Non c’è spazio per nessun altro competitor nel campionato del Napoli, se non per le ambizioni dei ragazzi di Spalletti. Della loro consapevolezza di essere i facilitatori di questi successi. È il merito di una squadra che da inizio stagione ha messo subito giù le proprie carte vincenti, dai quattro gol al Liverpool in Champions ai cinque di stasera alla Juve. Insomma, è il Napoli. È la Spalletti band che va avanti con la sua ferocia agonistica, con la tecnica e la gioia di sapersi migliori.
Non c’è e non c’è stata partita tra il Napoli e la Juve. Un Napoli potente e sfrontato ha costretto gli avversari a subire sempre e comunque. Certo, ha creato qualcosa con DiMaria, ma poi la Juve è finita umiliata nel gioco e nel risultato. Oppressa dalle maglie napoletane, quell’azzurro intenso ha riempito il campo: nei duelli individuali, nel metodo, nelle scelte tattiche, nei ritmi altissimi, nella sicurezza delle giocate. Già, adesso si può dire che il Napoli è qualcosa in più di una realtà consolidata, diventa progressivamente una certezza che va da Osimhen a Lobotka, da Kvara a Mario Rui, da Spalletti a De Laurentiis. Ecco, proprio da lui, proprio dal presidente-proprietario val la pena ricucire la storia del Napoli che oggi è chiamato delle meraviglie. I titoloni andranno a Osimhen e Kvara. Ma nei suoi diciannove anni di vita azzurra, è Adl che ha fatto e rifatto più volte la squadra. Rimodellandola sempre su un fondamento: la creatività vincente. Ricordate l’era dei Lavezzi-Cavani-Hamsik seguita da quella degli Higuain-Allan-Jorginho? E quella degli Insigne-Mertens-Koulibaly? Beh, oggi De Laurentiis sta offrendo al calcio la brillantezza di una squadra unica e ammirevole. E grazie a lui, alle sue intuizioni e alla sua ultima creatura, ora siamo tutti qui a spellarci le mani per questi cinque nuovi sorrisi che il suo Napoli ha regalato a Napoli.
- Accedi o registrati per inserire commenti.