Un’euforia da capolista sembra aver conquistato tanti napoletani, anche se i...
CAPRILE 6: Probabilmente aveva la visuale ostruita sul gol di Strefezza, ma...
Pronti via e subito il Maradona può esultare. Dopo soli 25 secondi Scott...
Le formazioni ufficiali per la settima giornata della Serie A Eniilive : ...
Inutile mentire: i fratelli tedeschi del Borussia Dortmund hanno...
CAPRILE 6: Sono ormai tre partite che non si vede e non si sente, ma riesce comunque a fare rete inviolata. Elia l’illusionista.
DI LORENZO 6.5: Altra grande prestazione difensiva. Un po’ impreciso nei cross, ma si sovrappone sempre e senza esitazione.
RRAHMANI 6.5: Impeccabile negli interventi aerei, nonostante la difficoltà di marcare un pivot come Djuric. È tornato quello dello Scudetto.
BUONGIORNO 6.5: Se mi chiedesse di andare a fare la guerra con lui, io accetterei con tranquillità. 1513 minuti senza subire dribbling. Muraglia cinese.
OLIVERA 6: Finalmente in ripresa. Molto presente nella manovra offensiva del Napoli e preciso nei contrasti. Può ancora fare meglio.
ANGUISSA 6.5: Talmente imprescindibile per Conte che quest’ultimo lo lascia in campo nonostante qualche acciacco fisico. Numero di palloni recuperati: non definibile.
LOBOTKA 6.5: Nesta non prende le giuste contro misure e lo slovacco, lasciato libero di fare, amministra e verticalizza alla sua maniera.
MCTOMINAY 6: Non una grande prestazione, durante la quale è stato perennemente francobollato da Izzo, però corre per due e garantisce grande equilibrio alla squadra.
POLITANO 7.5: A parte il gol che mette la partita sui binari giusti, offre l’ennesima prestazione di grande corsa e sacrificio. Con lui in campo, il Napoli gioca praticamente a 5 in difesa. Indispensabile.
LUKAKU 5.5: Fa a sportellate con Pablo Mari fino alla nausea, ma raramente riesce a rendersi pericoloso. Qualche sponda e nulla più.
KVARATSKHELIA 7: Contro il Monza si accende sempre, come questa sera. I difensori avversari iniziano a picchiarlo già nel tunnel.
MAZZOCCHI 6: Sostituisce il georgiano e consente il cambio modulo voluto da Conte. Si propone con impeto ma senza troppo successo.
RASPADORI 6: Gli basta un solo pallone per accendersi e sfiorare la rete. Più minuti ad aspettare a bordocampo di quelli effettivamente giocati.
DAVID NERES 6: Quando entra a partita in corso dà sempre la sensazione di poter combinare qualcosa. Sfiora l’eurogol a fine partita.
CONTE 7: Il dodicesimo uomo in campo, quello che indica ai ragazzi dove e come muoversi. Neanche sul 2-0 appena acquisito dà pace ai suoi. Potrebbe permettersi di fare i cambi molto prima.
CAPRILE 6: A parte l’uscita rischiosa nel primo tempo, quasi non si vede, perché il Napoli gioca perennemente nella metà campo avversaria.
MAZZOCCHI 6: Ancora una volta, mostra tutti i suoi limiti tecnici, andando troppe volte ad incartarsi da solo. Non premia mai i tagli di Neres.
RAFA MARIN 6: Per essere il suo esordio in azzurro, disputa una buona gara. Diligente in fase difensiva, un po’ impreciso negli appoggi e nei lanci lunghi. Diamante grezzo.
JUAN JESUS 6.5: Sigla la rete che sostanzialmente chiude la partita, ma in difesa è un pericolo costante.
SPINAZZOLA 6.5: Un’ottima gara la sua, fatta di tanta corsa e numerose discese sulla fascia. Il complice perfetto di Ngonge.
LOBOTKA 7: Semplicemente di un’altra categoria. I giocatori del Palermo non lo prendono mai, perché lui corre e rincorre senza sosta.
GILMOUR 6.5: Tanti i palloni toccati, con enorme precisione, e le verticalizzazioni in avanti. Il passaggio a Kvara a fine gara è pura poesia.
NERES 8: Un funambolo difficilissimo da marcare. Regala spettacolo con alcune giocate, oltre ad essere incredibilmente concreto: quarto assist in cinque apparizioni e prima gioia in azzurro.
RASPADORI 5.5: La vera, grande delusione della festa partenopea. Non riesce mai a rendersi pericoloso e anzi, troppo spesso, si lascia scippare il pallone dai piedi.
NGONGE 7.5: Mette la partita sui binari giusti con una doppietta favolosa. E pensare che, attualmente, svolge il ruolo di riserva delle riserve.
SIMEONE 5.5: L’altra macchia di una partita pressocché perfetta. L’errore a pochi centimetri dalla porta ad inizio gara è clamoroso. Impreciso negli stop e nei passaggi.
ZERBIN 6: Prima apparizione stagionale anche per lui. Corre tanto e si adatta alle richieste di Conte, giocando su entrambe le fasce.
ANGUISSA 6: Amministra in maniera lodevole il lavoro lasciatogli in carico da Lobotka.
MCTOMINAY 7: Gli bastano pochi secondi per segnare e diventare, con quel bacio allo stemma, l’idolo della piazza partenopea.
LUKAKU 6.5: Con lui in attacco, è tutta un’altra cosa. Entra, fa a sportellate, attacca la profondità e serve l’assist per McTominay.
KVARA 6: Sull’ultima azione avrebbe potuto essere più egoista e tirare verso la porta. Vederlo accarezzare la sfera è sempre una gioia per gli occhi.
CONTE 7.5: Impeccabile nella gestione della rosa e delle energie in vista dei prossimi impegni di campionato. La squadra inizia a girare.
MERET 6: Spettatore non pagante di una partita che non riesce a godersi per via di un infortunio muscolare, che lo costringe all’uscita forzata dal campo.
DI LORENZO 6.5: Diversamente dal solito, si vede poco in fase offensiva, ma in difesa si incolla ad Yildiz e raramente gli consente la giocata.
RRAHMANI 6.5: Attento e preciso negli interventi, soprattutto nel secondo tempo quando sale la pressione della Juve. Non gli tremano mai le gambe.
BUONGIORNO 6.5: Nel primo tempo buca un intervento che poteva costarci caro, ma per il resto offre la solita prestazione monumentale.
OLIVERA 5.5: Solo per brevi tratti di gara gioca alla pari con Nico, che spesso lo impensierisce. Impreciso in fase offensiva e negli appoggi.
ANGUISSA 7: Corre senza sosta per 90 minuti. Non importa chi abbia il pallone, lui gli va addosso e allunga la gamba intercettandolo.
LOBOTKA 7: Dove c’è da mettere una pezza, lui ce la mette. Eccezionale in fase di non possesso, magistrale nella gestione della palla.
POLITANO 6: Rientra talmente tante volte in difesa che poi arriva nella metà campo avversaria poco lucido. Sui suoi piedi capita la miglior occasione del Napoli.
MCTOMINAY 7: Partita sontuosa del centrocampista scozzese, l’unico a provare con costanza la giocata. Corre, palleggia, fa le sponde e tira. Centrocampista completo, che merita la titolarità.
KVARATSKHELIA 5.5: Spento e poco brillante. Avendo un ragazzo inesperto come Savona dal suo lato, avrebbe potuto osare di più nei dribbling.
LUKAKU 5: Completamente annullato da Bremer, che non gli lascia gestire o toccare un pallone con tranquillità. Ancora fuori forma.
CAPRILE 6: Si sostituisce nel compito di spettatore a Meret. Rischia tantissimo sul retropassaggio di Olivera bloccato con le mani.
SIMEONE 5.5: Soffre come Lukaku contro Bremer, ma quel tiro da centrocampo con Neres libero sulla destra è imperdonabile.
FOLORUNSHO 6: Entra al posto di Kvara offrendo maggior copertura, ma quasi nulla pericolosità offensiva.
DAVID NERES 6: Gli bastano pochi minuti per accendersi e tentare diversi dribbling. A fine partita stava quasi per regalarsi un altro assist.
GILMOUR 6: Subentra a Lobotka senza farne sentire la mancanza.
CONTE 7: Stupisce tutti schierando un insolito 4-2-3-1. Tatticamente la prepara benissimo, tenendo le linee molto strette e incartando i trequartisti di Thiago Motta.
Ancora una volta, il calcio italiano si trova ad affrontare una situazione che lascia l’amaro in bocca. La decisione di chiudere il settore ospiti nel big match tra Juventus e Napoli, ancora non comunicata ufficialmente a meno di 24 ore dall’evento, rappresenta un grave fallimento, non solo per il sistema sportivo, ma per l’intera gestione dell’ordine pubblico. Dopo i recenti disordini legati alla partita tra Cagliari e Napoli, le istituzioni hanno optato per una scelta che ha penalizzato migliaia di tifosi, ignari e incolpevoli, già pronti a partire con biglietti, trasporti e hotel pagati.
Una decisione che poteva e doveva essere presa con anticipo, e che invece corre il rischio di essere comunicata all’ultimo momento, travolgendo chi aveva organizzato il proprio viaggio. Famiglie, lavoratori e appassionati che, per seguire la propria squadra del cuore, avevano pianificato spostamenti, prenotazioni, ferie e tutto ciò che ruota intorno all’organizzazione di un evento tanto atteso. Eppure, questi sacrifici sono stati vanificati da un provvedimento dell'ultimo minuto, che si configura come una sconfitta, non solo per il calcio, ma per l’intero Paese.
L’ordine pubblico, è vero, deve essere sempre una priorità. Tuttavia, la prevenzione e la pianificazione dovrebbero essere gli strumenti fondamentali per garantire la sicurezza, non la repressione a posteriori che colpisce l’intera tifoseria. Se è giusto agire contro i responsabili di episodi violenti, è inaccettabile che migliaia di persone vengano punite per le azioni di pochi. Si parla sempre di responsabilità collettiva, ma in questo caso si è scelto di sacrificare i diritti di molti, invece di lavorare su una gestione efficace e tempestiva.
È una riflessione amara: se le autorità non sono in grado di garantire la sicurezza dentro e fuori dagli stadi, cosa ci dice questo sulla capacità del sistema di prevenire tali episodi? Se bombe carta, fumogeni e petardi continuano a entrare negli impianti sportivi, la responsabilità non può ricadere solo sui tifosi. Le autorità hanno il dovere di garantire che eventi di questa portata si svolgano in sicurezza, senza che ciò significhi limitare i diritti dei cittadini che si comportano in modo corretto.
Il danno arrecato a chi aveva già organizzato il viaggio è enorme. Non si tratta solo dei soldi spesi per biglietti, trasporti e alberghi, ma di un danno emotivo e morale. Immaginate di aver programmato tutto con largo anticipo: ferie dal lavoro, magari un viaggio in famiglia, o semplicemente una giornata dedicata alla propria passione calcistica. Poi, all’improvviso, vi viene detto che tutto è cancellato, senza alcuna colpa. Questo è ciò che è successo a migliaia di tifosi del Napoli, penalizzati da una gestione tardiva e inefficiente.
Questa situazione non riguarda solo il mondo del calcio, ma si inserisce in un contesto più ampio di disorganizzazione e mancanza di rispetto per i cittadini. Le strutture e le forze dell’ordine, che dovrebbero garantire il regolare svolgimento degli eventi sportivi, sembrano incapaci di prevenire gli episodi di violenza, preferendo bloccare interi settori piuttosto che agire direttamente contro i facinorosi. È una scorciatoia che paga chi non ha colpe.
Spesso si guarda al modello inglese come un esempio da seguire per quanto riguarda la gestione della sicurezza negli stadi. Gli steward, opportunamente formati e supportati dalle forze dell’ordine, svolgono un ruolo centrale nel mantenere l’ordine, con poteri ben definiti e risorse adeguate. In Italia, invece, ci si affida a misure drastiche e punitive, che non risolvono il problema alla radice e che lasciano sempre la sensazione che, alla fine, siano i tifosi a pagare per l’incapacità di pochi.
Non è utopistico pensare a una gestione migliore, che tuteli sia la sicurezza che i diritti delle persone. Il miglioramento passa anche attraverso investimenti su chi garantisce l’ordine pubblico, dagli steward ai poliziotti, affinché abbiano strumenti e risorse per svolgere il proprio lavoro in modo efficace.
Il calcio è, e dovrebbe essere, un momento di festa, di aggregazione e passione. La decisione di chiudere il settore ospiti a poche ore dalla partita tra Juventus e Napoli è l’ennesima dimostrazione di un sistema che non funziona. Invece di colpire pochi responsabili, si scelgono provvedimenti che ledono i diritti di migliaia di persone. È ora di cambiare rotta, di investire nella prevenzione, nella formazione e nel rispetto dei tifosi.
In questo caso, le società calcistiche potrebbero fare molto di più per tutelare i loro sostenitori, collaborando con le autorità per trovare soluzioni più giuste e meno penalizzanti. Il calcio italiano, se vuole davvero migliorare, deve iniziare a pensare in modo diverso, mettendo al centro la sicurezza e i diritti dei tifosi, senza più decisioni drastiche dell'ultimo minuto che rischiano solo di allontanare la gente dagli stadi.
È il momento di prendere esempio da chi, all’estero, ha saputo risolvere situazioni simili con politiche più lungimiranti. Non possiamo più permetterci che eventi come quello di Torino diventino la norma, perché questo rappresenterebbe il definitivo fallimento di un sistema che, invece di evolversi, continua a girare su sé stesso, in un ciclo di repressione e frustrazione.
La chiusura del settore ospiti a un giorno dalla partita è una sconfitta per tutti.
Dopo la schiacciante vittoria per 6-1 del Napoli sul Sassuolo, i calciatori hanno espresso la loro gioia e il loro orgoglio attraverso i social media. Amir Rrahmani, il difensore kosovaro che ha segnato il gol del pareggio innescando la rimonta, ha condiviso la sua felicità su Instagram con un post entusiasta: "Questi siamo noi!". Anche Kvaratskhelia ha partecipato all'esultanza collettiva, lodando l'impressionante performance di squadra con un incoraggiante "Che performance di squadra oggi, andiamo!".
Marek Hamsik, figura emblematica sia per la città che per il club di Napoli, dimostra nuovamente il suo legame con l'ambiente. Oggi, l'ex capitano del Napoli ha partecipato al pranzo Uefa organizzato in occasione dell'incontro Napoli-Barcellona.
Nonostante le speranze di Calzona di includerlo nello staff tecnico, lo slovacco ha preferito non accettare. Tuttavia, Hamsik sarà presente allo stadio Maradona per assistere all'andata degli ottavi di finale della Champions League. "Un pranzo Uefa incantevole a Palazzo Petrucci, con ospiti affascinati dalla vista di Napoli! Forza Napoli Sempre!!" ha condiviso su X (Twitter) Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, postando una foto con il presidente del Barcellona Laporta e Marek Hamsik.
Termina sul risultato di 1-2 la partita tra Israele e Italia, match valido per la seconda giornata del Gruppo A2 di Nations League.
Parte forte Israele, che si rende subito pericoloso in un paio di occasioni. Poi, emerge l’Italia, che ci prova con le discese sulla fascia destra di Bellanova, una spina nel fianco della difesa avversaria che più volte, per fermarlo, è costretta a fare fallo. Proprio sul destro dell’esterno di proprietà dell’Atalanta capita la prima vera occasione dell’Italia, che porta però ad un nulla di fatto. Al 30’, il numero 10 israeliano Solomon si rende nuovamente pericoloso con un tiro a giro che fortunatamente finisce distante dalla porta difesa da Donnarumma. Al 38’, al termine di un’azione ben orchestrata che porta al cross in area di rigore di Di Marco, segna il solito Davide Frattesi. L’Italia può tornare negli spogliatoi con la serenità del vantaggio acquisito.
Ad inizio ripresa, la nazionale israeliana prova a rendersi subito pericolosa col suo capitano Dor Peretz, che ci prova con un tiro da fuori molto velenoso messo in angolo da Donnarumma. Al 62’, sul tiro ribattuto di Raspadori, arriva il tap-in vincente di Moise Kean, di nuovo in rete in maglia azzurra tre anni dopo l’ultima volta. Nell’ultimo terzo di gara, forte del doppio vantaggio, l’Italia si chiude in difesa e riparte quando può, fiaccando le energie e lo spirito di Israele, che al 90’ però accorcia le distanze con Abu Fani, che riaccende le speranze dei suoi. Nei minuti finali, l’Italia gestisce bene il pallone e si porta a casa una vittoria di importanza capitale.
Sono ufficiali le scelte degli allenatori per la gara di Nations League tra Israele e Italia.
ISRAELE (3-4-2-1): Gerafi; Nachmias, Shlomo, Revivo; Jehezkel, Lavi, Kanichowsky, Abada; Solomon, Peretz; Khlaili. Commissario tecnico: Ran Ben Shimon
ITALIA (3-5-1-1): Donnarumma; Gatti, Buongiorno, Bastoni; Bellanova, Frattesi, Ricci, Tonali, Dimarco; Raspadori; Kean. Commissario tecnico: Luciano Spalletti
Termina sul risultato di 1-3 la partita tra Francia e Italia, primo match del Gruppo A2 di Nations League.
Inizio tragico per gli azzurri, che dopo soli 14 secondi si fanno segnare da Barcola, lesto nell’approfittare della disattenzione di Di Lorenzo e segnare l’1-0 dei francesi. Al 6’, l’Italia sfiora il pareggio immediato con Frattesi, che colpisce la traversa da ottima posizione, al termine di una manovra ben costruita. Trascorrono minuti di sostanziale equilibrio, durante i quali la Francia impensierisce gli azzurri con i suoi velocisti, mentre l’Italia ci prova con il palleggio e i cambi di gioco, che al 30’ danno i loro frutti con il golazo di Di Marco sull’assist volante di Tonali. Al 39’, è ancora Barcola a rendersi pericoloso per i francesi, andando molto vicino alla doppietta personale. Le due squadre rientrano negli spogliatoi sul risultato di 1-1.
Ad inizio ripresa, appena entrato in campo, Raspadori si rende subito pericoloso per gli azzurri, senza però incidere sul risultato. Al 51’, ci pensa Frattesi a portare in vantaggio i suoi, al termine di una azione che trasuda calcio da ogni poro. Al 59’, l’Italia sfiora il 3-1 nuovamente con Frattesi, al cui colpo di testa si oppone un super Maignan. Ancora da un eccezionale cambio gioco di Cambiaso, nasce il terzo gol dell’Italia firmato Jack Raspadori, che spegne definitivamente le speranze dei francesi. Nonostante alcuni pericoli finali, la partita si conclude sul risultato di 3-1 per la nazionale guidata da Luciano Spalletti.
Sono ufficiali le formazioni di Francia-Italia, prima gara del Gruppo A2 di Nations League. Tra i titolari scelti dal ct Luciano Spalletti, c'è un solo giocatore del Napoli, Giovanni Di Lorenzo, preferito all'altro azzurro Buongiorno, per affiancare Bastoni e Calafiori nella difesa a tre.
FRANCIA (4-2-3-1): Maignan; Clauss, Konatè, Saliba, Theo Hernandez; Kantè, Y.Fofana; Griezmann, Olise, Barcola; Mbappè. All. Dechamps
ITALIA (3-5-1-1): Donnarumma; Di Lorenzo, Bastoni, Calafiori; Cambiaso, Frattesi, Ricci, Tonali, Dimarco; Pellegrini, Retegui. All. Spalletti
La S.S. Napoli Basket comunica di aver sottoscritto un accordo annuale con l’atleta bosniaco, con cittadinanza croata, Dario Drežnjak. L'ala grande di 204 cm, è nata a Mostar nel 1998.
Dario inizia la sua carriera con l'H.K.K. Siroki nel campionato bosniaco, giocando per cinque stagioni dal 2016 al 2021 e conquistando due campionati nel 2018-19 e nel 2020-21. In seguito, si trasferisce al K.K. Zadar in Croazia, dove vince due campionati nel 2022-23 e nel 2023-24 ed una Coppa di Croazia nel 2023-24. Dal 2022 Drežnjak fa parte della Nazionale Croata.
Drežnjak ha realizzato 14,1 punti, 4,5 rimbalzi di media in Lega ABA, e 12,7 punti, 3,7 rimbalzi in Premijer Liga nella stagione 2023-2024. Nel 2022-2023, l’atleta della nazionale croata ha viaggiato su medie di 14,6 punti in Lega ABA e 13,2 punti in Premijer Liga, con 4,7 rimbalzi a partita in entrambe le competizioni.
Foto profilo ig Napoli Basket
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Clamoroso in casa Roma. Con una nota apparsa sul sito ufficiale, la società giallorossa ha...
MERET 8: Senza le sue parate su Piccoli e Marin, probabilmente, avremmo assistito ad una partita...