Coppe Europee, il formato "spezzatino" vince ancora: come la Uefa ha reso monotono il calcio

Inutile mentire: i fratelli tedeschi del Borussia Dortmund hanno dannatamente ragione.

 

Col nuovo format delle competizioni europee, entrato in vigore a partire da quest’anno, praticamente ci sono partite ogni settimana, ogni giorno della settimana. Per gli amanti del calcio, non metto in dubbio che non potrebbe esserci di meglio; io, invece, trovo tutto questo estremamente monotono. E non vale il discorso del Napoli fuori dalle Coppe Europee, semplicemente si tratta dell’ennesimo tentativo ben riuscito di fare del calcio una macchina da soldi. 

 

Così come per il calcio spezzatino introdotto da quando Dazn ha preso in mano i diritti della Serie A, si sono trasformate le serate europee in qualcosa di “normale”, un habitué, mentre prima la bellezza della Champions, così come dell’Europa League, risiedeva nella sua unicità e caducità. La settimana europea era un momento di aggregazione e di entusiasmo, ora, almeno per me, non è più così.

 

Ciò che è peggio, questo discorso lo si può tranquillamente estendere anche alla nostra Serie A. Giusto per ricordarlo, la prossima giornata di campionato vedrà il Napoli scendere in campo di venerdì alle 18:30, praticamente un orario da partita di calcetto con gli amici, che rivela un assoluto disinteresse verso i tifosi, sempre meno tutelati.

 

Prima, quando si giocavano tutte le partite di domenica e a commentare il Napoli c’era Gianluca Di Marzio, era stimolante seguire il calcio in generale; mentre adesso, che il calcio è sempre più corrotto, l’unica gioia riesco a trovarla nel mio Napoli, indipendentemente che vinca o perda. Non è questo lo sport di cui milioni di persone nel mondo si sono innamorate.

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