Eravamo tutti col naso all’insù, scrutando gli astri del calcio, per interpretare quali auspici si potessero mai prevedere per il Napoli divorziato consensualmente da Higuain. Ma non era affetto per il bomber, anzi. Dopo lo sgarbato addio, c’erano motivi ben più materiali. Insomma, niente poesia. E nemmeno prosa. Solo ed esclusivamente puro materialismo calcistico: i gol. Tanti, quelli messi a segno da Gonzalo. Troppi per cercare di riparare la falla. Pensare a un suo clone era poi impresa vana, anzi impossibile. Higuain è un irripetibile in ogni senso. Eravamo appena appena nell’agosto dell’anno scorso, eppure – come ripete certa esausta narrativa – sembra che il tempo non sia passato. Già, perché pur se il sostituto non c’è mai stato, il risultato non cambia. Sì, proprio così: il Napoli ha sì problemi e/o problemini, tuttavia in attacco tutto va una meraviglia. Anzi va che una favola.
Anche il 2017 azzurro partecipa alla favola del gol: cinque “segnati” nei primi 270’ di gioco, un centro ogni mezz'ora, come dire la prepotenza, più che la favola del gol; 59 reti complessive (45 in 19 giornate di serie A) nella prima fetta della stagione. Il Napoli è ancor più macchina da guerra (pallonara) di come poteva far pensare nell’estate dell’addio, nonostante la lunga assenza del tenero Milik. Eppure non è tutto, se poggiamo l’occhio sul microscopio della statistica scopriamo il trend positivo. Perché il vero dato si nasconda nei dettagli. Impressionanti i numeri delle ultime sette partite: la cooperativa marcatori & affini è andata a segno addirittura per 23 volte e ha fallito il target solo con la Fiorentina, ma lì i ragazzotti di Sousa dovettero spararsi un pirotecnico pareggio (3-3) per non arrendersi. Molti gli avversari spazzati via dalla potenza offensiva dalla dozzina di bomber messa su da Sarri. Oggi alla cooperativa del gol sono già iscritti dodici azzurri: più della metà della rosa. Meritano una citazione: Tonelli con una rete alla Samp e una al Pescara e Giaccherini con lo Spezia. Ne fanno parte anche Chiriches (2), Koulibaly e Maksimovic. Tra quelli della mediana si fa notare Hamsik con 8 gol, molti dei quali gioielli di rara bellezza .Non è da meno Zielinski, che da dicembre a oggi ha rivolto gli occhi al cielo per tre volte. Ed eccoci a coloro i quali il gol ce l’hanno come voce dello stipendio. Guida lo scatenato Mertens, a quota 15 reti. Seguono Callejon (8) e Milik (7), nonostante si sia fermato parecchio tempo fa. Poi ci sono i cinque di Insigne e Gabbiadini, il calciatore che con una striscia vincente sta capovolgendo trasferimenti e partite. Quando la sua storia napoletana sembra finita, la sta rimettendo in gioco, quasi fosse un calcio d’angolo o un fallo laterale. Questa è la squadra d’attacco e d’avventura che non ha mai avuto crepe in attacco, perché sa di avere tante partite ancora in tasca e una matta voglia di arrivare sino in fondo.
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