Che la “malanotte” prima o poi dovesse arrivare era da mettere nel conto. Ma che convergessero pure due estremi negativi nella domenica nera è davvero troppo. Stiamo trattando della sconfitta pesante del Napoli, della sua peggiore partita e di quella porzione inqualificabile di teppisti da curva. Quale sia il male che stasera ha afflitto il Napoli è difficile dirlo. Magari c’è bisogno di un reset mentale, abbastanza tipico quando si è così in vantaggio su tutti gli altri. E poi aggiungiamoci anche la valorosa prova degli avversari. Che aggiungere? Così tutto dovrebbe tenersi.
Nel primo tempo il Milan ha fatto ogni cosa per portare gli attaccanti e gli altri al gol. Leao e il resto della truppa rossonera hanno messo pari impegno nel buttarla dentro, come se rispondessero a un indicibile furore agonistico.
E il Napoli? È inciampato in palloni che ai bei tempi avrebbe scaraventato in porta. Lobotka si è lasciato domare dal suo marcatore. Zelinski ha pascolato a debita distanza dal pallone. E via via azzurro per azzurro. Tuttavia nella ripresa Il Napoli sembrava avere cambiato marcia, facendosi pratico. Purtroppo era soltanto una corsa in folle.
Fin qui la durissima sconfitta. Poi c’è qualcosa di peggio. La canagliata di parte di quelli che con eccesso di bontà potremmo definire gli oltranzisti da stadio.
Pensate, protestano e fanno a botte tra di loro perché non è più consentito che facciano i propri comodi nei settori d’appartenenza. E magari molti di questi sono reduci dalla guerriglia contro quelli dell’Eintracht e contro i poliziotti. Ma pure dalla rissa in autostrada contro i degni compari della Roma. Peccato che nella (il)logica del calcio tutto finisca derubricato tra i fumi del cosiddetto tifo violenta e basta. E non nella classifica dei reati veri e propri.
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