Gattuso & Insigne, trovata la cura

Dalle macerie del Napoli (laggiù in classifica con i moti interni e le liti giudiziarie) ora escono in due, Gattuso e Insigne, sono loro a rimuovere i primi macigni sul cammino della squadra che ha i colori del mare e che ieri - incredibile, ma vero - ha prima immobilizzato e poi mandato ko, nientemeno, che la Juve di Sarri e Higuain. E con loro l’epopea di chi è caduto nell’oblìo della sceneggiata del tradimento, di “isso, essa e o malamente”. Insomma, questo Napoli che ha toccato il fondo, oggi dovrebbe cominciare a rivedere la serenità. Non si tratta della lunga marcia verso la rinascita, ma dei piccoli passi in una settimana: dalla Lazio alla Juve. E non é poco.Tuttavia ciò non basta a negargli il diritto all’ansia e a non sottovalutare ciò che gli è successo da ottobre in poi, in coda a Spal-Napoli: un attacco d’ansia, poi la crisi tecnica, d’ambiente e di rapporti. E poi ancora i primi sorrisi, di questi giorni, soprattutto da parte dei cosiddetti senatori, che in molti hanno indicato - sbagliando, come al solito - nel male assoluto del Napoli, proponendone la rottamazione. Parola che non solo in politica, porta un tantino male. E dopo l’uno-due alla Juve, non è ancora il censimento di ciò che possiedi, ma la proiezione dei sogni e la possibilità di raggiungerli. Nel segno, però, della concretezza, del mestiere artigiano fatto di fatica e lavoro, senza il tintinnio delle medaglie, di recente e accecante memoria. Umiltá, come contro la Juve: applicazione, coraggio, densità, uscite giuste e qualità nelle ripartenze. Tanto operaismo (Hysai e Di Lorenzo ) e ancor di più aristocrazia tecnica (Insigne). Ecco, magari é ancora davvero presto per dirlo, ma adesso esiste pure il merito di un allenatore alla Gattuso, ovvero l' aver dato una identità già molto chiara al Napoli. Che poi il segreto è sempre lo stesso: i veri protagonisti non si tolgono dalla battaglia. E il centro di gravità - che sino al mercato di gennaio non c’era - oggi é rappresentato da  Demme e Lobotka. Con loro il Napoli aggiunge cavalli nel motore: con quei due, e con un centrocampo che prima non c’era, compie un salto di qualità sugli esterni a livello di potenza e di mentalità offensiva.

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