I Convocati di Napoli Juventus.
Tutti recuperati e prima volta al Maradona per il nuovo acquisto polacco.
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I Convocati di Napoli Juventus.
Tutti recuperati e prima volta al Maradona per il nuovo acquisto polacco.
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MERET 6.5: Fuorigioco di Zampano o meno, quella su Yeboah resta una grandissima parata. Alex c’è ed è in fiducia totale. Altro clean sheet stagionale.
DI LORENZO 7: Gioca un primo tempo di quasi sola difesa, poi nella ripresa comincia a spingere con insistenza. Protagonista di alcune chiusure monumentali.
RRAHMANI 7: Il Venezia gioca difesa e contropiede, quindi i pericoli non sono molti, ma lui è sempre attento e ligio al dovere.
JUAN JESUS 6.5: Disputa una buona gara in cui non commette errori. Un po’ scomposto nelle entrate. Il vero test sarà contro la Fiorentina di Kean.
OLIVERA 7: Sontuoso come sempre, ormai è un crescendo continuo. Attacca e difende con enorme grinta e si guadagna un calcio di rigore. (SPINAZZOLA S.V.)
ANGUISSA 6: Non il Frank dei tempi migliori. A centrocampo si sente poco e allo scadere del primo tempo si divora un gol clamoroso.
LOBOTKA 6.5: Raramente verticalizza e in fase offensiva si sente poco, ma capisci la sua importanza quando anticipa costantemente le giocate degli avversari e recupera palla. Veggente.
MCTOMINAY 6: Per lo scozzese, vale lo stesso discorso fatto per Anguissa. Non la sua miglior prestazione, ma corre senza sosta per tutta la gara. Polmoni di ferro.
NERES 7.5: Ancora una volta, il migliore dei suoi. Punta l’uomo e lo salta matematicamente. Anche oggi ci mette lo zampino in occasione del gol. Attualmente è uno degli insostituibili del tridente d’attacco.
LUKAKU 6.5: I rigori li sbaglia solo chi ha il coraggio di calciarli, anche se dovrebbero essere la sua specialità, ma finalmente disputa un’ottima gara. Tante le sponde e le occasioni create.
KVARATSKHELIA 6.5: Nonostante finisca con l’incaponirsi, disputa una signora prestazione. Nei momenti difficili, prova lui a caricarsi la squadra sulle spalle da veterano. (POLITANO S.V)
RASPADORI 7: L’uomo dei gol pesanti, delle vittorie all’ultimo secondo. Spegne le voci di mercato con un gol fondamentale, che salva il Capodanno dei tifosi partenopei.
CONTE 7.5: Il suo Napoli offre un’altra ottima prestazione di squadra e, se mancano i gol, la colpa di certo non è sua. Raspadori mezz’ala al posto di Anguissa è una grande intuizione. L’unica pecca è aver lasciato Simeone in panchina per tutta la gara.
MERET 8: Almeno tre parate decisive che salvano il risultato e permettono al Napoli di conquistare una vittoria fondamentale. Monumentale.
DI LORENZO 6: Buona prestazione difensiva, ma un po’ carente nei cross dalla trequarti. Perde la palla in occasione della rete del Genoa.
RRAHMANI 7: Solido nella marcatura su Pinamonti e decisivo con il gol nel primo tempo che regala la vittoria ai suoi.
JUAN JESUS 6: Ammonizione presa nel primo tempo che lo condiziona in alcuni frangenti del match. Preziose alcune sue chiusure difensive.
OLIVERA 7: Un numero impressionante di chiusure e anticipi sugli avversari. Soffre un po’ la velocita Zanoli, che però non arreca danni al Napoli.
ANGUISSA 6.5: Un primo tempo maestoso, condito dal gol del momentaneo 0-1. Cala nella ripresa e, con un banale errore, favorisce la rete di Pinamonti.
LOBOTKA 7: Serve l’assist per la rete di Rrahmani. Gioca la solita partita sontuosa di letture e recuperi fondamentali a centrocampo. Provvidenziale.
MCTOMINAY 6: Assente nel miglior momento del Napoli, ovvero il primo tempo. Emerge nella ripresa quando i suoi compagni iniziano a calare.
POLITANO 6: Sacrificio encomiabile, tanta corsa e ottimi ritorni in difesa. La stanchezza lo porta ad arrivare poco lucido in attacco. (SPINAZZOLA S.V.)
LUKAKU 5.5: Fornisce la stessa prestazione di Udine, solo che questa volta non trova la giocata decisiva e la rete. Troppo immobile. (SIMEONE 6: Avrebbe potuto fare molto meglio nell’1v1 contro Bani, ma entra con la solita incoraggiante verve.)
NERES 7: Come il resto della squadra, gioca un primo tempo scintillate, impreziosito da un super assist per Anguissa. Secondo tempo giocato sottotono. (KVARA 5.5: A fine gara, solo davanti alla porta, si divora un gol che per lui è fin troppo semplice.)
CONTE 7: Prepara un primo tempo eccezionale, in cui il Napoli trova tempi e spazi giusti, portandosi sul doppio vantaggio. Nella ripresa, la squadra potrebbe reagire meglio all’aggressività del Genoa e lui sarebbe potuto intervenire prima coi cambi.
MERET 6.5: Questa sera si è confermato un eccellente para rigori, peccato soltanto per la ribattuta consegnata sui piedi di Thauvin, ma forse sarebbe stato chiedergli troppo.
DI LORENZO 6.5: Diligente in fase difensiva e molto propositivo in proiezione offensiva. Inquantificabile il numero di sovrapposizioni offerte a Politano.
RRHAMANI 6.5: Lucca avrà anche la stazza del pivot, ma a parte qualche buona sponda non riesce a fare molto altro, merito dell’ottimo lavoro svolto dal difensore kosovaro.
BUONGIORNO 6.5: Dal suo lato, l’Udinese non prova quasi mai a sfondare, consapevole di quello che sarebbe l’esito finale. Tanti lanci lungi, anche abbastanza precisi.
OLIVERA 6.5: Dà grande sostegno a Neres in fase offensiva, venendo molto spesso in mezzo al campo. Qualche buon cross e un’ottima prestazione difensiva.
ANGUISSA 7.5: Partita gigantesca del camerunese che domina a centrocampo, impreziosita da un gol molto simile a quello realizzato due anni fa in casa contro il Torino.
LOBOTKA 6.5: Concede un rigore veramente sciocco all’Udinese, ma si fa perdonare con la solita e solida prestazione da giocatore superiore. Non dà mai punti di riferimento fissi agli avversari. (GILMOUR S.V.: Sempre sicuro con il pallone tra i piedi.)
MCTOMINAY 6.5: Leggermente meno dentro la manovra offensiva del Napoli, ma serve a Lukaku un assist perfetto in occasione del primo gol.
POLITANO 6: Tocca tanti palloni e spesso arriva sul fondo dove ha l’opportunità di crossare in mezzo. Arriva stanco alla fine. Da migliorare nei calci piazzati. (RASPADORI S.V.)
LUKAKU 6.5: Segna il gol che rimette la partita sui binari giusti, ma se fosse più rapido potrebbe fare molto più male all’Udinese. Lento ad attaccare il primo palo. (SIMEONE 6.5.: Per la voglia che ci mette e le qualità che dimostra di avere, come in occasione dell’assist ad Anguissa, meriterebbe più minuti.)
NERES 8: La sua miglior prestazione da quando è a Napoli. Una scheggia impazzita impossibile da prendere per la difesa friulana. Quando è con la palla tra i piedi, salta puntualmente in suo avversario. Il secondo gol porta la sua firma. (NGONGE: S.V.)
CONTE 7: I suoi ragazzi offrono una buona prestazione, soprattutto nel secondo tempo, in cui si è assistito ad una reazione da grande squadra. Per il tecnico leccese, è arrivato il momento di ascoltare le richieste dei tifosi: Neres e Kvaratskhelia titolari nello stesso tridente d’attacco.
A -2 dalla vetta, il Napoli è pienamente in corsa per lo scudetto, ma basta osservare le partite e i risultati recenti per capire che la strada non sarà semplice. Parlare di una squadra in difficoltà sarebbe ingiusto, perché i numeri dicono altro. Ma è altrettanto evidente che gli azzurri stanno attraversando una fase di transizione, nella quale Antonio Conte sta cercando di plasmare una squadra in evoluzione, trovando il giusto equilibrio tra le sue idee e il materiale tecnico a disposizione.
Il mercato estivo, pur con le sue difficoltà, non è stato deludente, ma il lavoro da fare era tanto e il tempo per sistemare tutto poco. La mancata cessione di Osimhen, ha comunque limitato il margine di manovra per completare la rosa. È chiaro che ricostruire senza riuscire a vendere il pezzo più pregiato non è semplice, soprattutto quando si ha la necessità di intervenire in più reparti. Alcuni vuoti, infatti, sono rimasti: in particolare sugli esterni, dove manca un giocatore in grado di offrire quella spinta e ampiezza che farebbe la differenza nel sistema di Conte.
A livello tattico, il Napoli ha mostrato adattamenti interessanti ma non sempre efficaci. Il 4-3-3, che sulla carta dovrebbe essere il modulo di riferimento, in pratica si trasforma spesso in un 5-4-1. Questo garantisce solidità difensiva, una caratteristica storicamente cara a Conte, ma toglie qualcosa in termini di fluidità offensiva. Il gioco risulta talvolta prevedibile, e l’assenza di esterni capaci di allargare il campo si sente. Non è solo una questione di mancanza di talento, ma di caratteristiche: giocatori come lo è stato Hakimi per Conte, capaci di fare la differenza in fase di spinta, non ci sono al momento.
Nonostante ciò, la squadra è viva, ma soggetta a numerose critiche. Romelu Lukaku, spesso bersaglio dei tifosi, si è inserito in un contesto tattico che non lo valorizza appieno, ma ha comunque offerto un contributo importante. È vero che a volte si sente la mancanza di un attaccante capace di inventarsi il gol da solo, come Osimhen. Tuttavia, il problema del Napoli è più collettivo: creare occasioni in modo costante e mantenere alto il ritmo, soprattutto contro squadre ben chiuse, è una sfida che va risolta a livello di squadra, non di singoli.
L’aspetto positivo è che, nonostante le difficoltà, il Napoli c’è. Il gruppo ha dimostrato di saper soffrire e restare in partita, e questo è un punto di partenza fondamentale per una squadra che vuole crescere. Il margine per migliorare c’è, e il mercato di gennaio sarà una tappa chiave per colmare quelle lacune che hanno frenato finora la piena espressione del potenziale azzurro. Non si tratta di stravolgere la rosa, ma di aggiungere qualche tassello giusto, con l’obiettivo di alzare il livello sia nelle rotazioni che nelle soluzioni tattiche.
Quanto allo scudetto, è inutile fare previsioni. La classifica è corta, e il Napoli è lì, a giocarsela con le migliori. Conte, con la sua esperienza e la sua capacità di plasmare squadre vincenti, ha gli strumenti per portare avanti il progetto con ambizione. Certo, bisogna essere realisti: le difficoltà ci sono e non spariranno dall’oggi al domani. Ma il percorso è quello giusto, e con un ambiente che resta unito e paziente, questa squadra può costruire qualcosa di importante.
Lo scudetto? Possibile, ma non deve essere un’ossessione. L’obiettivo, oggi, è continuare a crescere. L'obbligo è quello di conquistare la Champions League e magari sorprendere, come il Napoli ha già dimostrato di saper fare.
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