Presidente, non esiti ulteriormente a battere uno, anzi due colpi: il rinnovo del contratto di Insigne e quello di Mertens, i due folletti del Napoli. L’adeguamento delle prebende da versare ai due calciatori a quello di un altro paio di giocatori da tempo a stato paga non è ulteriormente rinviabile e, per quanto riguarda il belga, già nel mirino di due club europei che hanno fatturati superiori a quello del Napoli e perciò possono spendere di più, è un sacrificio necessario.
Provi a immaginare che cosa sarebbe il Napoli senza questi campioni che hanno saputo fortemente conquistare il ruolo di leader e non soltanto a suon di gol. Provi a immaginare che cosa sarebbe il Napoli - facciamo solenni scongiuri! – senza l’anima e il cuore dell’ex ragazzo prodigio di Frattamaggiore, il vero animatore della squadra, capace di essere presente in quasi tutte le zone del campo, disegnatore di lanci al bacio, di certo quello che, partita dopo partita è stato il miglior esecutore dei disegni di Sarri, l’unico calciatore alla cui crescita don Rafele Benitez può vantare di aver molto lavorato.
Signor Presidente, non lasci campo alle chiacchiere destabilizzanti che avanzano dal nord con il solito scopo di attentare alla stabilità psicologica che gli azzurri non possono e non devono assolutamente smarrire con quel po’ che ci aspetta, con la Roma da agguantare e con la Juventus alle porte, in campionato e in Coppa Italia,provveda al più presto e saranno altri due meritati regali alla squadra, a Sarri e ai tifosi.
Ciò detto non dimentichiamo che a Empoli non si va per una passeggiata e in questa ottica Sarri sta lavorando già dal termine della gara con il Crotone che si presentava impicciosa ricordando i punti perduti al San Paolo contro le cosiddette piccole e i possibili danni causati dalla soddisfazione di non essere stati travolti dal Real. Quelle due amnesie che potevano essere un grande ostacolo rientrano purtroppo in una costante negativa che altre volte hanno cancellato il bel gioco dei nostri.
C’è, forse, da mettere a stato paga uno psicologo? O da convocare un mago da “aglie, fravaglie e fattura ca nun quaglie”? Anche per benedire alla sua maniera Pavoletti e aiutarlo a prendere più coraggio in area, a perfezionarsi nella posizione degli schemi sarriani ai quali non è abituato e non farne un Gabbiadini 2 troppo frettolosamente?
Sarri non conosce maghi, ora conosce meglio Pavoletti e fidiamoci di Sarri, aspettando Milik e un’altra prestazione determinata in Toscana, vera prova generale per la gara con campioni d’Italia rivali di sempre.
- Accedi o registrati per inserire commenti.