Gattuso: "Napoli la piazza ideale per me, farò il 4-3-3". ADL: "È Ringhio Star"

Il Napoli ha ufficialmente presentato Gennaro Gattuso come nuovo allenatore. Questo quanto detto in conferenza stampa.

Parola a De Laurentiis: "Mi sembra doveroso ringraziare Ancelotti che ci ha seguito fino ad ora. Rimango suo amico, lo ero prima e lo sarò dopo. Tra noi c'è un rapporto limido e sincero. Ho letto da qualche parte che tra me e lui ci sono stati contrasti, ciò non è vero, l'ho sempre rinnegato. Dispiace che le cose siano andate così ma molto spesso tra marito e moglie ci si divide ma si mantengono buoni rapporti. Noi non siamo né marito né moglie ma due persone che hanno lavorato insieme coltivando un sogno, ci siamo svegliati all'improvviso e a un certo punto con grande responsabilità per non rovinare il suo palmares di vittorie straordinarie ho cercato di salvaguardarlo e di dire, caro Carlo, è arrivato il momento di dividerci. Non mi fate domande perché non vi risponderò, non fatemelo ripetere, oggi è solo il momento di Ringhio Star, uno che non ha bisogno di presentazioni e vuole darvi delle risposte perché è uno che ha assimilato nel passato il Napoli osannato da Sacchi e lo ha applicato anche al Milan cercando di fare meglio di quanto si potesse fare arrivando quinto". 

Cosa non va? "Quando le cose non vanno bene si va sempre alla ricerca degli alibi, è un problema di noi essere umani. In questo momento dobbiamo pensare cosa non ha funzionato in campionato. Possiamo migliorare la difesa, su come tenere il campo, su come palleggiare. Secondo me possiamo palleggiare". 

Ancelotti non l'ho sentito prima? "C'erano delle partite in ballo, non mi sembrava il caso. Penso di aver fatto bene".

Ibrahimovic? "Voglio parlare di chi c'è. In questo momento è troppo facile parlare di Ronaldo, Ibra o Ronaldinho. Parlo di chi c'è adesso".

Staff? "Manca Valerio Fiori e Magni, qui già ci sono i preparatori dei portieri, per il resto ci sono tutti, Riccio, Innocenti, Sangermani, Tenderini e io (ride, ndr). Si è pure lamentato il presidente: sei più io"

Come si giocherà? "Vediamo, non voglio dare vantaggi, tra due giorni giochiamo. In questo momento ho il 4-3-3 perché ho i giocatori giusti".

Durata del contratto e dettagli? "Mi fate ridere quando parlate di contratti, chi fa questo mestiere è legato al risultato, poi 6 mesi e opzione è relativo. Domenica il presidente mi proponeva solo 6 mesi e io sarei venuto uguale perché è una grande opportunità. Questa è una squadra di qualità, non potevo scegliere di meglio per il tipo di gioco che voglio provare a fare, sono giocatori che sembrano fatti col pennello per me". 

Come ci si riconcilia col pubblico? "Coi risultati, prestazioni importanti, senso di appartenenza e recuperando punti ed esprimento un buon gioco visto da tempo e in parte anche quest'anno".

Come si riparte? "Testa bassa, lavorare, pedalare, riuscire a vincere queste due partite prima della sosta. Dobbiamo recuperare, abbiamo l'obbligo di comandare le partite. So quello che posso dare ma squadra e società devono aiutarmi e io devo aiutare loro. Si deve viaggiare di pari passo. Si esce da questo momento pensando solo al lavoro".

Obiettivo stagionale? "Il Napoli è costruito per andare in Europa, so che è difficile ma è cosi. Non alzo asticelle. Questa squadra non può stare fuori dall'Europa. Il momento in campionato non è positivo ma ci rialzeremo".

"Se mi fai il 10% suo a Napoli son dolori" scherza De Laurentiis con Gattuso.

Ha sentito Ancelotti? "Ci siamo sentiti stamattina, volevo chiamarlo già ieri sera ma sapevo stava con moglie e familiari. Sono stati due giorni non facilissimi, sapevo che dovevo chiarirmi con lui, spiegare perché ho scelto. Mi ha messo in difficoltà anche il fatto di dover lasciare qualche membro dello staff. Lui è stato un papà, con lui ho fatto più di 400 partite, siamo riusciti a vincere tanto e nei momenti di difficoltà l'ho sempre chiamato e oggi per l'ennesima volta ho avuto la conferma dell'uomo che è. Mi ha chiesto le cose dove può migliorare questa squadra e si è dimostrato un grande uomo. Non fate i paragoni perché lui ha vinto tutto nel mondo da allenatore e io sono un allenatore giovane e sicuramente devo ancora dimostrare tanto e spero di fare il 10% di quello che ha fatto lui nella sua carriera". 

18.10 - Gattuso: "Perché ho scelto Napoli? E' facile dire sì al Napoli, è una grande società e penso che questa squadra, nonostante il momento non positivo, è grande. Come qualità dei giocatori mi piace tantissimo e il 99% di questi sono funzionali al mio tipo di calcio. La prima volta che mi sono visto col presidente è stato domenica, ho fatto 6 ore ad andare e tornare per non farmi beccare. Ci siamo visti alla Filmauro alle 21.30". 

Ottavi di Champions? "Siamo a febbraio, ho altri problemi. Prima ci sono tante partite. So che è una grande vetrina, vedo le squadre che si possono affrontare, alla fine ti fai il segno della croce, sono tutte forti".

Cosa dice ai tifosi? "Ho sempre pensato che è la squadra e come scende in campo a veicolare l'umore dei tifosi. Dobbiamo essere bravi noi con buone prestazioni per far ritornare l'entusiasmo in città".

Perché De Laurentiis l'ha scelta? "Che ne so, forse perché sono brutto, ho la barba e mezzo bianco e mezzo nero (ride, ndr)". Risponde Edo: "Perché è un campione del mondo". Gattuso prosegue: "Sono venuto in una grandissima società, composta da un grande presidente con le persone che lavorano attorno a lui, e una squadra di grandi giocatori. Ho detto subito sì. Discussioni sul denaro ce ne sono state poche".

La sua squadra sarà diversa da Ancelotti? "Dipenda da una cosa: se credere oppure no nei moduli. Alla fine ci sarà qualche cambiamento di posizione. Ma vi dico che non mi piace giocare con due linee da quattro. E non faremo test su condizioni fisiche dato che c'è il Parma, vedremo dopo. Lo staff di Carlo aveva una metodologia di lavoro non tanto diverso dalla mia, qualcosa cambia. Valuteremo la prossima settimana".

Punterà su Insigne? "Punto su tutti. Insigne è un patrimonio e devo riuscire a trasmettere fiducia a lui e a tutti gli altri. Parliamo del capitano di questa squadra, è nato qui, ma vale per tutti gli altri, non solo per lui. Da allenatore ho il dovere di far esprimere al massimo tutti i giocatori".

Cosa sceglierebbe di vincere? "Facile rispondere: vogliamo tornare in Champions League".

Ha già in mente la squadra da mandare in campo? "Sì, ma vediamo chi recupera bene e dopo vedremo. Affrontiamo una squadra carica a pallettone, vanno forti, bisogna fare molta attenzione. Non è un caso stia facendo buoni risultati".

Pensi si sia rotto qualcosa di sanabile? "Non lo so, non c'ero, ma devo essere bravo a farmi raccontare meno cose possibile. Da solo devo capire cosa non va. Non voglio che la gente mi riporti le cose. Voglio toccare con mano la situazione. Voglio parlare con l'animo dei giocatori e voglio riuscire a fare questo. Ovvio che qualcuno non sia contento ma i rancori non ti portano da nessuna parte. Bisogna pedalare e vincere le prossime due partite, poi si vedrà in che direzione andare".

Credi che questa squadra era da scudetto come aveva detto Ancelotti? "La percezione che c'è all'estero è più importante di quello che pensate voi. Ci sono giocatori che hanno mercato e non sono stati venduti per merito della società. Quindi la mia considerazione è altissima".

Oggi che allena il Napoli è ancora più orgoglioso di essere terrone, come disse in un'intervista tempo fa? "Mia moglie è italo-scozzese e quando ragiona pensa in inglese. Io, invece, penso in calabrese, poi dal dialetto devo trasformare quello che ho pensato in italiano. Ma è giusto così. Ho lasciato casa a 12 anni ma le tradizioni restano. Ecco perché sono orgoglioso di essere del sud".

Serve un regista? "Vale per quello che ho detto su Ibra, oggi parlo di chi c'è, del mio organico. Quando volete parlare di mercato non vi risponderò. Se un allenatore parla di giocatori non suoi è una mancanza di rispetto per chi alleno. Se volete fate domande a De Laurentiis o Giuntoli".

Che responsabilita ha? "So in che posto sono venuto, che aria si respira in città, sono uno che ama il mare e vengo da lì. Ma ora mi sono messo in un mare grande e devo stare attento altrimenti annego (ride, ndr). Chi mi conosce, chi sa la mia storia umana e calcistica sa che non ho paura di nulla, vado, ho la consapevolezza di avere grande professionalità attorno a me con persone dello staff preparate. Poi è normale devono arrivare i risultati e spero di riuscire a farli. Per me è motivo d'orgoglio essere qua. Ho rifiutato tante squadre mentre qui so che posso fare bene lavorando tanto. Non c'è cosa più bella quando mi piace tutto. Ora sta a me".

Che impressione ha avuto dalla squadra? "E' consapevole che può fare di più, neanche loro si aspettavano questo momento e ha voglia di rivalsa, vogliono far vedere che ci sono. Ho avuto sensazioni buone, ho fatto i complimenti al presidente, non mi aspettavo un'organizzazione così alta, ci sono tre campi, gli spogliatoi, le strutture. Non pensavo di trovarmi tutto quello che ho visto e sono rimasto molto colpito".

Ancelotti le ha detto cosa non va? "Lui è una persona navigata, sa cosa può dire o no a un collega, ma ho visto da parte sua grande apertura e disponibilità. Abbiamo parlato e quello che abbiamo detto me lo tengo".

L'obiettivo è arrivare tra le prime quattro? "Tra quinto e quarto posto cambia tanto a livello economico, ma questa squadra settima crea imbarazzo. Alcuen prestazioni non sono state tra le migliori ma la squadra lo sa e allora sì, quando parlo di Europa parlo di Champions. Lo scorso anno l'ho persa per un punto e questa squadra può arrivarci".

De Laurentiis saluta i giornalisti: "Vi ringrazio, vi farò sapere quando ci possiamo incontrare per una lunga chiacchierata. Per il momento forza Napoli e ci vediamo allo stadio sabato".

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