Squadra viva, nonostante tutto

Detto che il Napoli ha vinto, e anche bene, su un gradevole Bologna. Ed ha vinto per il conto dei gol, viene, comunque, da chiedersi qualcosa. La prima domanda è: ma perché il Napoli - tra errori, omissioni e assenze - è sempre lì, a un metro dalla zona Champions? La seconda: se il Napoli ha come unico goleador Insigne, pure unico trascinatore, qualche perplessità sulle vere punte si pone ? Oggi Osimenh, reduce da tutti i malanni possibili, al di là del gol, potrà mai essere un attaccante da doppia cifra?

Tutto ci è spiegato dalla partita di stasera. Partita piratesca contro il Bologna, palleggiatore e votato ad avanzare. E Napoli praticone e ispirato dal principio di derubare l’avversario del pallone e lanciarsi all’attacco, di sorpresa. Se poi si aggiunge una buona dose di qualità di Insigne e Zielinski, le risposte agli interrogativi, di cui sopra, sono belle e pronte. E se, caro Bologna, il Napoli lo affronti così è un bel vantaggio per gli azzurri.  Osimhen si conferma “irregolare” da spazi aperti (ma quanti gliene lasceranno?). Ma andiamo avanti.

Poi c’è il clima nel quale accade tutto ciò. Se il Napoli fosse un’azienda diversa da quella che pratica calcio, come si dice, i soci avrebbero già promosso azione di responsabilità civile contro gli amministratori. Da tempo, infatti, nonostante siano rimasti in pochi a portare l’antico e glorioso nome di SSC Napoli, l’ambiente interno è quello che lo circonda, non si comportano più come tali; ogni cosa appare, invece, un accanimento di pseudo gruppi di pressione, cacicchi locali, ognuno interessato alla propria fortuna più che a quella comune.

Il resto è Il Napoli che rimane attaccato al quarto posto, massimo obiettivo stagionale, ovvero a meno tre dalla zona Champions e con una partita in meno.

 

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