La granitica capolista

Macché fujtina, la capolista (leggi Napoli) se ne va. Per merito suo, certo. Ma qualcun altro ha messo un insperato zampino. Come? Con un botta e risposta, e poi tira e molla, e ancora il lascia o raddoppia e infine il pari e patta. Quindi un punto qui (per l’Inter)  e  un punto lì (per la Juve).  Insomma un pareggio (4-4), un più quattro in classifica per il Napoli e una partita, quella a San Siro, con  torti e meriti che vanno distribuiti equamente.  Così come la preoccupante febbre difensiva di Inter e Juve definite potenzialmente da scudetto. Ecco, proprio questo è un dato che il Napoli deve far suo. Già, perché non è per nulla  certo che Milano e Torino abbiano delle granitiche squadre pronte a dribblare il Napoli e salire lassù. 

Gianni Brera definì partita perfetta quella che termina 0-0, ovvero nessun errore e merito per tutti. 

Beh, al di là delle dotte citazioni, il Napoli di Conte ha dato un bel giro di vita alla difesa. È lo stile Conte, uno che vuol vincere piuttosto che stupire. Non dite che la Juve degli scudetti non sia stata una scuola. In questa cultura dell’utile passano inosservati i progressi di una squadra che è sbucata dal paravento della timidezza e della paura, figlie di un anno nero (la disgraziata scorsa stagione). Equilibrio, equilibrio, equilibrio: eccola la carta che può fare saltare il banco del campionato, soprattutto dopo aver visto Inter-Juve, spettacolare, assolutamente. Tuttavia strapiena di sbagli, evanescenti difensori e difendenti. Cercare ogni volta una spiegazione della potenza del Napoli può sembrare un esercizio vano. Ma non lo è. Il Napoli è come una matrioska: ne scopri una e ti tocca scoprire un'altra. È la linearità tra difesa e il resto della squadra che ne dipinge la prospettiva, ovvero possedere la leadership.

Domani con il Milan arriverà il primo confronto scudetto, seguirà l’Atalanta al “Dam”, quindi faccia a faccia con l’Inter il 9 novembre. La classifica  è solida, pur tra qualche dubbio. Soprattutto la fragile questione del rinnovo di Kvara. Di tutto e tutti può fare a meno, tranne di chi come lui, può ribaltare difese e partite. Il Napoli si sta giocando tanto. E lo fa col piglio della capolista, evitando pure i piccoli inciampi. È come l’equilibrista sul filo, perché basta un passo falso e si va giù.

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