Maurizio Sarri è intervenuto in conferenza stampa in vista di Napoli-Frosinone, anticipo serale della 38^ giornata di Serie A. L'allenatore toscano tiene tantissimo a quest'ultima giornata di campionato e, nonostante il livello della partita sarà tutt'altro che proibitivo, non vuole nessun calo di concentrazione. Queste le dichiarazioni di Sarri in conferenza stampa:
"Emozione? No, ma molta concentrazione ed un po' di preoccupazione perchè il clima intorno alla squadra non è quello giusto. Servirà grande mentalità, il San Paolo ci darà ancora una grande mano ed il ruggito sarà importante. La squadra la sta approcciando nel modo giusto, ma non vive in una campana di vetro e può farsi influenzare. Vincere senza faticare è impossibile e la mente deve essere predisposta a questo. Io sono stato l'unico a dire ad un certo punto che la Juve avrebbe vinto lo scudetto, sono stati di un altro pianeta più degli altri anni con una striscia che non s'è mai vista. Noi per vincere abbiamo bisogno che le più attrezzate falliscano la stagione, ma con la Juve è difficile. La visione giornalistica di uno sportivo non sempre coincide con l'emozione che uno prova. E' il punto più importante, ma le emozioni non si basano sull'evento, io mi sono emozionato anche per aver vinto la B o la C2, sarebbe il risultato più importante della mia carriera però senza dubbio. Il rendimento è stato altissimo, anche nelle gare perse abbiamo retto il confronto.
Tutto passa da domani, il resto sono traguardi accessori. Io ho dato una mano per farla migliorare in alcuni punti vulnerabili. Il merito è dei giocatori che vanno in campo. Il segreto è la disponibilità, io ho chiesto a giocatori affermati di cambiare modo di pensare e giocare, l'hanno accettato e messo in campo, quindi il merito è loro. Higuain? Il merito è della mamma, Gonzalo mi dice che sono come suo padre, lo critico sempre, ma è servito da stimolo, lui ha un potenziale straordinario. Io dall'esterno avevo la sensazione che potesse fare di più e l'ha fatto, mi lascia ancora sensazioni che abbia dei margini. I meriti sono suoi, s'è lasciato criticato ed ha risposto sul campo. Avere una identità ti dà fiducia e sicurezza, soprattutto dopo certe sconfitte perchè arrivate comunque giocando. Nel calcio si perde anche per un episodio, ma un ko diverso sarebbe stata anche più difficile da digerire. Quando giochi con uno più forte, 9 su 10 perdi, anche stravolgendo la tua identità non hai molto da fare. Nella Juventus c'è forza tecnica ma anche caratteriale e di mentalità, ci perdi sia facendo gioco che provando a non farli giocare. Così come quando affronti le big dei vari campionati."
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