Va, amato Napoli, va dove ti porta il cuore di squadra alla quale va rispetto e ammirazione sempre e comunque. La Roma non ha fatto regali, è stata dominata in ogni zona del campo grazie alla chiusura dei varchi fatali e, una volta tanto anche da un po’ di suerte nei terribili minuti finali, nonché dalla forza, dall’esperienza, dalla voglia di Pepe il gladiatore.
Quante belle cose ha mostrato il vecchio derby del Sud: il gradito ritorno alla piena forma e alla concentrazione di Albiol e Koulibaly; le qualità di un Rog, del quale proprio si sentiva la mancanza pur essendo arrivato preceduto da ottima fama; e il continuo progredire di Insigne, già a buon punto nella conquista del titolo di leader; non escludendo il ritorno al gol del falso nueve Mertens. Uno che più napoletano non potrebbe essere, scugnizzo delle meraviglie, anche quando imita il cagnolino al quale proprio scappa…
Senza forte torto a tutti gli altri azzurri ,Hamsik in testa, di una squadra che se gira al cento per cento può vedersela con qualsiasi avversario e dalla quale si accettano miracoli. Come nel ritorno con l’olimpico Real che vive la fine di una lunga attesa.
Ci siamo, tifosi siate pazienti, non disperate perché la speranza non deve morire davanti al risultato dell’andata, nella sua storia europea il Napoli qualche miracolo ce lo ha pur regalato.
Napoli-Real Madrid tiene ancora il pronostico leggermente aperto, se potremo vedere gli azzurri tutti per uno e uno per tutti, senza improvvisi mancamenti, aspetteremo il novantesimo con trepidazione infinita, da gara proibita ai cuori deboli.
Contro i totem madrileni Sarri sa come comportarsi mandando sul terreno nella disfida impossibile quanti, come all’Olimpico, hanno rispettato le geometrie dell’allenatore, battendo la seconda in classifica che sogna ancora di arrivare a stretto contatto con la Juventus e avvicinandosi proprio all’obbiettivo secondo posto lontano due punti non un’eternità.
Va, allora, Napoli dove ti porta il cuore, ma con giudizio, il popolo di Napoli è intorno agli azzur
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