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Ieri sera contro il Milan, Billy Gilmour ha fornito un'...
Arrivano nuovi aggiornamenti sul fronte "rinnovo Kvaratskhelia". Come scrive...
Non è un esplicito cambio di opinione, ma qualcosa che gli assomiglia. A...
MERET 7: Tempestivo nell’uscita su Musah nel primo tempo, prodigioso sul...
CAPRILE 6: Probabilmente aveva la visuale ostruita sul gol di Strefezza, ma il dubbio che potesse fare di meglio persiste. Per il resto, il Como attacca tanto ma lui non deve intervenire quasi mai.
DI LORENZO 6.5: Aiutato da un volenteroso Politano, disputa una fase difensiva ai limiti della perfezione. Roccioso.
RRAHMANI 6.5: Conferma la statistica tanto chiacchierata in settimana: di testa le prende tutte, lasciando le briciole a Cutrone & Co.
BUONGIORNO 7: Nel secondo tempo, fa un intervento su palla inattiva monumentale, rischiando la testa. Ammonito per essere stato schiaffeggiato.
OLIVERA 7: Finalmente il vero Olivera. Dalla sua azione di pressing nasce il rigore che porta al 2-1. Pulito negli anticipi e negli scambi. (SPINAZZOLA S.V.)
ANGUISSA 7: Commette qualche errore dettato dalla superficialità in fase di possesso, ma con le sue lunghe leve recupera palloni in quantità industriale. Il fallo su di lui di Kempf era da rosso, senza se e senza ma.
LOBOTKA 7.5: Giocatore sontuoso. Il Roberto Bolle del calcio. A centrocampo danza sul pallone, senza dare punti di riferimento ai lombardi. (GILMOUR S.V.)
MCTOMINAY 7: Gli bastano 27 secondi per segnare e accendere il Maradona. Corre fino al novantesimo e si prende la squadra sulle spalle. Condottiero.
POLITANO 6.5: Il premio al sacrifico va a Matteo, che trascorre tutto il primo tempo facendo avanti e indietro sulla fascia destra. Arriva stanco alla ripresa.
LUKAKU 8: Ancora a mezzo servizio, eppure segna un gol e serve due assist. Viene quindi da domandarsi: cosa succederà quando tornerà realmente in forma? (SIMEONE S.V.)
KVARATSKHELIA 5.5: L’unica macchia di una serata perfetta. Passa troppo tempo a lamentarsi e poco a giocare come sa fare. Van Der Brempt lo limita alla grande.
MAZZOCCHI 6: Ancora chiamato in causa da Conte, che dimostra di avere dell’esterno napoletano una grande considerazione. Manovalanza.
DAVID NERES 7.5: Un’arma letale a partita in corso. Accende il motorino e si invola verso la porta avversaria segnando la sua prima rete in campionato.
CONTE 7.5: Come se avesse il joystick in mano, urla ai suoi cosa fare e come muoversi. Sempre tardivo nei cambi, che però non sbaglia mai. Il ritiro prima di Napoli-Como significa una cosa: lui ci crede!
Inutile mentire: i fratelli tedeschi del Borussia Dortmund hanno dannatamente ragione.
Col nuovo format delle competizioni europee, entrato in vigore a partire da quest’anno, praticamente ci sono partite ogni settimana, ogni giorno della settimana. Per gli amanti del calcio, non metto in dubbio che non potrebbe esserci di meglio; io, invece, trovo tutto questo estremamente monotono. E non vale il discorso del Napoli fuori dalle Coppe Europee, semplicemente si tratta dell’ennesimo tentativo ben riuscito di fare del calcio una macchina da soldi.
Così come per il calcio spezzatino introdotto da quando Dazn ha preso in mano i diritti della Serie A, si sono trasformate le serate europee in qualcosa di “normale”, un habitué, mentre prima la bellezza della Champions, così come dell’Europa League, risiedeva nella sua unicità e caducità. La settimana europea era un momento di aggregazione e di entusiasmo, ora, almeno per me, non è più così.
Ciò che è peggio, questo discorso lo si può tranquillamente estendere anche alla nostra Serie A. Giusto per ricordarlo, la prossima giornata di campionato vedrà il Napoli scendere in campo di venerdì alle 18:30, praticamente un orario da partita di calcetto con gli amici, che rivela un assoluto disinteresse verso i tifosi, sempre meno tutelati.
Prima, quando si giocavano tutte le partite di domenica e a commentare il Napoli c’era Gianluca Di Marzio, era stimolante seguire il calcio in generale; mentre adesso, che il calcio è sempre più corrotto, l’unica gioia riesco a trovarla nel mio Napoli, indipendentemente che vinca o perda. Non è questo lo sport di cui milioni di persone nel mondo si sono innamorate.
CAPRILE 6: Sono ormai tre partite che non si vede e non si sente, ma riesce comunque a fare rete inviolata. Elia l’illusionista.
DI LORENZO 6.5: Altra grande prestazione difensiva. Un po’ impreciso nei cross, ma si sovrappone sempre e senza esitazione.
RRAHMANI 6.5: Impeccabile negli interventi aerei, nonostante la difficoltà di marcare un pivot come Djuric. È tornato quello dello Scudetto.
BUONGIORNO 6.5: Se mi chiedesse di andare a fare la guerra con lui, io accetterei con tranquillità. 1513 minuti senza subire dribbling. Muraglia cinese.
OLIVERA 6: Finalmente in ripresa. Molto presente nella manovra offensiva del Napoli e preciso nei contrasti. Può ancora fare meglio.
ANGUISSA 6.5: Talmente imprescindibile per Conte che quest’ultimo lo lascia in campo nonostante qualche acciacco fisico. Numero di palloni recuperati: non definibile.
LOBOTKA 6.5: Nesta non prende le giuste contro misure e lo slovacco, lasciato libero di fare, amministra e verticalizza alla sua maniera.
MCTOMINAY 6: Non una grande prestazione, durante la quale è stato perennemente francobollato da Izzo, però corre per due e garantisce grande equilibrio alla squadra.
POLITANO 7.5: A parte il gol che mette la partita sui binari giusti, offre l’ennesima prestazione di grande corsa e sacrificio. Con lui in campo, il Napoli gioca praticamente a 5 in difesa. Indispensabile.
LUKAKU 5.5: Fa a sportellate con Pablo Mari fino alla nausea, ma raramente riesce a rendersi pericoloso. Qualche sponda e nulla più.
KVARATSKHELIA 7: Contro il Monza si accende sempre, come questa sera. I difensori avversari iniziano a picchiarlo già nel tunnel.
MAZZOCCHI 6: Sostituisce il georgiano e consente il cambio modulo voluto da Conte. Si propone con impeto ma senza troppo successo.
RASPADORI 6: Gli basta un solo pallone per accendersi e sfiorare la rete. Più minuti ad aspettare a bordocampo di quelli effettivamente giocati.
DAVID NERES 6: Quando entra a partita in corso dà sempre la sensazione di poter combinare qualcosa. Sfiora l’eurogol a fine partita.
CONTE 7: Il dodicesimo uomo in campo, quello che indica ai ragazzi dove e come muoversi. Neanche sul 2-0 appena acquisito dà pace ai suoi. Potrebbe permettersi di fare i cambi molto prima.
CAPRILE 6: A parte l’uscita rischiosa nel primo tempo, quasi non si vede, perché il Napoli gioca perennemente nella metà campo avversaria.
MAZZOCCHI 6: Ancora una volta, mostra tutti i suoi limiti tecnici, andando troppe volte ad incartarsi da solo. Non premia mai i tagli di Neres.
RAFA MARIN 6: Per essere il suo esordio in azzurro, disputa una buona gara. Diligente in fase difensiva, un po’ impreciso negli appoggi e nei lanci lunghi. Diamante grezzo.
JUAN JESUS 6.5: Sigla la rete che sostanzialmente chiude la partita, ma in difesa è un pericolo costante.
SPINAZZOLA 6.5: Un’ottima gara la sua, fatta di tanta corsa e numerose discese sulla fascia. Il complice perfetto di Ngonge.
LOBOTKA 7: Semplicemente di un’altra categoria. I giocatori del Palermo non lo prendono mai, perché lui corre e rincorre senza sosta.
GILMOUR 6.5: Tanti i palloni toccati, con enorme precisione, e le verticalizzazioni in avanti. Il passaggio a Kvara a fine gara è pura poesia.
NERES 8: Un funambolo difficilissimo da marcare. Regala spettacolo con alcune giocate, oltre ad essere incredibilmente concreto: quarto assist in cinque apparizioni e prima gioia in azzurro.
RASPADORI 5.5: La vera, grande delusione della festa partenopea. Non riesce mai a rendersi pericoloso e anzi, troppo spesso, si lascia scippare il pallone dai piedi.
NGONGE 7.5: Mette la partita sui binari giusti con una doppietta favolosa. E pensare che, attualmente, svolge il ruolo di riserva delle riserve.
SIMEONE 5.5: L’altra macchia di una partita pressocché perfetta. L’errore a pochi centimetri dalla porta ad inizio gara è clamoroso. Impreciso negli stop e nei passaggi.
ZERBIN 6: Prima apparizione stagionale anche per lui. Corre tanto e si adatta alle richieste di Conte, giocando su entrambe le fasce.
ANGUISSA 6: Amministra in maniera lodevole il lavoro lasciatogli in carico da Lobotka.
MCTOMINAY 7: Gli bastano pochi secondi per segnare e diventare, con quel bacio allo stemma, l’idolo della piazza partenopea.
LUKAKU 6.5: Con lui in attacco, è tutta un’altra cosa. Entra, fa a sportellate, attacca la profondità e serve l’assist per McTominay.
KVARA 6: Sull’ultima azione avrebbe potuto essere più egoista e tirare verso la porta. Vederlo accarezzare la sfera è sempre una gioia per gli occhi.
CONTE 7.5: Impeccabile nella gestione della rosa e delle energie in vista dei prossimi impegni di campionato. La squadra inizia a girare.
Dopo la schiacciante vittoria per 6-1 del Napoli sul Sassuolo, i calciatori hanno espresso la loro gioia e il loro orgoglio attraverso i social media. Amir Rrahmani, il difensore kosovaro che ha segnato il gol del pareggio innescando la rimonta, ha condiviso la sua felicità su Instagram con un post entusiasta: "Questi siamo noi!". Anche Kvaratskhelia ha partecipato all'esultanza collettiva, lodando l'impressionante performance di squadra con un incoraggiante "Che performance di squadra oggi, andiamo!".
Marek Hamsik, figura emblematica sia per la città che per il club di Napoli, dimostra nuovamente il suo legame con l'ambiente. Oggi, l'ex capitano del Napoli ha partecipato al pranzo Uefa organizzato in occasione dell'incontro Napoli-Barcellona.
Nonostante le speranze di Calzona di includerlo nello staff tecnico, lo slovacco ha preferito non accettare. Tuttavia, Hamsik sarà presente allo stadio Maradona per assistere all'andata degli ottavi di finale della Champions League. "Un pranzo Uefa incantevole a Palazzo Petrucci, con ospiti affascinati dalla vista di Napoli! Forza Napoli Sempre!!" ha condiviso su X (Twitter) Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, postando una foto con il presidente del Barcellona Laporta e Marek Hamsik.
Era nell'aria da tempo, visto l'avvio di stagione col motore ingolfato, e adesso è ufficiale: "Erik ten Hag lascia il suo ruolo di manager della prima squadra maschile del Manchester United", si legge in un comunicato diramato qualche ora fa dai Red Devils attraverso i loro canali. "Erik è stato nominato nell'aprile del 2022 e ha guidato il club alla conquista di due trofei nazionali, vincendo la Carabao Cup nel 2023 e la FA Cup nel 2024. Siamo grati a Erik per tutto quello che ha fatto durante il suo periodo con noi e gli auguriamo ogni bene per il futuro. Ruud van Nistelrooy si occuperà della squadra come allenatore ad interim, con il supporto dell'attuale staff, in attesa di un allenatore definitivo", prosegue la nota dello United.
Termina sul risultato di 2-2 la partita tra Italia e Belgio, terzo match del Gruppo A2 di Nations League.
Pronti, partenza, via e gli azzurri allenati da Luciano Spalletti sono immediatamente in vantaggio con la prima rete in nazionale di Cambiaso, arrivata al termine di un’ottima azione corale che ha coinvolto i due quinti di centrocampo. Il Belgio palleggia, mentre l’Italia ci prova con i lanci lunghi di Bastoni, quasi sempre alla ricerca di Frattesi o Di Marco. Al 20’, il Belgio si rende pericoloso per la prima volta con Doku. Al 24’, l’Italia raddoppia con la rete di Retegui, che realizza un facile tap-in in seguito al tiro insidioso dal limite dell’area di rigore di Cambiaso. Al 40’, c’è l’episodio che cambia la partita: Pellegrini viene espulso per un brutto intervento in scivolata su Theate. Sulla punizione successiva, il Belgio trova il gol che accorcia le distanze con De Cuyper. Alla fine del primo tempo, il risultato è di 2-1 per l’Italia.
Forti dell’uomo in più, i Diavoli Rossi iniziano il secondo tempo con una marcia in più, mettendo in seria difficoltà gli azzurri. Al 61’, il Belgio agguanta il pareggio con un’altra rete su palla inattiva di Trossard. Per tutto il resto della gara, gli uomini di Tedesco attaccano a pieno organico, mettendo in alle strette l’Italia, costretta a giocare di difesa e contropiede, che alla fine riesce a portare a casa un insperato pareggio.
Sono ufficiali le formazioni ufficiali di Italia-Belgio, sfida di Nations League che andrà in scena allo stadio Olimpico di Roma alle 20.45.
ITALIA (3-5-1-1): Donnarumma; Di Lorenzo, Bastoni, Calafiori; Cambiaso, Frattesi, Ricci, Tonali, Dimarco; Pellegrini; Retegui. Ct: Spalletti
BELGIO (4-2-3-1): Casteels; Debast, Faes, Theate, De Cuyper; Tielemans, Mangala; De Ketelaere, Trossard, Doku; Openda. Ct: Tedesco
Inutile mentire: i fratelli tedeschi del Borussia Dortmund hanno dannatamente ragione.
Col nuovo format delle competizioni europee, entrato in vigore a partire da quest’anno, praticamente ci sono partite ogni settimana, ogni giorno della settimana. Per gli amanti del calcio, non metto in dubbio che non potrebbe esserci di meglio; io, invece, trovo tutto questo estremamente monotono. E non vale il discorso del Napoli fuori dalle Coppe Europee, semplicemente si tratta dell’ennesimo tentativo ben riuscito di fare del calcio una macchina da soldi.
Così come per il calcio spezzatino introdotto da quando Dazn ha preso in mano i diritti della Serie A, si sono trasformate le serate europee in qualcosa di “normale”, un habitué, mentre prima la bellezza della Champions, così come dell’Europa League, risiedeva nella sua unicità e caducità. La settimana europea era un momento di aggregazione e di entusiasmo, ora, almeno per me, non è più così.
Ciò che è peggio, questo discorso lo si può tranquillamente estendere anche alla nostra Serie A. Giusto per ricordarlo, la prossima giornata di campionato vedrà il Napoli scendere in campo di venerdì alle 18:30, praticamente un orario da partita di calcetto con gli amici, che rivela un assoluto disinteresse verso i tifosi, sempre meno tutelati.
Prima, quando si giocavano tutte le partite di domenica e a commentare il Napoli c’era Gianluca Di Marzio, era stimolante seguire il calcio in generale; mentre adesso, che il calcio è sempre più corrotto, l’unica gioia riesco a trovarla nel mio Napoli, indipendentemente che vinca o perda. Non è questo lo sport di cui milioni di persone nel mondo si sono innamorate.
Termina sul risultato di 1-2 la partita tra Israele e Italia, match valido per la seconda giornata del Gruppo A2 di Nations League.
Parte forte Israele, che si rende subito pericoloso in un paio di occasioni. Poi, emerge l’Italia, che ci prova con le discese sulla fascia destra di Bellanova, una spina nel fianco della difesa avversaria che più volte, per fermarlo, è costretta a fare fallo. Proprio sul destro dell’esterno di proprietà dell’Atalanta capita la prima vera occasione dell’Italia, che porta però ad un nulla di fatto. Al 30’, il numero 10 israeliano Solomon si rende nuovamente pericoloso con un tiro a giro che fortunatamente finisce distante dalla porta difesa da Donnarumma. Al 38’, al termine di un’azione ben orchestrata che porta al cross in area di rigore di Di Marco, segna il solito Davide Frattesi. L’Italia può tornare negli spogliatoi con la serenità del vantaggio acquisito.
Ad inizio ripresa, la nazionale israeliana prova a rendersi subito pericolosa col suo capitano Dor Peretz, che ci prova con un tiro da fuori molto velenoso messo in angolo da Donnarumma. Al 62’, sul tiro ribattuto di Raspadori, arriva il tap-in vincente di Moise Kean, di nuovo in rete in maglia azzurra tre anni dopo l’ultima volta. Nell’ultimo terzo di gara, forte del doppio vantaggio, l’Italia si chiude in difesa e riparte quando può, fiaccando le energie e lo spirito di Israele, che al 90’ però accorcia le distanze con Abu Fani, che riaccende le speranze dei suoi. Nei minuti finali, l’Italia gestisce bene il pallone e si porta a casa una vittoria di importanza capitale.
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