Sono stati resi noti i dati ufficiali del bilancio chiuso al 30 giugno 2015 per il Napoli. Dopo otto bilanci in utile consecutivi, De Laurentiis (come aveva annunciato) archivia questo 2015 con un rosso di 13 milioni di euro. L'ultimo era stato chiuso con un +20. La discrepanza ovviamente è dovuta al mancato accesso alla Champions, ma i danni sono da ricercarsi anche in fenomeni strutturali della società come il calo del fatturato.
Il fatturato complessivo del Napoli è sceso del 40%, da 237 a 143 milioni di euro. Una voce che ci preme sottolineare è quella dei diritti d'immagine. Quest'anno solo 328 mila euro hanno costituito ricavi per la società azzurra, rispetto ai 2,2 milioni della passata stagione. Comunque pochi se si considera l'attaccamento nelle varie trattative del presidente De Laurentiis.
C'è da dire che la politica aziendale attuata dalla SSC Napoli ha effettuato un taglio dei costi netto da 203 a 165 milioni per quelli derivanti dalla produzione. Anche per salari e ingaggi vi è stata una riduzione, da 83 a 79,7 milioni, poca roba ma è stato fatto. Nel complesso l'ammontare delle spese della società partenopea è ancora alto per il fatturato che riesce ad ottenere.
In compenso, quest'anno De Laurentiis non nelle verserà nulla nelle casse azzurre per compensare il rosso di 13 milioni maturato. Il Napoli, infatti, ha accumulato 72 milioni di riserve grazie agli otto bilanci chiusi in utile. Per ripianare il buco del 2015 queste riserve sono diminuite a 59 milioni.
Restano evidenti le difficoltà economiche di questa società nel prendere il volo dal punto di vista economico. Vi è una stagnazione finanziaria e aziendale che non permette una crescita del fatturato. Quest'ultima sarebbe fondamentale per far aumentare l'appeal internazionale del Napoli e soprattutto la forza del brand aziendale. Fino ad oggi la SSC Napoli si è dimostrata una delle società più parsimoniose in Europa, ma 143 milioni come voce di fatturato resta ancora un limite. Un mancato accesso alla Champions, come abbiamo visto, rende vani tutti gli sforzi profusi e brucia ricchezza. L'eccessiva dipendenza dai risultati sportivi, nel calcio, non è un punto a proprio favore, anzi. Investire in infrastrutture, stadio, partnership commerciali con investitori esteri e vivai, potrebbe rappresentare la strada giusta.
FONTE: Marco Bellinazzo del Sole 24 ore
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