Difetti d’organico

L’imprevedibile corsa di questo campionato taglia fuori, almeno per ora, il Napoli. Che casca sempre quando è essenziale restare in piedi. Che succede alla squadra che diverte e divide, avvince e delude? Beh, il Napoli era e resta un’equazione con l’incognita. Una squadra sprinter, ma che rallenta dinanzi al traguardo. Messa da parte la narrativa delle fragilità psicologiche, qual è l’alea, dove si nasconde il dubbio, cosa cela l’incertezza? E il rischio? Il Napoli è un gruppo di buona levatura, ma non possiede l’intelaiatura giusta per puntare dritto allo scudetto. Ha grande possibilità, tuttavia per programmare il titolo di  campione d’Italia occorre ben altro sistema operativo (ramo dirigenza)  e un organico calciatori strutturato per quell’obiettivo (ramo tecnico). La Fiorentina, che ha giocato la sua  più bella partita, ha involontariamente rappresentato il check up dei malanni del Napoli. L’analisi del centrocampo, nodo cruciale di ogni partita, è quella solita. Fabian Rui e Zielinski sono apparsi come  due fantasmi, per giunta piuttosto nervosi, ammesso che un fantasma abbia i nervi: uno sta vivendo con evidente disagio i giorni delle difficoltà del ruolo, l’altro è già tormentato dalla mancanza   di continuità. Ed ecco che nella zona centrale del campo, dove ha pesato l’assenza di Anguissa (col solo Lobotka a cantare e suonare), il Napoli lamenta la principale delle lacune. Che travolge un po’ tutto. Dall’isolamento in attacco di Osimhen, che da solo non regge (perché non s’inizia più con Mertens?), sino al crollo di oggi in difesa. Qui dove lo spostamento di una pedina (Rrahmani per Juan Jesus) ha fatto saltare l’equilibrio delle coppie di centrodestra (Zanoli -Rrahmani e centrosinistra Koulibaly-Mario Rui). 
Come finirà da qui alle prossime sei partite? Il pallino è in possesso dell’Inter, che - dopo il pari del Milan - risulta nella sua scia, ma ha tra le mani un potenziale +1. Ha, però, un calendario sulla carta più complicato, soprattutto nelle ultime giornate, anche rispetto al Napoli. Dunque, c’è ancora da sperare,  perché è un campionato senza padroni e perché c’è l’imprevedibilità di una corsa a tre.

Dislike non mi piace
0

Calciomercato

Le Opinioni

Serie A

Concept & Web Development
SmartBrand srl
Scroll to Top