L'unico termine adatto o addirittura perfetto per definire questa partita contro il Real Madrid è "emozionante". Potrebbe essere banale per alcuni, ma la semplicità molto spesso è più efficace di qualcosa di complesso ed elaborato. Viverla allo stadio è stato un puro climax di emozioni a salire quasi al cielo fino a scendere per ritornare alla normalità e non con il morale sotto i piedi perché il tifo azzurro non è stolto, era consapevole che di fronte c'erano giocatori per nulla normali. L'arrivo allo stadio, l'attesa snervante che non finiva mai, il continuo controllare l'orologio e contare quanto mancava, lo stadio che piano piano si riempiva, il riscaldamento del Napoli, la lettura della formazioni che bastava sentire "Bale, Benzema, Ronaldo" per farti rabbrividire. Il "The Champions", il sogno di vincerla, il dominio, il gol di Mertens per la gioia di un popolo presente in tutto il mondo, il palo per il 2-0 sempre dell'artista fiammingo. I 45 minuti che hanno sconvolto l'Europa, la follia di credere di poter compiere un'impresa impossibile credendola possibile, sognare di scrivere una pagina della storia del calcio. La doppietta di Ramos, gli applausi alla squadra e la fine di un sogno chiuso di nuovo in un cassetto. Pur essendo stata una sconfitta, abbiamo acquisito maggior consapevolezza della nostra forza, delle nostre capacità importanti tali da poter mettere sotto per quasi un'ora di gioco il Real Madrid, ma in queste occasioni ci vuole esperienza e costanza per potertela giocare fino alla fine e su questo fronte partivamo in svantaggio. Pur essendo sconfitti, anche questa è esperienza che si guadagna, ti forgia e in futuro può solo aiutarti. Se questo Napoli produce quello che si è visto nei primi 45 minuti contro il Real Madrid, se continua il lavoro di Sarri e risolve quelle lacune difensive, ma soprattutto si forgia la squadra psicologicamente a giocare fino al novantesimo e non mollare la presa, allora un giorno potremo dire che la sconfitta di ieri è servita per un Napoli ancora più grande, altrimenti sarà pur sempre un dolce ricordo nel quale gli azzurri hanno dominato la squadra più forte del mondo.
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