Sarà ancora un maggio napoletano

Ahi, la malasorte e gli inciampi di una domenica che, con delusione, si riavvolge su se stessa. Così come le bandiere del Napoli pronte per una festa spontanea e popolare che non c’è stata. O meglio è soltanto rimandata, aspettando, magari con meno enfasi e racconti retorici su Napoli città, un giorno più propizio.

Ma tant’è, la Spalletti band ha forza di resistenza e punti di resilienza. Già, quell’abisso che c’è in classifica tra il Napoli e le sue inseguitrici (+18) consente di assorbire pure momentanee delusioni come questa. 

Ora la prossima “fiche” finirà sulla partita di giovedì a Udine, o addirittura sul giorno prima e senza giocare: Se mercoledì la Lazio non battesse il Sassuolo, Osimhen e compagni festeggerebbero lo scudetto in albergo.

Ció che più conta è che ci sarà comunque un’ultima curva per lo scudetto.

La partita. Beh, è andata “Come un gatto in tangenziale”, il possesso palla del Napoli è durato per l’intero match. Tuttavia non ha permesso di spiegare le ali e volare verso il successo pieno. Insomma, è tornato a galla il solito vizietto, ovvero un attacco caricato a salve contro squadre che si rinchiudono sempre e solo nel loro bunker difensivo. Eppure, anche questo è calcio, le cosiddette difese schierate sono il prodomo del gioco all’italiana. Insomma, “stop and go”, perché proprio da un contropiede e da un maldestro intervento di Osimhen è arrivato il gol pareggio della Salernitana e di conseguenza  l’alt alla festa, che arriverà. Sicuramente arriverà. E sarà ancora un maggio napoletano, come quello degli altri due scudetti.

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