Si disperde nell'indifferenza il cammino del Napoli verso quella che sarebbe dovuta essere la stagione della svolta. Un'inversione di tendenza, purtroppo: c'è meno passione per questa squadra incolpevole di quanto accaduto. Un abbrivio di anno calcistico pilotato sinora all'incontrario, dove attese e promesse sono evaporate come il ricordo del campionato fantastico, conclusosi meno di tre mesi fa. Può esaurirsi solo nella politica del tradimento l'addio maleducato di Higuain? Quale antidoto era stato preparato contro questa sindrome dell'abbandono? Le risposte avute sinora dai tifosi sono come i profumi: si annusano, ma non si bevono. Da qui il gelo e i brividi di scoramento che accompagnano questa mesta estate del Napoli. I motivi? Un organico ancora indefinibile, una strategia di mercato che ricorda la retorica degli articoli di cronaca: la polizia brancola nel buio. Ma qui non ci sono lati oscuri e non c'è la caccia al colpevole, in questo anno difficile esiste solo la certezza di un'incompiuta che, malgrado ogni stato d'animo, si chiama Napoli.
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