Napoli-Hellas Verona, le pagelle: Anguissa demiurgo del centrocampo, Rrahmani difensivamente perfetto

MERET 6: Raramente chiamato in causa. Abbina qualche buona uscita ad alcune indecisioni che rievocano brutti ricordi.

 

DI LORENZO 7: Praticamente un centrocampista aggiunto. La prima rete del Napoli porta indirettamente la sua firma.

 

RRAHMANI 7.5: Prestazione difensiva sontuosa. L’intervento su Tengstedt è il manifesto di come si difende al giorno d’oggi. Pericoloso anche in zona gol sui calci piazzati.

 

JUAN JESUS 6.5: Una discreta prestazione condita da qualche errore banale in impostazione. Terza da titolare, terzo clean sheet. Solido.

 

SPINAZZOLA 6.5: Qualche volta si incaponisce ed esagera, ma è in netta crescita rispetto ad inizio stagione. Tante sgasate confortanti sulla fascia. (MAZZOCCHI S.V.)

 

ANGUISSA 8: Il demiurgo del centrocampo partenopeo. Corre senza sosta per tutta la gara. Segna la rete del 2-0 che chiude la partita, ma avrebbe potuto tranquillamente farne due o tre. La dedica al piccolo Daniele è da lacrime agli occhi.

 

LOBOTKA 7: L’incarnazione dell’intelligenza tattica. Dove c’è un pallone vagante, lì si trova il centrocampista slovacco. Capace di normalizzare la perfezione.

 

MCTOMINAY 6: Si divora un gol clamoroso davanti alla porta, proprio come Anguissa, solo che lui non riesce poi a rimediare. Poco brillante. (RASPADORI 6: Definitivamente trasformato in mezz’ala. Troppo poco tempo per incidere.)

 

POLITANO 6: Non dà quasi mai l’impressione che dai suoi piedi possa nascere qualcosa di interessante. Manca di incisività ed estro. (NGONGE 6: Ci prova con un gran tiro da fuori e per poco non segna un eurogol.)

 

LUKAKU 7: La Lega Serie A gli convaliderà un solo assist, ma anche l’autorete di Montipò sul tiro di Di Lorenzo nasce da una sua sponda. (SIMEONE S.V.)

 

NERES 7: Il povero Faraoni sarà tornato a casa con il mal di testa, per colpa delle sterzate del brasiliano. Sempre nel vivo della manovra azzurra. (ZERBIN S.V.)

 

CONTE 8: Niente Kvara? Non ci sono problemi, perché l’unico uomo imprescindibile di questa squadra è lui. Senza il georgiano, senza Buongiorno e senza Olivera costruisce l’ennesima vittoria perfetta di questa stagione. Adesso, arriva la prova più ardua.

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