Al termine di una partita thriller, il Napoli di Antonio Conte vince 2-1 contro il Parma allenato da Fabio Pecchia, riportandosi momentaneamente e diverso tempo dopo dall’ultima volta in zona Champions. Vittoria al cardiopalma di importanza capitale per i partenopei, che possono approcciare la sosta Nazionali con una maggior serenità. Sconfitta dal sapore di occasione sfumata per il Parma, che prima dell’espulsione di Suzuki aveva giocato un grande calcio.
Rispetto alla partita con il Bologna, il Napoli fa registrare un maggior possesso palla (54% invece di 39%), a cui corrisponde un numero più elevato di tiri (29 invece di 16) e occasioni da gol (22 invece di 16). Leggermente in calo la precisione (24.1% in luogo di 31.3%): dei 29 tiri totali, infatti, soltanto 7 hanno centrato lo specchio della porta difesa da Suzuki prima e Del Prato poi, e in appena 2 occasioni il pallone si insaccato alle spalle del portiere emiliano.
A fronte dei 2.28 gol previsti (xG) dal Napoli – anche questo dato in aumento rispetto all’1.92 di settima scorsa –, il Parma fa registrare un 2.49 di xG, a conferma della grande pericolosità offensiva degli uomini di Pecchia, che creano 10 occasioni da rete e arrivano al tiro in 13 diverse situazioni, colpendo anche due legni.
Molto positivo il dato sui palloni recuperati a centrocampo (42), dato maggiore rispetto sia a quello di settimana scorsa (38) sia a quello del Parma (31). Una cosa è certa: gli uomini di Conte sputano sangue in mezzo al campo.
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