Dopo la figuraccia di ieri a Palermo, sorge spontaneo il dubbio che la maggior parte di noi, sostenitori azzurri da lunghissima data, non comprendiamo più' niente dell'attuale calcio giocato e che le regole sono cambiate e il progresso avanza.
Dal momento in cui quello, che potremmo pensare da esseri normali non conterebbe, allora proviamo ad andare controcorrente con un semplice ragionamento, che deve farci riflettere sull'attuale stagione altalenante del Napoli che spesso "piace ma non convince". Non sarà certo una sconfitta a far cambiare il mondo, ma ciò che più ha fatto arrabbiare i tifosi, è stata la delusione per il modo in cui abbiamo perso: senza reagire, con una squadra messa male in campo da Benitez, ostinato a fare un turn-over spinto senza avere alternative all'altezza dei calciatori titolari, senza ripercussioni sul gioco della squadra in termini di equilibrio, efficacia delle prestazioni e continuità di risultati. Con i gol che il Napoli ha sinora subito, è evidente che il problema è in difesa. Allora perché abbiamo rinnovare un contratto milionario a Zuniga e non riconfermare Reina? Qualche responsabilità appartiene anche alla dirigenza azzurra. Reina rappresentava un intero reparto difensivo e non un semplice portiere, come si è potuto pensare che il giovane e infortunato Rafael potesse degnamente sostituirlo? Inoltre Britos, discreto giocatore di testa, non forte con i piedi, ho sostituito definitivamente Koilibaly, posto improvvisamente in naftalina, forse a causa del famoso e incomprensibile turn-over. Con la debolezza della difesa, inevitabilmente viene coinvolto il centrocampo, dove il modesto Gargano oggi è insostituibile e dove Jorginho, agli occhi di tutti, non ha le caratteristiche richieste per un centrocampo a due. Nonostante queste riflessioni, che condividiamo un po' tutti, spesso sul campo avviene il contrario, per cui la diffidenza della tifoseria continua a crescere, ben sapendo che dalle nostre parti "squadra che vince non si cambia", tuttavia nel Napoli, a costo di perdere, si deve fare sempre il turn-over. Ma il bello del calcio, è che basta poi una vittoria e tutte le riflessioni fatte finiscono in cavalleria. Allora, con il cuore azzurro e sperando nelle stelle, togliamoci il fango di faccia giovedì in Europa League, in Turchia, e riprendiamo il cammino interrotto a Palermo, battendo al San Paolo il Sassuolo. Per dirla con la mitica Rossella..."domani è un altro giorno.."