Finisce, con un 2-0 al Maradona, la stagione maglifica del Napoli che ha...
Luciano Spalletti ha preso parte alla sua ultima conferenza stampa da...
Il campionato volge al termine e la Lega Serie A ha annunciato il miglior...
L'ex capitano azzurro, Marek Hamsik, in conferenza stampa ha annunciato il...
Cinque vittorie. Solo cinque vittorie separano il Napoli dal traguardo più ambito dalla tifoseria partenopea. Gli azzurri si sono resi protagonisti di una stagione stratosferica, tale da non dover ricadere nei soliti deja-vù.
Lo Scudetto è il sogno di ogni tifoso azzurro, da chi l'ha vissuto con in campo il calciatore più forte di tutti i tempi, a chi l'ha sognato sin da quando il primo Napoli di cui era innamorato lottava su campi come Gela e Martina Franca. Eppure tante volte il Napoli questo sogno l'ha sfiorato, dovendo però assistere ai più classici scenari che hanno caratterizzato il campionato italiano. Il caso più eclatante è rappresentato dal 2018, quando gli azzurri furono vicinissimi allo Scudetto, ma arrivò poi il giorno di Inter-Juventus, in cui caddero le consapevolezze di un gruppo che aveva fatto un qualcosa di straordinario. Sebbene nulla dimostri che ci siano stati effettivi illeciti, squadra e tifoseria, anche sbagliando, si arresero dinanzi a qualcosa che sembrava impossibile da battere: il potere.
Oggi, ripartiamo proprio da Inter-Juventus, un'altra volta. Di nuovo, mille polemiche su questa gara, con i bianconeri che riescono a portare i tre punti a casa. Ecco perchè bisogna ringraziare questo Napoli, perchè ha dimostrato che si può essere più forti dei limiti mentali, ammazzando un campionato e dominandolo in lungo e in largo. Il Napoli di Spalletti sta dimostrando che si può andare oltre. Si può andare oltre lo Scudetto di 30 anni fa, si può andare oltre Maradona, si può andare oltre la rassegnazione, si può andare oltre le scuse del "tanto decide il palazzo". Perchè magari è vero che le decisioni dubbie negli anni ci sono state, è vero che sembrava dover lottare contro un qualcosa di troppo più forte, ma erano solo sensazioni di chi forse non ci ha creduto abbastanza.
Oggi diciamo grazie al Napoli, che ancora non ha vinto nulla indubbiamente, ma è a un passo dal sogno più grande.
Quest’anno abbiamo vissuto una sosta invernale lunga ed insolita, caratterizzata da un Mondiale giocato a cavallo tra l’autunno e l’inverno che ha suscitato non poche polemiche e che ha fatto storcere il naso ad una buona percentuale di appassionati di questo sport.
Ieri finalmente, dopo più di un mese di attesa, il tanto bramato 4 gennaio 2023 è arrivato.
Una giornata che per tutti significava il ritorno in campo della propria squadra del cuore, ma che per il Napoli nello specifico rappresentava qualcosa in più: il peso di dover scacciare via le polemiche delle ultime amichevoli, dalle quali gli azzurri sono usciti fischiati dal pubblico di casa e con qualche dubbio in più.
L’avversario è uno dei peggiori, l’Inter di Inzaghi, e neanche lo stadio aiuta, essendo lo storico Giuseppe Meazza di Milano.
Insomma, il ritorno in campo del Napoli appare sin da subito in salita, ma sulla carta la capolista non dovrebbe farsi intimorire da nessuna squadra e da nessun nemico, dato l’enorme potenziale dimostrato negli ultimi mesi.
La gara, però, non va come il popolo azzurro e la squadra di Spalletti avrebbe desiderato.
I partenopei, al termine dei 90’, escono sconfitti da San Siro per 1-0 per mano di un’Inter che è parsa dominante non tanto sul piano del gioco, quanto su quello mentale.
I nerazzurri hanno sbaragliato l’avversario mettendo in campo una cattiveria agonistica ed una voglia di vincere che si sono viste sin dal primo tempo, frazione di gioco in cui i padroni di casa avrebbero potuto tranquillamente portarsi sul 2-0.
La prestazione sotto tono dei partenopei, che sono risultati pericolosi soltanto in un’occasione con il subentrato Raspadori e tra l’altro verso la fine della gara, non deve però abbattere un ambiente sano e conscio delle proprie capacità.
Perdere a San Siro contro l’Inter, di misura e senza essere dominati sul piano del gioco può e deve essere accettato, anche perché immaginare un intero campionato senza passi falsi sarebbe un’utopia, considerando soprattutto il calendario ricco di impegni che caratterizzerà la stagione degli azzurri nei mesi a venire (il Napoli, nelle prossime settimane, sarà impegnato anche negli ottavi di Coppa Italia e in quelli di Champions League).
Un punto da cui ripartire e su cui lavorare, però, sarà quello dell’atteggiamento della squadra, la quale finora non era mai parsa così intimorita, neanche in trasferte europee che farebbero tremare le gambe anche ai calciatori più esperti, come ad esempio quella di Anfield, in occasione della quale gli uomini di Spalletti hanno sì perso, ma imponendo il proprio gioco ed uscendo dal campo a testa alta, consci della qualità del proprio lavoro e delle proprie armi.
Un inizio di campionato così mai nessuno l'avrebbe immaginato. Il Napoli arriva ad una giornata dalla sosta con 38 punti in campionato, a +8 sul Milan secondo e con gli ottavi di Champions League conquistati da primo in classifica. Tutto questo era pressochè inimmaginabile durante un'estate ricca di malumori e contestazioni. Le cessioni dei big, ed un inizio di mercato a rilento, hanno portato i tifosi azzurri a nutrire forti dubbi sulla stagione a cui si andava incontro. Poi l'arrivo dei nuovi acquisti, giovani e con tanta fame e voglia di conquistare il mondo. Oggi il Napoli è una splendida realtà e nulla sembra che possa fermarlo, o quasi. Kvicha Kvaratskhelia, è stato senza dubbio la punta di diamante di questo inizio di stagione, con i tifosi partenopei e il mondo intero, innamorati delle gesta del georgiano. Nell'ultima settimana il talento azzurro si è fermato a causa di una forte lombalgia, occasione più unica che rara per far sbarcare una miriade di fake news. Il tutto, infatti, è accaduto in corrispondenza al furto subito in casa dal georgiano, che ha aperto le strade alle più disparate e folli notizie. Oggi ci troviamo con news che parlano di malumore del georgiano a causa del furto, oppure del padre che parla di morte sfiorata da parte del figlio. Ultima, ma non per importanza, la presunta notizia sul doping, che avrebbe visto lo staff azzurro far assumere al calciatore del cortisone, per alleviare il dolore della lombalgia. Insomma, siamo alla follia, perchè se anche queste notizie fossero vere, ciò che più stupisce è la forza con cui vengono riportate. Questo Napoli gioca bene, è convinto dei propri mezzi e può davvero regalare una stagione da sogno ai suoi tifosi. Per questo motivo, è importante che quest'ultimi non cadano nel tranello dei media, perchè destabilizzare l'ambiente e conseguentemente la squadra, è forse l'unica arma rimasta per fermare gli azzurri.
Il 25 agosto le urne di Istanbul avevano pescato per il Napoli una valida ma abbordabile testa di serie (l’Ajax), una delle migliori, se non la migliore, tra le seconde (il Liverpool) e una mina vagante di quarta fascia (i Rangers).
La consapevolezza di essere forti, nonostante i numerosi addii e i tanti punti interrogativi, ha animato sin da subito lo spirito dei tifosi partenopei, facendo pensare che il percorso sarebbe stato comunque insidioso ed ostile, ma fattibile rispetto ad altre annate in cui le urne erano state meno generose.
Nessuno però, probabilmente, si sarebbe mai aspettato il risultato quasi perfetto raggiunto ad oggi dai ragazzi di Luciano Spalletti.
I numeri del girone A raccontano di un dominio partenopeo che, sin dalla prima partita, ha preso campo contro tutto e tutti: prima il 4-1 al Maradona contro i vice campioni d’Europa, poi il 3-0 esterno ad Ibrox contro i Rangers, finalisti della scorsa edizione dell’Europa League; successivamente una prova di forza spaventosa alla Johan Cruijff Arena, con 6 reti rifilate ai “Lancieri”, diventate poi 10 in totale grazie agli ulteriori 4 gol messi a segno al ritorno, ed un altro netto 3-0 contro gli scozzesi di Van Bronckhorst che sigla la quasi certa testa della classifica di un Napoli irresistibile.
L’ultima sfida di queste notti di Champions magiche conduce gli azzurri ad Anfield, uno dei templi del calcio, dove ad attenderli c’è un Liverpool rimaneggiato che si gioca le ultime chance di conquistare la testa della classifica.
Il risultato finale è di 2-0 per gli inglesi e sancisce la prima sconfitta stagionale del Napoli, ma nessuno esce dal campo realmente sconfitto: il tabellone mostra un risultato bugiardo in termini di prestazione (con i partenopei andati anche in vantaggio con un gol di Ostigard, annullato però dal VAR per una questione di centimetri), ma soprattutto ininfluente ai sensi della classifica, dato che gli uomini di Spalletti terminano comunque primi in testa al girone A.
Lo spettacolare avvio di stagione, condito dalla volontà di mettersi in mostra di chiunque entri in campo e dalla fame di vittoria che si evince dagli occhi dei calciatori, rende una città intera fiera dei suoi rappresentati e del suo allenatore che, ad oggi, hanno un compito ben chiaro: scrivere la storia e far tornare Napoli e i napoletani a gioire e festeggiare per qualcosa di grande.
La SSC Napoli ha ufficializzato l'arrivo di Pierluigi Gollini come nuovo portiere della squadra. Il giocatore ha firmato il suo contratto, ed ha scattato la sua prima foto in maglia azzurra, postata su Twitter da Aurelio De Laurentiis che gli ha dato il classico benvenuto social.
Primo allenamento con gli azzurri per il nuovo acquisto Bereszynski. Per il polacco è già arrivata la prima convocazione proprio contro la sua ex squadra nella gara di domani.
Uno dei verdetti più sorprendenti in Serie B arriva oggi. Il Benevento Calcio retrocede incredibilmente in Serie C. La squadra del presidente Vigorito aveva iniziato questo campionato con la pretesa di lottare almeno per un posto ai playoff, ed invece ora si trova a combattere con una cocente delusione. Tanti errori e numerosi cambi di allenatore hanno portato alla disfatta delle streghe. Inutile quindi la vittoria di oggi, il club ora dovrà ripartire dalla C, cercando di tornare subito nel campionato cadetto.
La Gevi Napoli Basket cade contro l’ EA7 Emporio Armani Milano per 88 a 76 , nella gara valevole per la ventisettesima giornata del campionato di Serie A.
Coach Pancotto , schiera in quintetto Michineau, Howard, Uglietti, Wimbush e Williams, Messina risponde con Pangos,Baron,Shields,Melli,
Napoli inizia male la partita, subendo gli attacchi di Milano. Un 9-0 di parziale che vede subito la Gevi costretta a rincorrere. Il quarto si chiude sul 24-17 con la schiacciata di Hall.
Il secondo parziale si apre con il botta e risposta tra Hines e Stewart, Datome mette la tripla del 30-20. Ci prova la Gevi con Young e Williams che riportano gli azzurri a -4. La Gevi troverà il -1 anche, trovando poi la reazione di Milano. Il primo tempo si chiude 44-35 per l’Olimpia
La ripresa inizia con il canestro di Williams ma Milano piazza un break di 10-0 con le triple di Baron e Pangos e i canestri di Melli. La Gevi torna a segnare con Wimbush, Baron risponde, Williams segna col fallo ma Voigtmann realizza ancora dalla lunga distanza, timeout per Pancotto. Non si ferma il buon momento dell’EA7 con 7 punti consecutivi di Shieds, Howard trova il primo canestro della sua partita, si va all’ultimo intervallo sul 69-49.
Segna Stewart da 3 punti, regalando poi spettacolo con una clamorosa schiacciata. L’EA7 segna con Biliga, Wimbush, con 6 punti consecutivi, riporta la Gevi sul -12, costringendo Coach Messina al timeout. Il canestro di Williams porta il punteggio sul 75-65 a metà quarto, Milano torna a segnare con Shields dalla lunetta, Wimbush mette la tripla del -9, ma Baron è preciso ai liberi, Melli sigla l’81-68. Si chiude sul 88-76 con le triple di Shields e Michineau.
EA7 Emporio Armani Milano-Gevi Napoli Basket 88-76 (24-17;44-35;69-49)
Napoli : Zerini 2, Howard 3, Young 13, Michineau 5, Dellosto 3, Bamba ne, Uglietti , Williams 15,Stewart 15, Wimbush 20 , Grassi ne ,Sinagra ne . All.Pancotto.
Milano: Pangos 11, Tonut, Melli 10, Baron 11, Ricci, Biligha 2, Hall 4, Baldasso, Shields 17, Hines 11, Datome 5, Voigtmann 17, All.Messina
Addio a Gigi Mele. Dolore per il mondo dello sport alla vigilia dell’arrivo del Giro d’Italia in Campania.
Il suo ultimo chilometro l’ha corso con la fatica - la sua eterna compagna - degli anni. Addio Gigi Mele, una piccola grande pietra di quel monumentale sport che è il ciclismo. Gigi corse negli anni ruggenti della bici, uomo di squadra più che gregario, vinse nel 1962 una tappa del Tour de Suisse, da Bellinzona a Vaduz. Fu determinante per tutte le vittorie delle squadre dove divenne subito un punto di riferimento. La fatica era la sua medaglia d’oro, il suo gradino del podio: così come accade a tutti i protagonisti dell’epopea del ciclismo. La bici è stata la sua compagna di sempre, anche quando finì la carriera e lavoró in Rai. Segui come tecnico-motociclista le corse più importanti. Sfrecciava sulle discese più ardite accompagnando i mitici radiocronisti dell'epoca. E adesso nel vento degli uomini giusti diventano ricordo quelle voci dei cantori del Giro d’Italia: “C’è un uomo solo al comando…”. “Nell’ultima curva si erge la maglia azzurra di…”. “A te la linea De Zan…”. Addio Gigi. Vivere amato, morire rimpianto.
Al collega Silver, figlio di Gigi, e a tutta la sua famiglia, le più sincere condoglianze delo staff di Toniiavarone.it
Lorenzo Musetti batte incredibilmente Novak Djokovic per due set a zero, regalandosi il derby ai quarti di finale dell'ATP di Montecarlo contro Sinner. L'italiano passa con il punteggio di 4-6, 7-5,6-4, regalandosi i due break decisivi nei restanti set. Colpi di alta classe, e soprattutto molta tenacia, Muso tiene testa a Nole e lo sconfigge forse nell'arma più forte del serbo, la pazienza. Dopo un primo set in cui Djokovic sembrava aver preso il ritmo e soprattutto il primo punto decisivo, Lorenzo sfodera il suo miglior tennis stagionale. All'Atp Masters 1000 di Montecarlo ci sarà quindi un derby italiano.
Impresa storica degli azzurri. Il Napoli Basket vince per 89-81 a Bologna, in casa della Virtus.
Gli azzurri, nonostante l’assenza di Wimbush, gioca una partita meravigliosa e vince contro la capolista.
Coach Pancotto schiera in quintetto Michineau, Howard, Uglietti, Zerini e Williams, Scariolo risponde con Mannion, Lundberg, Weems,Shengelia e Jaiteh
Il primo canestro della gara è di Howard, da lì in poi gli uomini di Pancotto dominano. Il primo tempo si chiude sul 34-41 Gevi.
La ripresa riparte con Howard che mette a segno cinque punti in fila, Michineau segna da sotto per il 34-50. Si va all’ultimo intervallo sul 69-49 Gevi.
Il Napoli gestirà il vantaggio nel quarto quarto, chiudendo la partita sul 89-81
La Gevi tornerà in campo domenica prossima 16 aprile alle ore 12,00 al PalaBarbuto contro l’Umana Reyer Venezia.
Virtus Segafredo Bologna -Gevi Napoli Basket 81-80(14-21;34-41;49-69)
Bologna : Mannion 7, Belinelli 23, Jaiteh 8, Lundberg 1,Faldini ne,Shengelia 8, Hackett 6,Menalo ne,Mickey 9, Camara ne, Weems 11,Ojeleye 8.All.Scariolo
Napoli : Zerini 8, Howard 24, Young 2, Michineau 9, Dellosto 5, Bamba ne, Uglietti 6, Williams 20,Stewart 15 , Wimbush ne, Grassi ne ,Sinagra ne . All.Pancotto.
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