La forza del Drago Rosso

La Cina e il calcio, due mondi senza connessione, senza affinità o più precisamente senza un legame emozionale. Questo era il pensiero di sempre o almeno fino alla stagione scorsa, quando il Drago Rosso ha incominciato ad interessarsi e ha deciso di farsi sentire anche lì, oltre in altri ambienti del mondo. Ora la famosissima scritta “Made in China”, che troviamo su qualsiasi tipo di vestito o giocattolo in un negozio, la ritroveremo anche nel calcio e sarà senza passione, senza amore e incolore. Per carità, il calcio deve essere di tutti e ognuno ha la possibilità di vederlo, ma farlo come lo stanno facendo in Cina è assurdo e per nulla emozionante, confermando che il gioco del pallone è ormai solo soldi. Prima di Natale, tra le tante notizie che stavo osservando, leggo sconcertato: “Chelsea, Oscar va in Cina. 60 milioni agli inglesi”. Il forte giocatore brasiliano di 25 anni va a giocare nella terra del Drago Rosso, nella nazione di Mao Zedong, nella seconda casa del Comunismo, ma più precisamente giocherà nello Shangai Shanggang con il connazionale Hulk, altro forte giocatore con un passato nel Porto e nello Zenith San Pietroburgo. A 25 anni in Cina, ma con quale ambizione? Provare l’ebbrezza di stare in una dove sei tu una delle uniche stelle? E’ vero che in Inghilterra non aveva mai stupito e con Conte stava trovando pochissimo spazio, ma di certo non poteva essere senza estimatori in Europa. Titoli da vincere? Suvvia, un trofeo in Cina non sarà mai paragonabile ad uno dei maggiori campionati europei. Soldi? Bingo oppure Jackpot, Poker, Scopa, Scala 40 (60 nel caso di Oscar) o chi più ne ha, più ne metta. Ma per forza in Cina? Abbiamo capito che con il Chelsea era storia chiusa, ma fino in Oriente si doveva andare per avere uno stipendio ricco? perché giochi in Europa o vai altrove firmeranno sempre un contratto considerevole, l’unica differenza sono la quantità di zeri tra il Vecchio Continente e la Cina. Una persona può capire un giocatore che si è fatto la sua carriera, può giocare altri 3-4 anni di pallone e gli arriva l’opportunità di andare in una squadra dove lo stipendio è sensibilmente alto oppure perché vuole provare l’esperienza calcistica lontano come è successo a Beckham, Pirlo, Gerrard e Lampard. Ovviamente non escludiamo la Cina dal secondo fine elencato, perché ci sono anche giocatori come Demba Ba e Obafemi Martins che hanno più di 30 anni e giocano insieme a Guarin nello Shangai. Ora Oscar non è l’unico, anche perché lui è l’ultimo di una serie di giocatori che ha seguito la medesima strada come Jackson Martinez, il forte attaccante inseguito dal Napoli dopo l’addio di Cavani e trasferitosi nell’Atletico Madrid per dimostrare il suo valore dopo anni di Porto, ora al Guangzhou Evergrande che ha sborsato 42 milioni di euro agli spagnoli. Altro esempio sono Gervinho, Lavezzi (attualmente il più pagato nel mondo, più di Cristiano Ronaldo e Messi) e il tecnico Pellegrini all’Hebei oppure Alex Texeira, classe ’90 e stella Jiangsu Suning. Sì, la Suning è la società di elettrodomestici (avete capito bene) la quale ha speso 270 milioni di euro per avere la maggioranza dell’Inter e tra poco toccherà anche al Milan passare ai cinesi, rendendo la Milano calcistica solo territorio del Drago Rosso. Dinanzi a tutto questo, almeno per quanto riguarda il trasferimento dei calciatori da società importanti, capisci che chi fa questo magnifico sport non gli importa la tradizione calcistica, la storia di una squadra con i campioni fautori della loro gloriosa storia e i titoli in bacheca, senza generalizzare ovviamente. Ormai è solo una questione di chi può essere più Paperon de’ Paperoni degli altri e può permettersi di andare da qualsiasi stella del calcio, andare a casa sua, mettergli una valigetta sul tavolo ed esclamare del tipo: “Ti piace vincere facile?”. Prima gli americani, poi gli arabi e adesso i cinesi, ma ne rimarrà qualcosa di bello e emozionante di questo gioco chiamato pallone? Forse i tifosi e le curve, ma è rimasto ben poco. Basti pensare che Carlos Tevez, soprannominato “Jugador del pueblo” dai tifosi del Boca Juniors e particolarmente legato alla piazza, sia vicino a firmare il contratto più ricco del mondo per un calciatore, ovvero 16 milioni di euro, con lo Shangai Shenua e al club di Buenos Aires andrebbero ben 80 milioni di euro se tutto fosse confermato, ma si dice che qualcuno in Argentina stia per stappare lo champagne molto prima dello scoccare della mezzanotte per il nuovo anno.

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