Scudetto, ecco perché il Napoli poco può fare

In questo campionato sottosopra, difettato, senza padroni, il Napoli resta aggrappato a quel gol di Osimhen, aspettando tempi migliori. Come al solito la grande occasione (aggancio al Milan) è rimasta con i piedi saldamente appoggiati sulle nuvole. E la realtà è andata dalla parte opposta.
Il pareggio tirato per i capelli salva una partita giocata male e preparata peggio. Certo, sette assenze sono tante, ma interpretare il match col Cagliari, cambiando e poi invertendo l’assetto tattico non ha salvato la squadra dalle cospicue defezioni. Anzi, potrebbe avere aumentato il disorientamento in campo. 
Il Napoli di Cagliari distratto e ansioso, si è fatto così raggiungere dalla sua ombra, quello di sempre:  paura di fare di più, oggi come allora. Bisogna ringraziare Osimhen. La sua freddezza rimane decisiva contro rivali tecnicamente più scarse, ma animate da superiore agonismo. È proprio in partite come queste che si testa la potenza. È proprio in un contesto del genere, purtroppo, tutto il resto del Napoli è sceso sotto la velocità di crociera tenuta qualche settimana fa. Che stagione sarà dunque per il gruppo Spalletti? E come si potranno ribaltare il Barcellona e il destino in Europa così immediato? Sono domande apparentemente ingenue che ci facciamo un po’ tutti, dando risposte che oscillano tra la retorica e il cinismo. L’unica risposta avuta sinora è che la paura e l’euforia si tengono ancora per mano.

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