoriti sulla carta, ma non ce la giocheremo".

Dislike non mi piace
0

Calciomercato

Le Opinioni

Serie A

Scroll to Top