Sei novità. Tante. Tutte dall’inizio. Troppe. Il Napoli non risolve i suoi piccoli problemi, che almeno ora, sembrano abituali. Ha giocato d’istinto, senza mordente, oscurando le proprie qualità. Male i 45’ d’avvio.
Il Napoli poi s’è perso in un vano e lento palleggio nel secondo tempo, quando aveva davanti a sè un Lecce raggomitolato nei suoi venti metri. Non è mai riuscito a diventare pericoloso. Anche nella parte buona della gara, ha tentato, ma tirando un po’ alla rinfusa. Osimhen ha continuato a rimanere solo in mezzo all’area. Diventa inutile mettere tanti cross se nella zona c’è solo lui. Il Napoli non porta uomini in area, né ha qualcuno che sappia trovare un ultimo passaggio. Fatica a diventare squadra. Non riesce a cercare una lettura corretta a centrocampo, là dove sono tutti mediani. Gli ultimi trenta metri vengono occupati anche con stile, peró senza sostanza. Manca quella qualità cercata sul mercato che, per adesso, non s’intravede. Certo, il Napoli costruisce, tuttavia in attacco gioca solo sui secondi palloni. Crescerà se organizzerà un assetto più stabile e meno confuso, Almeno avrà uomini corretti nei posti giusti. Il tema è proprio questa incompletezza generale. Si dirà che è normale in estate, ma la condizione è uguale per tutti, la differenza tecnica si dovrebbe già notare. Aspettiamo qualcosa che dovrà pur accadere.
Toni Iavarone
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