Napoli-Juve chi vince può uscire dalla crisi, chi perde sprofonda; ecco come ci arrivano le squadre

Sarà sempre Napoli-Juve ma si parte da presupposti diversi. Non sarà prima contro seconda o prima contro terza. Stavolta è undicesima contro tredicesima. Qualcuno potrebbe pensare che il match perderà di valore o di agonismo in campo per la minor posta in palio. Ma quando la posta in palio è il non sprofondare negli abissi non può mai essere una partita come le altre. Alla sesta di campionato i punti in classifica della squadra di Sarri e Allegri lasciano molto a desiderare. Entrambi gli ambienti sono circondati da polemiche che rendono ancor più elettrico l'avvicinamento alla gara. Poi specialmente a Napoli, questa partita comincia una settimana prima, tipo derby. Allegri in avanti ha parecchi problemi: Mandzukic non ci sarà e Morata è reduce da un infortunio all'addome che lo ha tenuto fuori per la gara contro il Frosinone, ma dovrebbe rientrare nella sfida al San Paolo. Nei bianconeri ancora evanescente Pogba che non riesce a prendere le redini del suo centrocampo. Il tecnico bianconero, dal canto suo, ha provato svariati moduli con vari interpreti ma la cosiddetta quadratura del cerchio è ancora lontana. Per il Napoli il primo ragionamento, figlio delle ultime partite, è quello che porta all'esclusione di Valdifiori e all'innesto di Jorginho. Higuain imprescindibile, ma chi lo affiancherà? Mertens non ha convinto molto con il Carpi, d'altronde come un po' tutti.  E allora si potrebbe pensare anche ad un innesto dal primo minuto di Callejon. La difesa dovrebbe essere confermata, anche perchè i numeri dicono zero gol subiti in tre gare. Ai tifosi poco importa, chi e come, si affronteranno. L'importante è che il San Paolo assista ad una vittoria, d'altronde, è sempre Napoli-Juve.

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