Alex “Spider-man” Meret è tornato

Bisogna chiedergli scusa! È stato insultato, denigrato e invitato a lasciare Napoli. Non era bravo, senza personalità, era inadatto con i piedi, sbagliava le uscite. Ciò testimonia come in Italia, ma soprattutto a Napoli, si abbia la memoria corta. Quando ebbe l’opportunità di giocare titolare con Ancelotti nacque la discussione su chi fosse il miglior numero uno azzurro tra lui e Donnarumma. Io non dimentico. Poi Gattuso preferì Ospina, il portiere dai piedi “buoni” ma che sulla coscienza ha tanti gol e punti persi. Questa estate in tanti lo volevano lontano da Napoli addirittura per Kepa, un portiere che fa la panchina di un certo Mendy, non un fenomeno, al Chelsea. Chiuso il mercato ha acquisito sempre più fiducia nei suoi mezzi, complice anche una difesa rocciosa. E se oggi il Napoli è primo in campionato e nel girone di Champions League, avendo battuto Liverpool, Lazio e Milan, è anche e soprattutto merito suo.
Merito questa a volta alla società Calcio Napoli, di cui non sono un grande estimatore, che ha puntato i piedi a terra e preteso che quest’anno si puntasse su Alex “Spider-Man” Meret. Attualmente il portiere friulano è l’Italiano più forte in circolazione. Donnarumma a Parigi fa una papera dopo l’altra. In Serie A è il secondo estremo difensore più forte, dopo Maignan, ma forse è il più incisivo con le sue parate e la sua leadership silenziosa.
I gol incassati, attualmente, non sono per errori suoi. È cresciuto Alex, in pochissimi giorni. Esce con sicurezza, serve sempre il compagno giusto e di errori ne fa pochi, forse nessuno. Sono, personalmente, contento che sia il portiere del mio Napoli. Sono felice che sia rinato. Sono orgoglioso della sua presenza tra i pali, mi da serenità e tranquillità.
Adesso chiedete scusa a un professionista che è rimasto in panchina ad attendere il suo momento, a ricevere gli insulti in silenzio quando ha commesso degli errori grossolani in quelle poche occasioni che ha avuto. Ricordiamoci che il portiere è un ruolo delicato e solitario, necessità di continuità per dimostrare il suo vero valore. Adesso sogno di vederlo al prossimo Mondiale con la maglia numero 1 sulle spalle.

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