Maurizio Sarri parla, a mente ancora calda, della gara appena conclusa contro il Benfica. "Sono contento per i ragazzi perché mettere sotto una squadra come il Benfica non era semplice, poi si poteva evitare di subire i due gol che mi lasciano un po' l'amaro in bocca. Più sale il livello, più paghi qualsiasi calo mentale: se doveva succedere per far capire qualcosa alla squadra, è successo nel momento giusto, sul 4-0, ora spero che si torni tutti a casa con un leggero giramento... Ma sono contento di aver visto alcune cose: al gol di Mertens, Insigne fa una corsa di 80 metri per abbracciarlo, bel segnale per il gruppo".
Dopo un primo sfogo decide di analizzare il match."Nei primi 15 minuti - spiega Sarri - eravamo un po' timidi nell'andarli a prendere alti. Facevamo fatica a scivolare sugli esterni e soffrivamo le loro sovrapposizioni. Cos'è cambiato senza Higuain? A livello di sviluppo dell'azione da dietro proseguiamo nel percorso dell'anno scorso, negli ultimi 15-20 metri abbiamo cambiato qualcosa perché gli attaccanti centrali che abbiamo sono diversi da Higuain"
Il tecnico si è sciolto solo all'inno della Champions. "Il vero debutto a livello emozionale è stato questo, quando siamo usciti dal sottopassaggio era un po' diverso da Kiev: anch'io sentivo l'importanza della gara". Infine Sarri commenta l'esultanza con Giuntoli dopo il primo gol, con i due che sembravano darsele di santa ragione: "Siamo due energumeni, i complimenti tra noi sono questi", scherza il tecnico.
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