Napoli mille culure

Finale toccante, segnato da una linea condivisa che poi è diventata persuasione di ciò che si è. Convinzione che il Napoli non può essere additato solo come quello di Inter, Cagliari e del Barcellona. Il Napoli è di più, ma è anche il Napoli degli stop and go. Le pressioni e le paure di vincere si dissolvono in una squadra, che ha mille volti e tante buone possibilità di dire la sua in questa corsa al vertice, che somiglia tanto al tressette a perdere. Gioco di strategia, difficilissimo, tutt’altro che arrendevole, come il Napoli di stasera contro la Lazio. Ritmo recuperato dopo un inizio di tempo troppo simile alle ultime prestazioni per essere vero. Ed ecco che viene fuori il vento che gira a favore. Con un Insigne così (gol e assist per il 2-1 di Fabian Rui) tutto è più facile e più bello. Insigne è il valore aggiunto del Napoli, la vera differenza, un capitano totale e letale. Tuttavia sono i ragazzi del Napoli che rimpiccioliscono la Lazio, soprattutto portano se stessi  ad agganciare  il Milan capolista, a una settimana dallo scontro diretto. E se davanti continueranno a rallentare, bisognerà fare attenzione al Napoli. La tentazione oggi è pensare che il Napoli sia il più geometrico del gruppo, ma resta ancora da dimostrare. Perché il campionato salta in aria senza preavviso, pure in turni che parevano tappe di trasferimento, di quelle pianeggianti per velocisti. Ieri niente scontri diretti, unica asperità la partita del Napoli contro la Lazio. E la classifica per Milan e Inter salta in aria cancellando molte certezze. L’unica che adesso c’è riguarda Spalletti che vede in faccia il primo posto della classifica e che domenica avrà dinanzi a sé uno snodo di calendario fondamentale: la sfida col Milan. Oltre quella, già s’intravede una lunga discesa verso il traguardo. Quale? Chi avrà pazienza, vedrà.

 

 

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