Il Napoli si porta ancora dietro di sé il calcio d’agosto, quello delle vittorie schiaccianti e delle ruggini che persistono. Il 3-1 a Frosinone racconta una partita e una vittoria inevitabili, ovvero troppo il divario tra un Napoli, ancora contratto e alla ricerca del ritmo migliore, e una formazione neo promossa così lontana da una squadra che sfodera con “nonchalance” i suoi calciatori di tecnica nettamente superiore. C’è una particolarità che potrebbe essere di interesse tattico: sopratutto nel primo tempo il Napoli è stato più sorniona e meno offensivo, ha giocato venti metri indietro rispetto al credo di Spalletti. Necessità o nuova virtù? Si vedrà.
L’attacco nel segno di Osimhen gira, invece, grazie alla catena di destra Di Lorenzo- Politano che alimenta (soprattutto il capitano) le acrobazie del bomber del Napoli. Eh, già: il caro Osimhen non ha ancora sciolto i suoi nodi contrattuali (“stiamo negoziando, vedremo come finirà”), tanto da tenere in ansia più i tifosi azzurri che il club arabo che lo vorrebbe, offrendogli cifre choc.
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