A Santo Domingo, dove risiedeva da alcuni anni, si è spento all'età di 81 anni, l'ex patron del Perugia per tredici stagioni e che provò a rilevare il Napoli prima del fallimento.
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A Santo Domingo, dove risiedeva da alcuni anni, si è spento all'età di 81 anni, l'ex patron del Perugia per tredici stagioni e che provò a rilevare il Napoli prima del fallimento.
NAPOLI SBANCA TREVISO E CENTRA IL PRIMO SUCCESSO IN TRASFERTA.
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Per farli cadere, dopo un’eterna imbattibilità, ci son volute le prodezze...
MERET 7: A pochi minuti dall’inizio della gara decide che Yildiz non deve...
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NAPOLI -...
MERET 6.5: Retegui tira fuori dal cilindro un gol clamoroso, ma Alex si fa fregare sul palo di sua competenza. Grandiosa la parata su De Ketelaere nella ripresa.
DI LORENZO 5.5: Lookman è la sua bestia nera e la partita di questa sera, in cui si è fatto saltare spesso dall’attaccante nigeriano, lo ha confermato. Ha vissuto serate migliori.
RRAHMANI 6.5: Ennesima partita disputata con enorme diligenza. Si spende molto per aiutare i compagni di reparto in fase di non possesso.
JUAN JESUS 7: A dir poco perfetto. Pulito negli anticipi su Retegui e attento nei contrasti di qualsiasi natura. Indifferente alle critiche.
OLIVERA 7: Limita alla grande un cliente scomodo come Bellanova. Molto presente anche nella manovra offensiva dei partenopei.
ANGUISSA 7.5: Ripete la prestazione clamorosa di una settimana fa. Tanti palloni recuperati e due assist serviti che assicurano la vittoria alla sua squadra.
LOBOTKA 6.5: Meno lucido delle altre volte e, a confermarlo stesso è lo Conte, che alla fine decide comunque di non sostituirlo. Indispensabile.
MCTOMINAY 8: Prestazione gigantesca con cui conferma di essere il miglior centrocampista della Serie A. Fa cose difficili con una semplicità imbarazzante e dà guerra in mezzo al campo. Gladiatore.
POLITANO 7: Torna finalmente al gol dopo mesi e lo fa in grande stile, con un colpo da biliardo. Preziosissimo in fase difensiva. (MAZZOCCHI: S.V.)
LUKAKU 7: Hien non gli toglie le mani di dosso per tutta la partita e, alla fine, si prende la sua rivincita con il gol vittoria. (SIMEONE: S.V.)
NERES 7: Ammonito per essersi fatto maltrattare la caviglia. Protagonista indiretto delle prime due manovre che portano ai gol degli azzurri. (SPINAZZOLA 6: Entra in campo dimostrando ancora una volta grande attenzione e applicazione.)
CONTE 8: Un’altra prestazione gargantuesca del suo Napoli. Cattivo, aggressivo, caparbio e vincente. Squadra che esce con eleganza e concretezza dalle situazioni di difficoltà. Vittoria di un ‘importanza capitale.
Ti presentasti un giorno di mezza estate col tuo nome impronunciabile, la faccia da bravo ragazzo e la barba incolta. In mezzo al campo, ti mettesti in mostra sin da subito, indossando i tuoi calzettoni perennemente abbassati, palesando la pronunciata vena sul collo – simbolo dello Scudetto che fu – e un talento cristallino che mi colpì nel profondo. Fu amore a prima vista. Da lì in poi un’escalation difficilmente spiegabile a parole: la rete all’esordio contro l’Hellas Verona, la doppietta al Monza alla prima davanti ai tuoi nuovi tifosi e la prestazione clamorosa – tua e di tutta la squadra – che annientò completamente la Juventus. Le tue prime notti europee, le giocate sensazionali contro il Liverpool, la rete all’Ajax in quel 6-1 indimenticabile e l’assist di tacco contro il Francoforte. Per arrivare allo slalom contro l’Atalanta, la sera in cui mi resi conto di trovarmi dinanzi ad un talento generazionale, un fenomeno come raramente se ne vedono dalle nostre parti. Un ragazzino di vent’anni venuto dalla Georgia che, a suon di gol e assist, riuscì a regalare ad un popolo intero la gioia di tutta una vita: lo Scudetto, 33 anni dopo.
Lo sapevo che qui a Napoli non avresti avuto vita lunga, i sogni di gloria sono da tutt’altra parte, ma mai mi sarei aspettato un addio così, in sordina, nel bel mezzo di un campionato che ha ancora molto da raccontare. La delusione c’è ed è anche tanta, perché al giorno d’oggi le storie d’amore non sembrano meritare più un lieto fine. Ti ho amato, Khvicha, e continuerò a farlo in eterno, perché, alla fine, la gratitudine per ciò che hai fatto e significato per noi tifosi partenopei in questi due anni e mezzo è molto più forte del dolore e del retrogusto di tradimento che ha lasciato questo tuo addio.
Secondo molti, nel calcio di oggi, non c’è più spazio per il romanticismo, ma nei tuoi piedi e nelle tue giocate, Khvicha, io ho scorto amore e poesia, che mi hanno fatto infatuare nuovamente di questo sport stupendo. A Napoli, riecheggerà in eterno il nome di Khvicha Kvaratskhelia da Tbilisi, il fuoriclasse georgiano con la 77 sulle spalle che ha incantato il mondo intero.
MERET 6: Raramente chiamato in causa. Abbina qualche buona uscita ad alcune indecisioni che rievocano brutti ricordi.
DI LORENZO 7: Praticamente un centrocampista aggiunto. La prima rete del Napoli porta indirettamente la sua firma.
RRAHMANI 7.5: Prestazione difensiva sontuosa. L’intervento su Tengstedt è il manifesto di come si difende al giorno d’oggi. Pericoloso anche in zona gol sui calci piazzati.
JUAN JESUS 6.5: Una discreta prestazione condita da qualche errore banale in impostazione. Terza da titolare, terzo clean sheet. Solido.
SPINAZZOLA 6.5: Qualche volta si incaponisce ed esagera, ma è in netta crescita rispetto ad inizio stagione. Tante sgasate confortanti sulla fascia. (MAZZOCCHI S.V.)
ANGUISSA 8: Il demiurgo del centrocampo partenopeo. Corre senza sosta per tutta la gara. Segna la rete del 2-0 che chiude la partita, ma avrebbe potuto tranquillamente farne due o tre. La dedica al piccolo Daniele è da lacrime agli occhi.
LOBOTKA 7: L’incarnazione dell’intelligenza tattica. Dove c’è un pallone vagante, lì si trova il centrocampista slovacco. Capace di normalizzare la perfezione.
MCTOMINAY 6: Si divora un gol clamoroso davanti alla porta, proprio come Anguissa, solo che lui non riesce poi a rimediare. Poco brillante. (RASPADORI 6: Definitivamente trasformato in mezz’ala. Troppo poco tempo per incidere.)
POLITANO 6: Non dà quasi mai l’impressione che dai suoi piedi possa nascere qualcosa di interessante. Manca di incisività ed estro. (NGONGE 6: Ci prova con un gran tiro da fuori e per poco non segna un eurogol.)
LUKAKU 7: La Lega Serie A gli convaliderà un solo assist, ma anche l’autorete di Montipò sul tiro di Di Lorenzo nasce da una sua sponda. (SIMEONE S.V.)
NERES 7: Il povero Faraoni sarà tornato a casa con il mal di testa, per colpa delle sterzate del brasiliano. Sempre nel vivo della manovra azzurra. (ZERBIN S.V.)
CONTE 8: Niente Kvara? Non ci sono problemi, perché l’unico uomo imprescindibile di questa squadra è lui. Senza il georgiano, senza Buongiorno e senza Olivera costruisce l’ennesima vittoria perfetta di questa stagione. Adesso, arriva la prova più ardua.
MERET 7: Anche oggi decisivo con una grande parata su Mandragora, che consente ai suoi di mantenere intatto il doppio vantaggio.
DI LORENZO 6.5: Sottil è un avversario scomodo, ma con l’aiuto di Neres e Anguissa riesce a limitarlo discretamente bene.
RRAHMANI 7.5: Sporco e fastidioso, un mastino che insegue il suo avversario fino alla metà campo. Salva un gol clamoroso su Beltran.
JUAN JESUS 7: Bullizzato uno degli attaccanti più forti della Serie A. Commette un solo errore in occasione del gol dell’attaccante italiano successivamente annullato per fallo di mano.
OLIVERA 7: Dodo prova a saltarlo con grande ostinazione, ma da lì non si passa. Viene spesso in mezzo al campo e segna anche seppur in fuorigioco. (RASPADORI: S.V.)
ANGUISSA 7: Nonostante alcuni errori banali a centrocampo, offre una signora prestazione. È lui che, pressando alto, si guadagna il rigore realizzato da Lukaku.
LOBOTKA 7: Il professore del centrocampo non si è smentito neanche oggi. Difende, rallenta le ripartenze viola e gestisce la sfera con calma glaciale. (GILMOUR: S.V.)
MCTOMINAY 7: Ad un primo tempo sottotono, risponde con una ripresa da fuoriclasse. Corre per due, fa a sportellate con gli avversari e segna. Robotico.
NERES 8: Meno funambolico del solito, ma la vittoria di oggi porta soprattutto la sua firma. Con quel gol alla Messi, mette la partita sui binari giusti e manda un segnale chiaro ad Antonio Conte: lui è uno dei titolari!
LUKAKU 7: Comuzzo non gli lascia giocare molti palloni, ma serve l’assist per la rete del brasiliano e segna dal dischietto la rete del 2-0. (SIMEONE 6: Fa di tutto per aggiungere il proprio nome al tabellino e, per poco, non ci riesce.)
SPINAZZOLA 7: Chiamato a sostituire l’infortunato Kvaratskhelia, disputa una grandissima partita, di sacrificio ed applicazione. Quello delle occasioni migliori. (MAZZOCCHI: S.V.)
CONTE 8: Questo è il suo Napoli, cinico e arcigno. Nonostante tutte le assenze importanti, schiera una squadra solida e quadrata. Undicesimo clean sheet stagionale e primo posto in campionato che rende il Napoli campione d’inverno.
Dopo la schiacciante vittoria per 6-1 del Napoli sul Sassuolo, i calciatori hanno espresso la loro gioia e il loro orgoglio attraverso i social media. Amir Rrahmani, il difensore kosovaro che ha segnato il gol del pareggio innescando la rimonta, ha condiviso la sua felicità su Instagram con un post entusiasta: "Questi siamo noi!". Anche Kvaratskhelia ha partecipato all'esultanza collettiva, lodando l'impressionante performance di squadra con un incoraggiante "Che performance di squadra oggi, andiamo!".
Marek Hamsik, figura emblematica sia per la città che per il club di Napoli, dimostra nuovamente il suo legame con l'ambiente. Oggi, l'ex capitano del Napoli ha partecipato al pranzo Uefa organizzato in occasione dell'incontro Napoli-Barcellona.
Nonostante le speranze di Calzona di includerlo nello staff tecnico, lo slovacco ha preferito non accettare. Tuttavia, Hamsik sarà presente allo stadio Maradona per assistere all'andata degli ottavi di finale della Champions League. "Un pranzo Uefa incantevole a Palazzo Petrucci, con ospiti affascinati dalla vista di Napoli! Forza Napoli Sempre!!" ha condiviso su X (Twitter) Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, postando una foto con il presidente del Barcellona Laporta e Marek Hamsik.
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