Adesso bisogna superare l'ostacolo Wolfsburg, ma prima occhio al campionato

Il Napoli di Rafa Benitez ha staccato il biglietto valido per l'accesso ai quarti di finale di Europa League: non accadeva dalla stagione 1988/1989 quando Maradona e compagni riuscirono a superare il Bordeaux, proseguendo nel cammino che li avrebbe portati a vincere l'allora Coppa Uefa nella doppia finale contro lo Stoccarda. Il sorteggio non è stato dei più favorevoli (se si pensa alla Juventus che incontrerà il Monaco ai quarti di Champions League): il Wolfsburg è l'attuale seconda forza del campionato tedesco e ha giocatori che possono fare la differenza in qualsiasi momento come l'attaccante Doost o il giovane De Bruyne. L'andata si giocherà alla Volkswagen-Arena il 16 aprile, il giorno del compleanno di Rafa: questa volta non basterà difendere lo zero a zero per poi giocarsi tutto al ritorno in casa (Porto docet) ma bisognerà dimostrare la forza di questo Napoli, squadra capace di galvanizzarsi negli appuntamenti importanti, specialmente contro le squadre più forti, quindi occhio ragazzi. Passiamo al campionato, la nota dolente di questa stagione. Nelle ultime due partite il Napoli ha collezionato la miseria di un solo punto, frutto del pareggio in casa con l'Inter e della sconfitta a Verona contro il Real Madrid...ah no l'Hellas; molti avranno visto giocatori in campo non all'altezza della maglia oppure in evidente calo di prestazioni, messi sotto nei minuti finali dalla squadra nerazzurra (compagine inguardabile) e per tutto il match dagli scalingeri di Mandorlini. I tifosi si sono divisi: c'è chi ha dato la colpa ai giocatori e chi invece ha reputato Benitez l'artefice delle ultime non convincenti prestazioni. Se vuoi mettere pressione alla Roma e cercare di difendere il terzo posto (ora occupato dalla Lazio) non ti puoi permettere di schierare in campo, per lo più contro un'odiata rivale come il Verona, una formazione carente sotto ogni punto di vista, a partire dalla difesa, imbarazzante, da un centrocampo lento e macchinoso e dall'attaccante di riserva che non è riuscito a metterla dentro. Albiol ormai è l'ombra di sè stesso: palla al piede è un pericolo per i suoi compagni, si fa sempre anticipare di testa e non riesce mai a tenere il suo uomo; Britos invece, nonostante sia limitato tecnicamente, sta cercando di mettersi in mostra (come ieri contro la Dinamo Mosca); Koulibaly era partito a razzo ma poi è caduto in un limbo senza ritorno, forse è troppo giovane per competere a questi livelli? Alterna buone prestazioni ad altre inguardabili, deve ancora maturare. Passiamo invece ad altri due elementi, ossia De Guzman e Callejon: il primo è diventato anonimo in ogni partita, corre a vuoto e, alcune volte, sembra non capire cosa stia facendo; il secondo, a mio modo di vedere, non è Josè ma suo fratello gemello Juanmi poichè, da dicembre, sbaglia molti gol e si fa notare solo per i suoi giochetti da fuoriclasse venuti male, cercando di imitare in alcune cirocostanze l'ex compagno di squadra, e vincitore del Pallone d'oro 2014, Cristiano Ronaldo (inarrivabile sotto ogni aspetto). Caro Callejon, così proprio non va. Domenica ospiteremo l'Atalanta di Reja, reduce da due pareggi consecutivi: Rafa vediamo di non buttare altri punti fuori dalla finestra, non sottovalutare l'avversario e manda in campo i giocatori più in forma. Infine, mister 'Re di coppe', fai giocare Gabbiadini anche con una gamba rotta, ormai il Napoli ha sempre più bisogno di lui.

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