Napolisti, gli ultrà radical chic

Ormai è evidente, il Napolista ha un problema con il Popolo Napoletano. Molti di loro, neotifosi probabilmente, apparsi magari quasi a trent’anni al San Paolo solo perché venne il più Grande di tutti, hanno una vera e propria ossessione : Napoli, i Napoletani, un certo modo di essere e di pensare. Sostengono che molti tifosi siano “ossessionati” da De Laurentiis, ma in realtà sono loro i veri ossessionati. Si pongono, rispetto alla Città, con un atteggiamento da un lato un po’ snob e sprezzante, tipico dell’aspirante intellettuale ; dall’altro dell’inflessibile frate domenicano. Dicono, “verremo coperti da insulti e calunnie”. Lo sperano, ormai credo siano dei provocatori scientifici, tutto fa visibilità. Mettono al muro il Popolo Napoletano. Dicono, “Tifosi, parola grossa”, perché loro hanno il monopolio del sapere, perché il “dodicesimo uomo in campo” é una farsa, una immagine che non è mai esistita, se non nella nostra bacata mente. Noi, che per 50 anni abbiamo sputato sangue su tutti i campi di Italia - mentre magari i “Napolisti”, si godevano il ragù e guardavano il basket. Campi dove ci hanno ( a noi si ! ) insultato e calunniato. Dicono, “de laurentiis aveva ragione, Sarri ha colpevolmente sottostimato la rosa, anche a Madrid”. È un falso storico, a Madrid così come a Manchester, giocarono Zielinski e Diawara, ma furono molto deludenti. Allora come oggi. Ed è un falso storico, anche perché si omette di precisare che il Real alza la Coppa da tre anni di seguito. Dicono, “L’incompetenza del tifoso inquina l’ambiente “. Ecco la repressiva pretesa di una egemonia Culturale / Sportiva, nei confronti del Popolo, ignorante ed incompetente. Ecco anche la malafede, dove non si rileva che l’inquinamento dell’ambiente deriva dalle condotte del Presidente, che con insulti decennali ha avvelenato tutti i pozzi dei rapporti civili con una Città, con una Comunità, sempre messa all’angolo, derisa, con la precisazione di un distacco elitario. Dicono, “È scomparsa la parola Miracolo. Ragioniamo da reclusi, prigionieri di una condizione di inferiorità. Questa è una Città capovolta, fiera di esserlo”. Siamo al paradosso. Sono anni che il Popolo Napoletano sostiene che almeno due Scudetti siano sfumati ( con Mazzarri e Sarri ) per delle omissioni di De Laurentiis. E sono anni che si replica che il Napoletano é un piagnone, uno che salta il tornello, che fa il pezzotto, un drogato ( quando lo si disse non ci si riferì ad un settore, tutta la Comunità si sentì colpita a tradimento), che fa ridere quando assume che meriterebbe di più. Questo gruppetto del Napolista sfrutta le posizioni di de laurentiis nei confronti di tutta la Città, per creare una frattura, insanabile. Napoli non può sognare, deve “imparare la lezione”, con le buone o le cattive. Va derisa, provocata, così magari reagirà in maniera scomposta e sarà un trionfo. Si potrà sostenere che qualche migliaio di delinquenti rappresentano tutto un Popolo. Così da poterlo annullare, sostituire, ingabbiarlo al volere egemone, di “cultura superiore”. Noi sosteniamo ancora la possibilità che il Calcio possa salvarsi, sia ancora Passione e Sentimento, in una strada di compromesso con il fatturato della Azienda. Non di sottomissione rigida, perché senza i 6 milioni di Tifosi, il 12esimo Uomo in Campo, la Giostra finisce, la Cassa piange. Sta a Noi far capire chi comanda, con i nostri sentimenti.

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