Quel Napoli bello e possibile, uno dei feticci dello nuova stagione del calcio, è stato abitualmente violato, ignorato, calpestato da partite buie e senza futuro. I successi, simbolo dello scudetto, da mesi vengono varcati da polemiche, critiche accuse, insomma tutto
Il repertorio di un Napoli in crisi. Oggi a Monza qualcuno avrà riacceso quell'interruttore che illumina
il Napoli di “spallettiana” memoria. Sono bastati tredici minuti per mettere in mostra tutto il magnifico di quella squadra che, suo malgrado, ha voluto dissolversi nel nulla.
I protagonisti della stagione irripetibile si sono, tuttavia, ritrovati in un amen. Quei gol da mostra sul bel calcio, cominciano col volo di Osimhen, di testa… e il pallone che sembrava disceso dal cielo per incontrarlo e per farglielo toccare quel cielo. E poi il bis di Politano, il suo è
un colpo da biliardo: tocco e buca. Come il centro di Zielinski, a metà tra calcio e carambola. E ancora: Raspadori, rapido e implacabile nel lasciare pietrificati portiere e avversario. Sogni per un Napoli di mezza primavera.
Ma oggi nessuno saprebbe dire quale sia il confine tra i due Napoli, che cambia ogni settimana sul campo di calcio, tra delusioni (tante) e sprazzi di speranza..
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